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HAMILTON, GIMME FIVE - GRAZIE AL QUARTO POSTO OTTENUTO NEL GRAN PREMIO DEL MESSICO, L’INGLESE SI È LAUREATO CAMPIONE DEL MONDO DI FORMULA 1 PER LA QUINTA VOLTA IN CARRIERA (COME IL “MAESTRO” FANGIO) – IL PILOTA-ROCKSTAR DELLA MERCEDES AL SETTIMO CIELO: “UNA SENSAZIONE SURREALE. QUEST' ANNO HO DISPUTATO LE GARE MIGLIORI DELLA MIA VITA” - VIDEO

 

Massimo Lopes Pegna per la Gazzetta dello Sport

 

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E' felice come un bambino Lewis Hamilton, anche se non conquista il quinto Mondiale nel modo in cui avrebbe voluto. Ma il 4° posto, a oltre un minuto dal vincitore, ha un' importanza relativa. Dice: «Una gara orribile, ma ho addosso sensazioni indescrivibili».

 

Anche la sua esultanza è moderata. Forse è l' assuefazione a trionfi tanto speciali. Forse il dispiacere per la scomparsa del nonno, giovedì scorso. Ora stacca Vettel e Prost, a quota 4, e agguanta Juan Manuel Fangio. Sbotta: «Sono in Mercedes da quando ho 13 anni e aggiungere questo titolo è una cosa enorme. Soprattutto penso a Fangio, anche lui un uomo Mercedes».

 

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Saluta con la mano gli oltre centomila spettatori, anche se molti sono vestiti di rosso Ferrari. Estrae di tasca l' inseparabile cellulare e filma quell' applauso interminabile. Poi stringe la mano a ciascun meccanico e abbraccia la sua assistente, Angela. Non avrebbe voluto trionfare così, sorta di replica di quanto accaduto l' anno passato, quando si prese il Mondiale numero 4 con uno sbiadito 9° posto. Ripete: «Non un bel risultato. Ma quest' anno ho disputato le migliori gare della mia carriera. E provo tanta soddisfazione, perché dopo la grande stagione dell' anno passato mi sono seduto a riflettere su ciò che avrei potuto fare per migliorarmi ancora».

 

Sabato aveva rivelato i suoi piani: «Le Red Bull hanno un passo migliore, sono troppo veloci. Ma se riuscirò a guadagnare terreno alla partenza, allora game on, partita aperta». Non era pretattica. Ha fatto proprio così. In barba ai pericoli a cui aveva accennato alla vigilia, quando aveva detto: «Corro da tanti anni, ormai è raro che prenda decisioni stupide e affrettate in questo tipo di scenari». Quando al via si è tuffato in mezzo alle Red Bull, probabilmente il team principal Toto Wolff deve aver sudato freddo. Poche ore prima del via aveva detto: «Non vorrei che la partenza sia una carneficina. Spero di avere ancora due auto intatte dopo la prima curva».

 

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ISPIRAZIONE Il consumo delle gomme è stata la difficoltà maggiore della Mercedes. Spiega: «Non ho avuto la macchina più veloce nella maggior parte delle gare.

 

Ma alla fine ho vinto grazie al duro lavoro insieme al team». Però sorride pensando a ciò che ha appena portato a compimento: «Il primo titolo è stato bellissimo, il terzo incredibile. E quello di oggi che mi mette alla pari di Fangio devo trovare un aggettivo. Per ora è una sensazione surreale. Volevo vincere, non è andata bene, ma il piazzamento era ciò di cui avevo bisogno». Gli chiedono come vorrebbe essere ricordato: «Come un pilota.

 

Ma questo mestiere mi ha dato l' opportunità di essere molto di più al di fuori delle corse. Mi piacerebbe ispirare i giovani».

 

 

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2. HAMILTON CAMPIONE DEL MONDO

Luca Romano per il Giornale

 

Grazie al quarto posto ottenuto nel Gran Premio del Messico, Lewis Hamilton si è laureato campione del mondo di Formula 1 per la quinta volta in carriera.

 

 britannico stacca così Alain Prost e Sebastian Vettel, fermi a quattro, ed eguaglia così Juan Manuel Fangio, leggenda degli anni '50. Il pilota della Mercedes è a meno due da Michael Schumacher, che detiene il record assoluto con sette titoli. La gara è stata vinta da Max Verstappen davanti alle due Ferrari di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen. Ritiro nella parte finale di gara per Daniel Ricciardo, il poleman, tradito dalla sua Red Bull mentre si trovava in seconda posizione.

 

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Un titolo che proietta Hamilton sempre più nel ristrettissimo circolo dei più grandi di sempre: agganciato Juan Manuel Fangio al secondo posto, davanti c'è solo Michael Schumacher con sette sigilli. Un'ascesa costante, che coincide con il passaggio del britannico alla Mercedes, con la quale ha centrato quattro degli ultimi cinque campionati. Dopo aver duellato nelle stagioni precedenti con il suo compagno di scuderia, Nico Rosberg, il 33enne di Stevenage nelle ultime due stagioni ha piegato la resistenza della Ferrari di Sebastian Vettel, che ha pagato a caro prezzo una seconda parte di stagione non all'altezza della prima. La Rossa prosegue il digiuno iridato, che dura ormai dal 2007, quando fu Kimi Raikkonen a portare il titolo piloti a Maranello. A Stoccarda, invece, possono brindare per l'ennesimo trionfo tutto argento, in un binomio perfetto con il talento sopraffino del driver inglese.

il 'maestro' fangio

 

Hamilton è un predestinato che si è confermato un prodigio al volante per tutta la sua carriera: kart, Formula Renault, F3 e GP2. Il grande salto è arrivato nel 2007 quando il suo secondo padre, Ron Dennis, lo ha affiancato al due volte iridato Fernando Alonso alla guida della McLaren, il team che lo ha scoperto, fatto crescere e che ha poi raccolto i frutti. Il baby fenomeno ha fatto già parlare di sé nella sua stagione da rookie: podi, vittorie, furiosi litigi con il famoso compagno asturiano, spy-story, incidenti e titolo iridato gettato al vento nell'ultima gara a favore della Ferrari di Raikkonen. Hamilton si è preso la rivincita l'anno successivo, quando ha strappato di forza un mondiale che per qualche secondo era stato nelle tasche di Felipe Massa.

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L'ascesa della Red Bull e di un altro fuoriclasse della sua generazione, Sebastian Vettel, unita al declino della McLaren, suggeriscono al fuoriclasse di Stevenage di lasciare l'ovile nel 2013 in favore della Mercedes. Mai scelta è stata più azzeccata. Dopo un anno di rodaggio, il potenziale delle Frecce d'Argento esplode dal 2014, anno del suo secondo titolo, bissato nel 2015, sempre ai danni di Nico Rosberg. Dopo aver ceduto la corona al compagno tedesco la scorsa stagione, ecco serviti poker e cinquina in queste ultime due stagioni.

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