michael jordan

L’AZZARDO DI MICHAEL JORDAN: L’EX STELLA DEI BULLS È ENTRATO IERI A FAR PARTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA DRAFTKINGS, UNA SOCIETÀ QUOTATA IN BORSA CHE PROPONE SCOMMESSE SPORTIVE. MA MJ E’ PROPRIETARIO ANCHE DI UNA SQUADRA NBA, I CHARLOTTE HORNETS – A NEW YORK IL TITOLO DELLA SOCIETA’ DI SCOMMESSE HA REGISTRATO UN BOOM DEL 6% - LA VICENDA IMBARAZZA I VERTICI DELLA LEGA PROFESSIONISTICA DI BASKET USA CHE NON HANNO GRADITO…

Flavio Pompetti per ”il Messaggero”

 

michael jordan

L' ex stella del basket Michael Jordan ancora una volta va a canestro. La leggendaria ala dei Chicago Bulls è entrato ieri a far parte del consiglio di amministrazione della DraftKings, una società che opera sul web, e che propone scommesse sulle partite sportive. Jordan sarà al tempo stesso consigliere e consulente per la società, in cambio di una porzione della proprietà della quale non è ancora stata comunicata l' entità.

 

L' ingresso di Air Jordan nell' affare delle scommesse è un passaggio naturale, dato l' affetto che lo stesso ex atleta ha sempre dimostrato per le sale da gioco, inclusa una fuga notturna durante le finali dei playoff nell' estate del 1993 per una seduta nei casinò di Las Vegas. Meno naturale è che il nuovo consigliere della DraftKings sia al tempo stesso il proprietario degli Charlotte Hornets, la squadra che all' interno della Nba è considerata il simbolo dell' orgoglio afro-americano.

michael jordan 3

 

IL COLPO La Nba non ha potuto che accusare il colpo, visto il peso specifico che Jordan vanta all' interno del mondo dello sport: «Il coinvolgimento è legittimo si legge nella nota di commento - regolato da misure di sicurezza che garantiscono l' esclusione di conflitti di interesse, reali o percepiti che siano».

 

jordan 1

La DraftKinGs opera da anni ai margini del mondo dello sport e ha ingaggiato una lunga battaglia contro la lega universitaria Ncaa per piazzare scommesse legali sulle partite dei vari sport amministrati dalla lega. La Ncaa ha tenuto duro contro una pratica che riteneva l' anticamera del gioco d' azzardo, e DraftKings alla fine ha dovuto rinunciare all' assalto. Il salto di qualità si è avuto tutto negli ultimi due anni, e riguarda invece lo sport professionistico.

 

A maggio del 2018 la Corte suprema ha annullato una legge federale che era in vigore dal 1992, e che vietava l' incrocio tra gioco d' azzardo e sport. La legge, scherzo del caso, era stata promossa la tempo dall' ex giocatore dei New York Knicks, poi divenuto senatore, Bill Bradley, con la precisa intenzione di distaccare una volta per tutte la Nba dall' immagine di un' associazione corrotta, prona agli scandali di partite truccate, e imbottita di atleti dediti all' uso della droga:

 

jordan obama

l' immagine che il commissioner David Stern aveva ereditato al momento di prendere il timone della Nba, e che anche con l' aiuto di Bradley è riuscito a ribaltare, trasformando il moderno basket statunitense nel miglior prodotto di esportazione sportiva globale degli Usa.

 

La corte suprema ha argomentato che la legge federale interveniva, contro il dettato costituzionale, in una materia di competenza statale, e l' ha quindi invalidata. Da allora i singoli stati sono tornati a legiferare, e la DraftKings ha firmato un contratto con la stessa Nba. Venticinque stati al momento hanno legalizzato le scommesse, ventidue non l' hanno ancora fatto, e tre si ostinano a bandirle.

michael jordan

 

L' appetito delle amministrazioni locali per il ricco bottino fiscale scavalca ogni giudizio di opportunità morale. Dietro l' iter legislativo c' è infatti un giro di affari di scommesse clandestine che vale tra i 150 e i 200 miliardi di dollari l' anno. Il 31 dicembre scorso la società ha esordito in borsa con una quotazione di circa 20 dollari per azione, e in soli nove mesi il valore è praticamente raddoppiato, inclusa l' impennata del 6% che ha fatto seguito all' annuncio di ieri.

draftkings 1jordanjordan

dennis rodman michael jordanmichael jordanmichael jordanMICHAEL JORDAN A TRIESTEjordan obama

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…