rumma

NAPOLI A MISURA D’ARTE – C’ERANO TUTTI AL MUSEO MADRE, DA BONITO OLIVA A CELANT, DA BARILLI A SARGENTINI, DA PISTOLETTO A KOSUTH, DA SARGENTINI A JODICE, DA CHRISTOV BAKARGIEV A ZORIO, PER CELEBRARE IL GENIO DI MARCELLO RUMMA - NEL ’68, A 28 ANNI, ORGANIZZÒ LA MOSTRA CHE DETTE IL VIA ALL’”ARTE POVERA”, FRA LE 100 PIÙ IMPORTANTI DEL MONDO MAI REALIZZATE NEL VENTESIMO SECOLO - VIDEO

bonito oliva . - clip by michela moro

 

 

Renata Caragliano e Stella Cervasio per La Repubblica - Napoli

 

A 28 anni i " millennials", se va bene, parlano di emergenza climatica, ma stanno ancora sotto l' aluccia di mamma e papà. Alla loro stessa età Marcello Rumma aveva già rivoluzionato il metodo educativo del collegio di proprietà dei suoi, collezionato opere d' arte contemporanea che ai genitori potevano sembrare incomprensibili.

 

joseph kossuthlia rumma con achille bonito oliva

E ancora all' età dei "neet" odierni, Rumma aveva promosso e organizzato tre grandi rassegne d' arte italiana e internazionale in un posto - gli Antichi Arsenali di Amalfi - magnifiche grotte dove mai nessuno avrebbe immaginato di poggiare neanche per un attimo un' opera d' arte. E lo fa con un talento tale da far rientrare una delle tre mostre - "Arte povera più Azioni povere" (ottobre 1968) - fra le 100 più importanti del mondo mai realizzate nel ventesimo secolo.

Marcello e Lia Rumma

Marcello Rumma al museo Madre

 

Un personaggio decisivo per la storia dell' arte degli ultimi cinquant' anni, scomparso precocemente nel 1970. E che viene oggi riscoperto al museo Madre con la retrospettiva " I sei anni di Marcello Rumma. 1965- 1970" a cura di Andrea Viliani e Gabriele Guercio (via Settembrini, 79, fino al 13 aprile).

 

letizia battaglia

Dal Sud di Salerno, dove nasce, una città di provincia, Rumma lavora d' anticipo: si circonda di intellettuali, critici, artisti, poeti italiani che sostiene da mecenate con le sue risorse di appartenente all'alta borghesia ( i genitori hanno un convitto fondato nel '35 in seguito alla riforma Gentile, il Colautti). In quel collegio conosce una giovane insegnante, Lia Incutti: bellissima, intelligente, poco convenzionale, quella che diventerà una delle galleriste più importanti al mondo: Lia Rumma.

 

laura valente presidente fondazione donnaregina e museo madre

Si innamora di lei perdutamente e nel giro di poco tempo si sposano. Una coppia che spopolerà nel mondo della cultura del tempo. La loro casa salernitana di Parco Persichetti si riempie di opere d' arte e viene frequentata da critici come Filiberto Menna, Renato Barilli, Angelo Trimarco, Achille Bonito Oliva, e il curatore della rassegna di Amalfi del 1968, Germano Celant. Artisti come Lucio Del Pezzo, Sergio Fergola, Mario Schifano, Gilberto Zorio, Giovanni Anselmo, Cy Twombly e molti altri. Ma anche galleristi: la Modern Art Agency di Lucio Amelio, l' Attico di Fabio Sargentini a Roma, Sperone e Stein a Torino e Ileana Sonnabend, tra Parigi e New York.

Marcello Rumma al museo Madre

 

La mostra documenta i sei anni di attività pubblica di Marcello Rumma: dal 1965 al 1970. In 11 sezioni si ricostruisce il suo lavoro intellettuale che ha portato all' attenzione internazionale luoghi e proposte innovativi per l' arte del momento. Dal 1966, negli Antichi Arsenali di Amalfi iniziano le tre rassegne d' arte, un ciclo completo: la prima sulle tendenze dell' arte attuale italiana di quegli anni, la seconda mette insieme artisti europei e americani, la terza unisce Arte Povera ad "Azioni" (happening) dentro e fuori dagli Arsenali.

 

Marcello Rumma al museo Madre

Tra queste, una estemporanea partita di pallone tra artisti e critici. A Salerno, tra il ' 67 e il ' 68 organizza una rassegna di scultura en plein air sotto i portici del Palazzo di Città e nella Villa comunale, che sorprende la città, per esempio, con una grande installazione di Renato Barisani. È uno dei primi esempi in Italia: esporre per strada e così facendo épater le bourgeois, non era mai accaduto prima.

Marcello Rumma al museo Madre

 

Per organizzare incontri con autori e ospitare mostre, adopera persino una libreria, lo spazio Einaudi 691 di Salerno, con una esperienza che corre parallela a quella napoletana della Saletta Rossa di Guida a Port' Alba. Per l' opening ieri parata di star dell' arte: Pistoletto, Anselmo, Zorio, Jodice, Piacentino, Icaro, Pietro Lista, e, tra gli artisti della galleria Lia Rumma Joseph Kosuth, con cui nel '71 si inaugura il primo spazio, e Alfredo Jaar, Anselm Kiefer.

Marcello Rumma al museo Madregermano celant stringe la mano ad antonio bassolino (di spalle)da sinistra l'imprenditore massimo foschini; la collezionista olimpia fischetti, lia rummagilberto zorioda sinistra l'artista rosy rox, il fotografo luciano romano, l'antropologa mariella pandolfiMarcello Rumma al museo Madreandrea viliani, direttore artistico del museo madre, e carolyn christov bakargiev, direttrice del castello di rivolimichelangelo pistoletto nell'atrio del museo madre realizzato da daniel buren. a destra, nino longobardiMarcello Rumma al museo Madrela gallerista laura trisorio michelangelo pistoletto, maria pistoletto. maria gloria conti bicocchirenato barillimimmo jodicel'imprenditore gianfranco d'amatoal centro anna mattirolo, codirettrice delle scuderie del quirinaleMarcello Rumma al museo MadreMarcello Rumma al museo MadreMarcello Rumma al museo Madre 405c-89ec-b13e5acc24d1Marcello Rumma al museo MadreLia Rumma

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?