C’É QUALCOSA DI NUOVO NELL’ARIA, ANZI DI TA-VECCHIO - DELRIO VUOLE CONVOCARE IL NUMERO 1 DELLA FEDERCALCIO - DUE FASCICOLI APERTI DALLA PROCURA FEDERALE CONTRO LOTITO (CHE IERI HA SALVATO LA POLTRONA A MACALLI)

Francesco Saverio Intorcia per “la Repubblica”

 

Il sottosegretario Delrio oggi incontrerà il presidente del Coni Malagò. Cercherà di capire insieme a lui quali sono le strade che il governo può intraprendere per intervenire con decisione sulla Figc. In questo momento, la volontà di Delrio è di convocare Tavecchio al più presto per un incontro chiarificatore.

 

la trimurti tavecchio macalli lotitola trimurti tavecchio macalli lotito

L’apprensione della politica è viva, vivissima: ieri Delrio si è informato in tempo reale dell’andamento dei lavori della Lega Pro a Firenze, che in tempi normali non sarebbe una priorità nell’agenda di governo. D’altra parte, deve tener conto dei lacciuoli dei regolamenti, che tutelano l’indipendenza dello sport dalle ingerenze esterne. Dopo il pasticcio dei libri di Tavecchio, che ha irritato non poco Renzi, e lo scandalo che ha coinvolto Lotito, consigliere delegato alle riforme, il governo questa volta non può e non vuole chiudere un occhio.

 

Ieri si è mossa la Procura federale, che ha aperto due fascicoli su Lotito. Uno coinvolge anche Pino Iodice e la telefonata che il dg dell’Ischia ha registrato il 28 gennaio e poi diffuso. L’altro riguarda la sfuriata del presidente della Lazio contro il designatore della serie B, Stefano Farina, nell’intervallo della partita contro il Genoa all’Olimpico, otto giorni fa («Ce l’avete con me»).

 

GRAZIANO DELRIOGRAZIANO DELRIO

Lotito, come Iodice, rischia multa o squalifica, ma l’unico pericolo concreto per lui deriva dal cumulo con le sanzioni precedenti. Superato il tetto di 12 mesi negli ultimi 10 anni, scatta la decadenza o l’ineleggibilità.

 

L’attivismo di Lotito, intanto, è stato premiato: ieri ha incassato un punto importante all’assemblea di Lega Pro e ha salvato la poltrona di Mario Macalli. Il quale sarà pure un presidente senza poteri, che conta zero e fra un anno e mezzo andrà a casa, ma intanto è vicepresidente della Figc e ha un peso determinante negli equilibri e nelle riforme che Lotito vuole portare avanti nel sistema calcio.

 

katerpillar malago  foto mezzelani gmt034katerpillar malago foto mezzelani gmt034

È stata un’assise di fuoco, durata oltre tre ore e finita a insulti, con la minoranza che ha abbandonato l’aula per protesta: specchio del paese reale. Le due anime della vecchia serie C non erano d’accordo neppure sulla natura di questa convocazione, tanto per cominciare: prosecuzione di quella del 15 dicembre che bocciò il bilancio, come voleva Macalli, o seduta del tutto nuova?

 

I club dissidenti, che ruotano intorno al consigliere Gravina e domenica sera pensavano di contare su 32 voti, hanno presentato una mozione per sostenere la seconda tesi. Ma non è passata: 28 voti favorevoli, 29 contrari, 2 astenuti. Con due gialli. Il Barletta, dopo aver votato a favore, ha chiesto di modificare la sua preferenza.

 

claudio lotito e carlo tavecchioclaudio lotito e carlo tavecchio

E l’Ascoli, club dissidente, solo dopo aver espresso il suo voto l’ha visto annullare: come società rinata dal fallimento, non avrebbe l’anzianità minima. Gianni Lovato, direttore generale dei marchigiani, commenta: «È incredibile, a dicembre ci avevano fatto votare senza problemi». La società bianconera farà ricorso: una delibera del 13 maggio 2014, firmata proprio da Macalli, attribuisce espressamente al nuovo Ascoli Picchio i diritti di anzianità della società fallita.

 

Della minoranza, 27 club su 29 hanno lasciato i lavori, i club rimasti, 33 in tutto, hanno eletto consigliere di Lega Pro Claudio Arpaia della Vigor Lamezia, candidato dalla cordata di Lotito. Un altro successo per il presidente della Lazio che poi è andato via senza rilasciare dichiarazioni.

 

Macalli, raggiante, ha provato persino a rivendicare una sua indipendenza: «Non ho bisogno del tutor, non ho chiesto aiuto a nessuno. Forse in avanti prenderò una badante, ma per ora non ho neppure il pannolone. Questa è una Lega che funziona, non una Lega dove tu sai prima chi vince».

 

La minoranza ha depositato, per la quarta volta, l’istanza di un’assemblea per votare la revoca di Macalli entro il 9 marzo. Ultimo tentativo per fare il ribaltone.

malago giovannimalago giovanni

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...