paola egonu

FORTISSIMAMENTE VOLLEY - PAOLA EGONU E L'IPOTESI CHE SIA LEI LA NOSTRA PORTABANDIERA A TOKYO: "SAREBBE UN MESSAGGIO DI LIBERTA'. MI SENTO AFRO-ITALIANA. CANTO L'INNO DI MAMELI MA NON DIMENTICO DA DOVE PROVENGO. AVERE PIÙ CULTURE SIGNIFICA ESSERE PIÙ RICCA" - GLI ABBRACCI NEGATI, I CAPELLI AL NATURALE, IL COMING OUT (“MA OGGI NON SONO INNAMORATA”) E IL SESSO: "HO CAPITO CHE NON BISOGNA PREOCCUPARSI DELLA PERFORMANCE NÉ DI CIÒ CHE PENSANO GLI ALTRI” - VIDEO

 

Gaia Piccardi per “il Corriere della Sera”

 

paola egonu

«Mi sento afro-italiana. Canto l' inno di Mameli ma non dimentico da dove provengo. Avere più culture significa essere più ricca: mi sento a casa a Milano e Conegliano, a Lagos e Abuja e pure a Manchester, dove si sono trasferiti i miei genitori per dare più possibilità ai miei fratelli. Sono Sagittario: instabile, volubile, simpatica, pazza, permalosa. In cinque secondi passo dall' essere la ragazza più felice del mondo all' umor nero».

 

Una chiacchierata con Paola Egonu, 21 anni, veneta di Cittadella, opposto dell' Imoco e dell' Italia di Davide Mazzanti, il talento più fulgido del nostro volley, può essere erta (servono tre domande, in media, per avere una risposta) però mai banale. Perché non lo è lei, innanzitutto. Genitori, Ambrose e Eunice, nigeriani; tredici zii, di cui una suora in Vaticano; il record di punti (45) al Mondiale 2018 in Giappone, da cui tornò con l' argento al collo e la voglia di coming out in canna («Dopo la finale ho chiamato la mia fidanzata: piangevo e lei mi ha detto che le sconfitte sono lezioni che vanno imparate» disse al Cor riere della Sera ).

 

Paola che momento è?

«Strano. Chiusa in casa per il coronavirus, cerco di guardare i lati positivi».

 

Sarebbero?

PAOLA EGONU KASIA SKORUPA 1

«Mi riposo e studio: ho appena dato l' esame di psicologia sociale, il prossimo sarà economia aziendale».

 

Umore sempre variabile?

«Alti e bassi. Ci sono giornate che volano e altre che non passano mai. Ma in questa situazione è normale avere sbalzi. Cerco di distrarmi».

Come?

«Cucino. Per non sbagliare i piatti nigeriani chiamo mamma, sul resto me la cavo: ho sfornato un filetto con le patate squisito. Posto foto su Instagram, il mio social preferito: un messaggio solo di testo non mi basta, potrebbe essere frainteso, con le foto invece mi faccio capire meglio. E guardo i cartoni di Tom & Jerry».

 

Digiuno di Netflix?

«Aspetto la nuova serie di Sex Education . Mi piace perché parla di sesso in modo simpatico: ho capito che della performance non bisogna preoccuparsi né di ciò che pensano gli altri».

 

Un passo verso la liberazione dal giudizio?

sylla egonu

«Forse lo è. Come l' esperimento che sto facendo: dopo una vita con i capelli rasati, con le parrucche e le extension colorate, per la prima volta li sto facendo crescere. Non ne avevo mai avuto la pazienza ma adesso ho voglia di naturalezza, di essere me stessa».

Un altro aspetto positivo della quarantena.

«Sto molto con me. Abbiamo una chat con le compagne di squadra, ma non ci sentiamo tutti i giorni. Sono sempre in contatto con Miriam Sylla: con lei c' è un' amicizia che va oltre il campo. Ci si tira su a vicenda, ci si vuole bene».

 

Com' è la casa di Conegliano nella quale sta molto con se stessa? Ce la racconta?

«Una casetta semplice. In salotto molte candele e tutti i miei peluche, la stanza da letto non ha nulla di particolare: foto e regali delle amiche».

 

E l' allenamento, in tempi di virus, come si svolge?

«Addominali e corpo libero, ciascuna per sé. Siamo tutte professioniste: sappiamo come gestirci».

 

egonu sylla

Cosa ha pensato del Vero Volley di Monza che, prima che l' ultimo decreto Conte lo impedisse, ha continuato a far allenare gli atleti?

«Mah... Avranno riflettuto sui rischi, immagino. Non giudico, non mi tocca».

 

Il volley ha deciso di chiudere la regular season: come le piacerebbe fosse assegnato lo scudetto?

«A patto che l' epidemia passi, accetto tutto: il pubblico di Conegliano è la parte più bella delle partite ma, pur di finire, sarei disposta anche a giocare un playoff a porte chiuse. Se non si potesse proprio continuare e dessero lo scudetto alla prima in classifica, non mi dispiacerebbe: andrebbe a noi di Conegliano! Ma ovviamente Busto Arsizio, che è seconda, non sarebbe d' accordo: rimanevano parecchie partite da giocare, incluso lo scontro diretto...».

 

Oltre al volley, che cosa le manca in questo periodo di quarantena forzata?

«Il contatto fisico con le persone, ricevere amici e parenti. Abbiamo tutti bisogno di affetto e amore, in fondo».

 

C' è un amore, a riscaldarla, oggi?

«No. Se penso all' amore oggi il pensiero va ai miei genitori, ai miei fratelli e alla mia amica Mara: l' ho conosciuta quando giocavo a Novara, non ci siamo mai perse».

giorgetti egonu sylla

 

Com' è la situazione coronavirus a Manchester, in Inghilterra, dove vivono i suoi?

«Sono chiusi in casa, come noi. Mi fanno mille raccomandazioni ma io esco pochissimo, solo per fare la spesa, e sempre con la mascherina e i guanti».

 

E in Nigeria, da zii e cugini, il virus è arrivato?

«Ho sentito mia zia, a Lagos, proprio ieri: in Africa hanno ancora pochi casi ma stanno già seguendo le norme di sicurezza».

 

A 21 anni, un' Olimpiade spostata al 2021 non è un dramma. Oppure sì?

«Mi aspettavo il posticipo, è giusto così. Andare a Tokyo a luglio sarebbe stato troppo rischioso: il virus, benché io stia attenta, mi spaventa. Si tratta solo di un sogno rimandato, non certo svanito. Hai un anno in più per crescere e migliorare, mi sono detta».

 

Saggia. E se con Tokyo arrivasse anche il ruolo di portabandiera? È un' idea accarezzata dal presidente Malagò.

«Sono senza parole. Sarebbe un onore assoluto, sarei super felice però sono abituata a credere alle notizie solo quando diventano ufficiali».

 

Paola Egonu alfiere dell' Italia che messaggio manderebbe al mondo?

«Di libertà».

 

sylla egonu

Il coming out, i capelli al naturale, l' introspezione cui i tempi ci costringono. È corretto dire che sta cercando di diventare la migliore versione di se stessa, Paola?

«Mi sto scoprendo, piano piano, per gradi, come credo succeda a tutti. Mi sto impegnando per essere me stessa, sempre».

egonuegonuitalvolley donne - paola egonuegonuegonu

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…