RIFONDAZIONE FERRARI – PER IL DOPO-ALONSO ARRIVA DALLA RED BULL SEBASTIAN VETTEL, IL PILOTA CHE OGNI VOLTA CHE VA A MONZA DICE: “VOGLIO VINCERE IN ROSSO” – ADESSO NE HA L’OCCASIONE

Stefano Mancini per “La Stampa”

 

Sebastian  Vettel Sebastian Vettel

«Vincere è la cosa più importante, vincere con la Ferrari è meglio». Riascoltate oggi, queste parole pronunciate da Sebastian Vettel un mese fa a Monza, assumono un significato diverso: non sono più soltanto un generico corteggiamento, ma una dichiarazione d’intenti. