barnett mendes raiola

I PADRONI DEL PALLONE? I SUPER PROCURATORI - NEL 2019, ULTIMO ANNO PRE-COVID, HANNO INCASSATI 187,8 MILIONI DI EURO DI PROVVIGIONI. PIÙ DEL DOPPIO RISPETTO AL 2015. IL PIÙ INFLUENTE IN ASSOLUTO, DAL 2019, È L' INGLESE JONATHAN BARNETT. IL SECONDO FRA I PAPERONI DEL PLAYER TRADING NEL CALCIO È JORGE MENDES, PROCURATORE DI CRISTIANO RONALDO. POI VIENE RAIOLA…

Franco Vanni per “la Repubblica - Affari & Finanza”

 

Jonathan Barnett

Sono i super procuratori i veri padroni del calcio. Sempre più ricchi e potenti, i principali agenti dei giocatori in Europa condizionano la vita dei club e la loro storia sportiva. Una crescita d' influenza evidente anche in Italia, confermata dai dati Figc sulle provvigioni pagate dai 20 club di Serie A negli anni. Nel 2015 gli agenti si sono spartiti 84,4 milioni di euro. Nel 2019, ultimo anno pre-Covid, ne hanno incassati 187,8. Più del doppio.

 

E anche nel 2020, annus horribilis per il pianeta per il pallone, la contrazione delle prebende a procuratori e intermediari è stata meno che proporzionale rispetto al calo dei volumi del calciomercato, e dei ricavi dei club: per la stagione calcistica 2019/2020 Deloitte stima un crollo di fatturato del 12 per cento per le maggiori società europee rispetto al 2018/19. Se è vero che non tutti i procuratori sono ricchi - la maggioranza degli agenti Fifa in Italia dichiara redditi da piccolo artigiano - i più ricchi lo sono sempre di più.

 

jorge mendes

Nella classifica di Forbes degli agenti sportivi più potenti al mondo, tre dei primi cinque lavorano nel calcio. Il più influente in assoluto, dal 2019, è l' inglese Jonathan Barnett. La sua agenzia Stellar Group, con più di 200 calciatori rappresentati e quasi altrettanti fra dipendenti e collaboratori, nel 2020 ha chiuso affari per 1,4 miliardi di dollari, incassando 142 milioni in commissioni. Dati in crescita del 10 per cento rispetto al 2019, nonostante la crisi globale. Fra gli altri, Barnett rappresenta Gareth Bale e il portiere juventino Wojciech Szczesny.

 

Il secondo fra i paperoni del player trading nel calcio è Jorge Mendes, procuratore di Cristiano Ronaldo e direttore sportivo de facto del club inglese Wolverhampton, in cui gestisce i cartellini di 8 giocatori. Poi viene Mino Raiola, originario di Angri in Campania e cresciuto in Olanda, prototipo dell' uomo che s' è fatto da solo. Partito come tuttofare per calciatori delle serie minori olandesi - accompagnava i suoi assistiti al campo d' allenamento e si occupava anche delle zanzariere di casa - oggi negozia in sette lingue diverse transazioni rocambolesche. Ne sanno qualcosa i tifosi del Milan, che da mesi seguono con apprensione la trattativa per il rinnovo del contratto del portiere Gigio Donnarumma.

cr7 mendes

 

Barnett, Mendes, Raiola e altri giganti del calciomercato, riuniti nell' associazione The Football Forum, il 21 gennaio del 2020 si sono trovati in un ristorante stellato a Mayfair, nel centro di Londra. Il tema della cena: contrastare l' intenzione della Fifa di porre un tetto alle provvigioni sulle intermediazioni, come già c' è in Francia. L' organo di governo del calcio mondiale progetta di imporre già quest' anno maggiore trasparenza nelle transazioni e di limitare le commissioni massime al 10 per cento sul prezzo dei cartellini, contenendole entro il 3 per cento - calcolato sull' ingaggio lordo - quando a spostarsi sono giocatori con contratti in scadenza.

