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INZAGHI HA PREPARATO UN PIANO ANTI YAMAL – ALLE 21 A SAN SIRO  INTER E BARCELLONA SI GIOCANO UN POSTO PER LA FINALE DI CHAMPIONS (DOPO IL 3-3 DELL’ANDATA) – LA PRIORITÀ PER IL TECNICO NERAZZURRO È NEUTRALIZZARE IL TALENTO 17ENNE BLAUGRANA: “NON FARGLI ARRIVARE LA PALLA SAREBBE L’IDEALE, MA È DIFFICILE” – LAUTARO HA RECUPERATO E PARTIRA’ TITOLARE – PAOLO CONDÒ: “CON L’OFFENSIVA CATALANA CONCENTRATA NELLA ZONA DI YAMAL, LA CORSIA DESTRA È TERRA DI CONQUISTA PER DUMFRIES, LA CUI CRESCITA HA BUCATO OGNI SOFFITTO...” – VIDEO

 

1. INTER, È LA TUA NOTTE

Estratto dell’articolo di Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”

 

barcellona inter

Il barometro segna pioggia forte su San Siro alle 21, ma le previsioni calcistiche sono più difficili da azzeccare di quelle meteo: quando il miglior attacco di Champions (40 gol fatti) incontra la miglior difesa (8 subiti), l’equilibrio è molto fragile, come si è visto sulla collina del Montjuic.

 

E chi lo romperà, si ritroverà a Monaco di Baviera, la sera del 31 maggio, a sognare una Coppa che a Milano manca dal 2010 e in Catalogna dal 2015. L’Inter però riparte all’assalto della seconda finale in tre stagioni (e ai 130 milioni che porta con sé, botteghino escluso) con alcune certezze che una settimana fa, quando era reduce da tre sconfitte consecutive, non aveva.

 

simone inzaghi

[…]  Niente da fare per Pavard ma, a differenza del francese che ha lasciato il ritiro per il dolore alla caviglia, Lautaro si è allenato bene e sarà titolare, salvo sorprese dell’ultimo minuto.

L’altra certezza dell’Inter, nonostante la pesante Yamal-terapia a cui è stata sottoposta pochi giorni fa, la spiega Alessandro Bastoni e la certifica l’allenatore accanto a lui: «Sappiamo che possiamo fare molto meglio».

 

Segnare due gol dopo 20’ e poi andare ancora avanti sul 3-2 ha dato grande autostima al gruppo, ma allo stesso tempo il 3-3 ha lasciato il gusto di qualcosa di intentato e non solo per il gol del possibile 4-3 annullato a Mkhitaryan per pochi millimetri.

 

barcellona inter

«Abbiamo toccato con mano la loro forza — riconosce Inzaghi— ma sappiamo che dobbiamo giocare meglio la palla: loro sono bravissimi nella riaggressione e ci hanno creato difficoltà. Ma siamo a due partite dal trofeo, vogliamo andare avanti».

 

Né Inzaghi né i suoi giocatori pensavano che Yamal fosse così devastante, anche se oggi come primo scoglio Lamine troverà ancora Dimarco, non il difensore più assatanato, ma un’arma in chiave controffensiva a cui Inzaghi non rinuncia: «Mi ha impressionato la velocità di pensiero di Yamal, dovremmo cercare di non fargli arrivare palla, ma è difficilissimo — osserva Inzaghi —. Sicuramente cercheremo di raddoppiare su di lui».

 

lamine yamal

Quello che ha davvero sorpreso i nerazzurri, e dà loro fiducia, è la friabilità della difesa catalana in campo aperto e sui piazzati. E il fatto che Flick, oltre a Balde che è il suo difensore più rapido, abbia perso anche Koundé, è un vantaggio per l’Inter. Inigo può spostarsi sul lato di Dumfries al posto del disastroso Martin e al centro con Cubarsí ci sarà Araujo.

 

[…]  Il piano è attrarre un marcatore con Lautaro, per liberare Thuram in profondità. E viceversa. Con Dumfries a supporto a destra, l’Inter ha dimostrato di poter sfondare. La chiave, come, ha detto Inzaghi, è uscire meglio e con più frequenza dal pressing, con il pallone tra i piedi: i margini per farlo ci sono e Calhanoglu è fondamentale.

 

lautaro inter bayern

Certo anche il Barça sa di dover fare di più e che questo Yamal può non bastare: «Lui è un genio e mercoledì la sua è stata una prestazione veramente bella da vedere, ma deve dimostrare di poterlo fare di nuovo — spiega Hansi Flick, che recupera Lewandowski per la panchina —.

 

La squadra deve godersi il momento e mostrare a tutti quanto siamo bravi: non ci arrendiamo mai. Gli automatismi dell’Inter però sono fantastici e dobbiamo fermarli meglio: cambieremo qualcosa sui calci piazzati». […]

 

2. SOFFRIRE DA ADULTI MA GIOCARE DA BAMBINI

Estratto dell’articolo di Paolo Condò per il “Corriere della Sera”

 

 

simone inzaghi foto lapresse

Simone Inzaghi è un allenatore molto più stimato all’estero che in Italia, perché all’estero non interessa la sua comunicazione – troppo elementare per i nostri canoni sofisticati – ma il modo in cui fa giocare l’Inter.

 

Così hanno notato da tempo il lavoro sulle due punte centrali mentre ormai ovunque in Europa il centravanti è uno e gli altri gli girano attorno. Il gol di Lautaro a Monaco, smarcato dal colpo di tacco di Thuram, è un manifesto in tal senso.

 

All’estero poi nessuno si chiede se Inzaghi non avrebbe fatto meglio a rinunciare a un traguardo, perché non è chiaro come concretamente ci si rinuncia. Perdendo apposta le partite? [...]

 

barcellona inter

Lo step di «rinuncia» successivo, il turnover, è stato ampiamente praticato da Simone, ma in modo da arrivare in corsa ovunque a fine aprile. Ed è per questo che prima della madre di tutte le partite, stasera a San Siro col Barcellona, votiamo la fiducia a Inzaghi e l’apprezzamento per la stagione dell’Inter. [...]

 

La semifinale di ritorno è senza pronostico — San Siro gremito è un fattore però, l’Inter è sopravvissuta col rumore al finale del Bayern — perché entrambe le squadre hanno la capacità di colpire.

 

 

barcellona inter

L’offensiva asfissiante del Barcellona, eseguita da tre o quattro candidati al Pallone d’oro (Pedri, Yamal, Raphinha e se ci sarà Lewandowski), lascia storditi. Inzaghi deve organizzare i raddoppi su Yamal evitando che l’uomo libero diventi il cervello Pedri.

 

In fase di ripartenza, ha capito al Montjuic la potenzialità dei palloni diagonali dalle fasce contro il fuorigioco di Flick, specie se davvero Lautaro si aggiungerà a Thuram.

 

In più, con l’offensiva catalana concentrata nella zona di Yamal, la corsia destra è terra di conquista per Dumfries, la cui crescita ha bucato ogni soffitto.

 

lamine yamal

Ricordiamo infine la regola del calcio tra ragazzi dei tre corner per un rigore: se 4 degli ultimi 5 gol in Champions sono nati da un calcio d’angolo, il suggerimento è di soffrire da adulti ma giocare da bambini.

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