hamilton wolff

“HAMILTON È STATO DERUBATO DEL TITOLO” - IL CAPO DELLA MERCEDES F1 TOTO WOLFF ATTACCA: “AVREMMO VINTO IN TRIBUNALE MA NON È IL NOSTRO MODO DI FARE LE COSE. LEWIS È UMANAMENTE DELUSO MA VALE LA PENA LOTTARE PER IL TITOLO 2022” – IL DIRETTORE DI GARA MICHAEL MASI? “INCOMPATIBILE” E “INADEGUATO” (MA SE PENSA CHE HANNO RUBATO UN MONDIALE ALLA MERCEDES PERCHE’ NON VA FINO IN FONDO CON I RICORSI?)

Andrea Fanì per gazzetta.it

 

 

toto wolff

Dopo aver annunciato la rinuncia a qualsiasi ulteriore appello contro il risultato finale del Mondiale F1 2021, è stato Toto Wolff, team principal Mercedes, a “scendere in pista” per difendere il lavoro della scuderia e di Lewis Hamilton. La lunga conferenza del manager austriaco è densa di frasi forti, senza possibilità di interpretazione.

 

Ma più di tutte c’è una frase che rende l’idea di come si sentano la Mercedes e Hamilton oggi: “Lewis è stato derubato del titolo Mondiale 2021”. Rispetto e riconoscimento della vittoria di Max Verstappen, ma profonda delusione per il comportamento della Direzione Gara nel GP Abu Dhabi: ripetute le critiche a Michael Masi, definito “incompatibile” e “inadeguato” con il ruolo. Una conferenza dai toni corretti ma molto forti.

 

MERCEDES “DERUBATA”

“Dalla Fia mi aspetto azioni concrete, non parole. Azioni su questioni tecniche e regole, perché sia chiaro in futuro cosa si può e cosa non si può fare”, attacca il numero 1 Mercedes. “Abbiamo deciso di non fare appello, pur essendo consapevoli delle nostre ragioni. Ma siamo anche consapevoli delle conseguenze di un eventuale appello. Sono certo che avremmo vinto in qualsiasi aula di tribunale, ne sono certo, alla luce degli elementi a nostra disposizione.

 

wolff hamilton

Ma non è nel nostro stile, e qui non discutiamo come è strutturata la Fia o la Direzione Gara: è però necessario chiarire come andremo avanti, serve la certezza di regole precise, chiare, equidistanti e che siano applicate in modo continuativo e univoco. Quattordici mesi fa, nel GP Eifel 2020, è stata una presa una decisione opposta a quella presa nel GP Abu Dhabi 2021: decisione cambiata di 180°”.

 

Il riferimento è al GP Eifel 2020, quando prima del rientro della Safety Car fu concesso a tutti i doppiati di riaccodarsi, “sdoppiandosi”. E Wolff sottolinea, a proposito delle procedure: “Le regole sono chiare. Se c’è una macchina incidentata in pista e serve tempo per rimuoverla, bisogna esporre le bandiere rosse”.

 

toto wolff 6

Questo aspetto è fondamentale: se fosse stata esposta la bandiera rossa, Hamilton — a differenza di Verstappen che aveva approfittato della Safety Car per cambiare gomme — avrebbe potuto rientrare in pit lane e sostituire gli pneumatici, come il rivale. “Inoltre — aggiunge Toto — avrebbero dovuto far sdoppiare tutti i piloti, non solo quelli tra Hamilton, primo, e Verstappen, secondo. Perché per esempio non far sdoppiare anche quelli davanti a Sainz, perché privare la Ferrari della possibilità di vincere? Ecco perché insisto sulla necessità di regole applicate in modo uniforme”. Se avessero permesso a tutti i doppiati di togliersi dalla posizione e rimettersi in coda, per la cronaca, non ci sarebbe stato il tempo per effettuare l’ultimo giro “libero”, come è poi avvenuto in effetti con il sorpasso di Verstappen a Hamilton.

 

“MASI NON COMPATIBILE”

Regole chiare, quindi, ma soprattutto applicate sempre allo stesso modo, secondo Wolff. Che poi analizza il ruolo delicato di Michael Masi, il Direttore Gara F1 che ha sostituito Charlie Whiting, scomparso nel 2019. “Masi il problema? Io direi che il problema è ben più grande di Masi”, precisa Wolff; “Non è questione di singoli ma di come vengono prese le decisioni. Serve un metro equo e continuo su come vengono applicate le regole. Non ho parlato con Masi, perché dovrei?

toto wolff 5

 

Semplicemente è stata presa una decisione, negli ultimi 4 minuti del GP, che ha annientato Hamilton. Gli ha tolto il titolo. Lewis ha dominato la gara dal via, non avrebbe mai perso in quella situazione di gara, invece è fuor di dubbio che Hamilton sia stato derubato della vittoria.

