picasso arthur brand

GENTE DI MAAR - L'INDIANA JONES DELL'ARTE RITROVA IL FAMOSO RITRATTO DELL’AMANTE DI PICASSO, DORA MAAR, RUBATO 20 ANNI FA - IL "BUSTO DI DONNA" DEL VALORE DI 25 MILIONI FU TRAFUGATO NEL '99 DALLO YACHT DI UN MILIARDARIO SAUDITA: PER ANNI È STATO MERCE DI SCAMBIO NEGLI AFFARI DELLA MALAVITA OLANDESE

Da corriere.it

 

picasso arthur brand

A 20 anni dal furto è stato ritrovato negli ambienti della malavita olandese il famoso ritratto di Dora Maar, l'amante di Pablo Picasso, dipinta dal maestro nel 1938, del valore stimato in 25 milioni di euro. Quando ormai critici, storici e collezionisti disperavano di rivedere il capolavoro, è arrivata la clamorosa scoperta di Arthur Brand, un cittadino olandese meglio noto come «l'Indiana Jones del mondo dell'arte» per le sue imprese investigative. "Buste de Femme" ("Busto di Donna"), questo il titolo originale dell'opera realizzata nel 1938, era stato derubato nel 1999 a bordo del Coral Island, yacht del miliardario saudita Abdul Mohsen Abdulmalik Al-Sheikh, mentre era ancorato al porto di Antibes, in Costa Azzurra, per far rifornimento.

 

picasso dora maar

Ci sono voluti dopo 4 anni di intense ricerche per venire a capo del caso. La ricerca di Brand è cominciata infatti nel 2015, quando erano arrivati al suo orecchio dei rumors sulla circolazione, nei circoli della criminalità organizzata, di un noto un quadro del pittore andaluso derubato su una nave. «Tutti in giro sostenevano che fosse stato distrutto, come accade con il 90% dell'arte derubata perché non può essere messa in vendita» racconta l'Indiana Jones olandese al quotidiano locale De Volkskrant -. Appurato che si trattava proprio del dipinto trafugato, il detective privato ha cominciato ad attivare contatti e informatori per capire se qualcuno l'avesse comprato inavvertitamente. La risposta positiva pochi giorni fa, da due curatori d'affari di un imprenditore dei Paesi Bassi, che gli hanno confermato che il loro cliente era in possesso della tela e non sapeva che fare.

 

dora maar

«Pensava fosse parte di un affare legittimo - spiega Brand -. Lo era, ma non il metodo di pagamento». I collaboratori del facoltoso industriale gli hanno consegnato di persona l'opera, avvolta in alcune buste nere per la spazzatura, direttamente nel suo appartamento ad Amsterdam, nel cuore della notte. Appurata la buona fede dell'ultimo proprietario, ignaro del furto e dello stesso titolo del quadro, le polizie olandesi e francesi hanno riferito che non lo processeranno. Il "Busto di Donna" è nelle mani ora di una compagnia di assicurazione, che desidera rimanere anonima e che dovrà decidere cosa farne.

 

picasso ritratto di dora maar

Nonostante i 26 anni di differenza Dora Maar, nata Theodora Markovitch, è stata amante e musa di Picasso (tra le molte avute dall'artista spagnolo) dal 1936 al 1943 circa. Fotografa, poetessa e a sua volta pittrice, la donna di origine croata fu immortalata in diverse opere e quella in questione rimase a casa di Picasso come parte della collezione privata fino alla sua morte, nel 1973, per essere poi comprata. La verifica dell'autenticità dell'opera è stata affidata, per estremo scrupolo, a uno specialista della Pace Gallery di New York, che ha esaminato il dipinto alla presenza del collega investigatore britannico Dick Ellis, oggi in pensione, fondatore dell'unità di contrasto al traffico di opere d'arte di Scotland Yard e famoso per aver ritrovato anche lui diversi capolavori rubati (tra cui "L'urlo" di Edvard Munch, sottratto alla Galleria Nazionale di Oslo, in Norvegia, nel 1994).

 

pablo picasso dora maar

Il ritratto di Dora «per anni è stato utilizzato come moneta di scambio nello spaccio di droga e nella vendita di armi, passando di mano in mano nell'economia sommersa del malaffare: non appena me l'hanno consegnata l'ho appesa al muro e durante tutta la notte me la sono goduta» rivela Brand, già salito l'anno scorso agli onori delle cronache per aver rintracciato un mosaico bizantino che ritrae San Marco, portato via da una chiesa cipriota negli anni '70. Nel 2015 ritrovò anche i cosidetti "Cavalli di Hitler", due statue di bronzo realizzate dallo scultore nazista Joseph Thorak per il dittatore tedesco che decoravano l'ingresso della Cancelleria del Führer a Berlino, misteriosamente scomparse dopo la caduta del Muro.

08 dora maar au chat 19411

 

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…