 

Sono i cosiddetti "parametri zero", galline dalle uova d' oro per chi li rappresenta: dalla sentenza Bosman del 1995 della Corte di giustizia europea, i calciatori dopo la scadenza possono accasarsi dove vogliono senza che un euro vada al club di provenienza. E quel che la società acquirente risparmia sul costo del cartellino spesso lo versa al giocatore, spalmato sugli stipendi, e al suo agente, che ha quindi interesse a portare il giocatore altrove.

 

JORGE MENDES

A denunciare con forza lo strapotere degli agenti fu nel 2016 Carlo Ancelotti, ai tempi sulla panchina del Bayern Monaco, scottato dalla difficoltà di trattenere i campioni in rosa: «I procuratori sono troppo influenti. Molti club hanno consegnato loro il potere». Al tempo ci fu la gara a dargli ragione, soprattutto in Italia. Ma ai proclami non seguirono atti concreti. «Se oggi nel nostro Paese non ci sono limiti ai compensi degli agenti è perché club e Figc non li hanno introdotti. Il regolamento che disciplina il nostro lavoro è emanato dalla Federazione, non lo abbiamo scritto noi», dice Raffaele Rigitano, responsabile legale di Aiacs, la principale associazione nazionale degli agenti.

mino raiola

 

Il tema è continentale. Francia a parte, le federazioni nazionali aspettano che a muoversi sia la Fifa. E i club sui buoni rapporti coi procuratori costruiscono stagioni sportive e vittorie. Capita che a ribellarsi davvero al sistema siano i calciatori. Nel maggio 2019 il difensore Milan Skriniar negoziò il rinnovo di contratto con l' Inter fino al 2023 senza agente, spiegando: «Mi fido del club, ho voluto firmare personalmente ». E il fuoriclasse belga del Manchester City Kevin De Bruyne, per discutere l' estensione del proprio vincolo fino al 2025, si è fatto affiancare da una squadra di analisti quantitativi, che hanno dimostrato la sua incidenza in campo sui successi della squadra. Esperimenti pratici, piuttosto isolati, dell' auspicio di Ancelotti: «Le figure più importanti nel calcio devono essere i calciatori».

 

Iniziative come quelle di Skriniar e De Bruyne non sono mosse solo da amore per il club. Molti calciatori versano ai procuratori quote di stipendio. Nel 2020 i tesserati in Serie A hanno ceduto a chi li rappresenta 11,5 milioni. L' anno precedente erano stati 13,6. Aria fresca per i procuratori in periodo di pandemia. Negli ultimi due anni infatti molti club, in difficoltà per effetto degli stadi chiusi, tardano a pagare i gettoni di intermediazione. In Italia soprattutto si tende ad aspettare le letteracce degli avvocati prima di trasformare i pagherò in bonifici. Una situazione che, con qualche scandalo, nell' ottobre scorso spinse il governo a includere fra le 53 categorie di lavoratori che avevano diritto ai contributi a fondo perduto del Decreto Ristori anche gli agenti. Compresi quelli che l' anno precedente avevano fatturato più di 5 milioni di euro.

IBRA E RAIOLA

 

Ristori e ritardi nei pagamenti non possono essere una soluzione. L' indebitamento dei 20 club di Serie A nell' ultimo decennio è raddoppiato, raggiungendo i 4,6 miliardi di euro. E molte società bruciavano cassa anche prima del Covid. Pensare di continuare a retribuire i procuratori ai livelli attuali è irreale. Alla fine del 2019 il decano Claudio Pasqualin, agente storico di Alessandro Del Piero e Gennaro Gattuso, indicò la via per un' autoriforma del sistema: «I club e in particolare i loro direttori sportivi dovrebbero ampliare i loro uffici, non affidarsi a intermediari esterni». Pioniere di questo approccio fu Sir Alex Ferguson, padre padrone del Manchester United per 27 anni, che squalificava le provvigioni come «soldi mal spesi».

DONNARUMMA E RAIOLA

 

Nel 2012, quando Mino Raiola chiese un rinnovo di contratto d' oro per il centrocampista Paul Pogba, accompagnò il giocatore alla porta, lasciando che scegliesse la Juventus.

E proprio dalla Juve i Red Devils lo hanno riacquistato per 103 milioni nel 2016, tre anni dopo l' addio di Ferguson al club. Per la gioia delle casse bianconere, ai tempi gestite da Beppe Marotta, e delle tasche del super agente.

raiola

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…