 

Da ogni punto di vista: sportivo, professionale, umano, è stato derubato. Per cui credo che il ruolo di Masi sia incompatibile con il tipo di decisioni da prendere; ma ripeto, non è questione di cambiare il Direttore di Gara, semmai bisogna modificare il sistema decisionale, sono fondamentali chiarezza, continuità di applicazione delle regole ed equità”.

toto wolff 1

 

VERSTAPPEN E LE TV—   Poi il team principal Mercedes ha affrontato anche l’altro tema, tirato in ballo il giorno dopo la gara da alcuni giornali britannici: “La decisione finale fatta a beneficio dell’audience tv? Mai pensato una cosa del genere, è fuori dalla logica di ogni team di F1. Noi ci basiamo sui principi dello sport, non su quello che li circonda. Stefano Domenicali è un geniale manager dal punto di vista della commercializzazione del prodotto F1, ma non ha mai interferito con le vicende di pista. Qui è in ballo la credibilità di uno sport come la F1. E ho avuto da Domenicali piene rassicurazioni che nelle prossime settimane avremo diverse riunioni, che coinvolgeranno team e piloti, per evitare che si ripetano situazioni simili”.

 

toto wolff 2

Credibilità è una parola chiave nel ragionamento di Wolff, come lo è trasparenza. Infatti aggiunge: “Per Ross Brawn un team principal non dovrebbe poter parlare con il Direttore Gara? Se lo facciamo credo sia a vantaggio della trasparenza, per informare gli spettatori di tutto quello che succede. Io devo avere l’opportunità di parlare, per difendere il lavoro e l’integrità del mio team.

 

Anche perché, è dimostrato, in alcune occasioni, sotto la pressione dei team principal, la Direzione Gara ha preso le decisioni giuste”. Il riferimento è al GP Arabia Saudita, dopo la “trattativa” in diretta tra Masi e la Red Bull prima dell’inserimento di Mercedes per far rispettare le regole sulla ripartenza. Ma, come specificato da Wolff, il problema non è la Red Bull: “Ovvio. Verstappen e il suo team hanno vinto, non ho problemi con loro, hanno fatto un lavoro eccezionale e avremo sempre grande rispetto per quello che hanno fatto. Ma la Fia deve decidere qual è il modo migliore di andare avanti, coinvolgendo team e piloti”.

 

WOLFF E HAMILTON—   Ultime ma non ultime, le lunghe considerazioni su Lewis Hamilton, il “gemello” di Toto Wolff nel dominio Mercedes iniziato in F1 nel 2014: “Abbiamo condiviso con Hamilton tutte le nostre decisioni, come facciamo sempre all’interno del team Mercedes. Abbiamo condiviso la scelta di fare appello ad Abu Dhabi così come la decisione di ritirare i nostri ricorsi. È stato molto faticoso, direi terribile, prendere decisioni simili, nessuno di noi vorrebbe mai vincere in un’aula di tribunale. Però ad Abu Dhabi si è fatto del freestyle (dice proprio così, Wolff, ndr) sulle regole, questo è inaccettabile per noi. Poi un conto è avere ragione e un conto è avere giustizia”.

toto wolff 3

 

E alla domanda su come sta Lewis, Toto ha spiegato: “È disilluso. Noi tutti crediamo nello sport, nei valori della F1, nel nostro lavoro.

 

Ma se viene meno l’autenticità della tua disciplina, vuole dire che in qualche maniera il tuo sport sta fallendo la sua missione. A tutti noi servirà molto tempo per farci una ragione di quello che è successo ad Abu Dhabi, ancora oggi sono incredulo, abbiamo vissuto una situazione surreale. Prima hanno detto che nessuno poteva sdoppiarsi, dopo 4’ hanno detto solo quelli tra Hamilton e Verstappen. Lo definirei un incubo”. Da quello che dice dopo Wolff, per certi versi traspare una delusione tale in Lewis da mettere quasi in dubbio la voglia di esserci nel 2022.

bottas wolff hamilton

 

Un dubbio fugato, sembra: “Umanamente siamo in difficoltà, tutti. Siamo consapevoli di vivere un microcosmo rispetto ai veri problemi, ma in questo microcosmo ognuno di noi mette tutti i propri valori. Ad Abu Dhabi, tutti quei valori sono stati presi a calci. Lui è il più grande pilota della storia, parlo con lui ogni giorno ma adesso davvero avrei poco da dirgli. Cerchiamo di fare i conti con i nostri sentimenti, la sconfitta è la prima sensazione che proviamo ma dobbiamo fare i conti con il futuro”. E quindi: “Ora più che mai vale la pena giocarsi il prossimo Mondiale. Come uomo è ferito, fa difficoltà a capire cosa sia successo, ma Lewis è ancora al massimo del suo rendimento in F1”.

 

 

horner verstappen

IL GALA FIA—   In chiusura, e in forte polemica, Wolff ha confermato che non sarà al Gala Fia per la consegna dei premi: “Sono impossibilitato ad andare. Ma non ci sarei andato per lealtà verso Lewis Hamilton. Ci sarà un nostro rappresentante a ritirare il premio per l’8° Mondiale Costruttori, un traguardo mai raggiunto da nessuno nella storia della F1.

 

Quindi dobbiamo anche isolare la rabbia e la delusione dal diritto di festeggiare con chi lavora nel team per questo grande risultato. Come hanno preso gli sponsor la nostra decisione? Sono con noi sempre, abbiamo ricevuto molti messaggi di sostegno da partner e tifosi, gli sponsor hanno grande fiducia in noi e nel nostro lavoro”.

binotto wolffwolff binottowolff binotto

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?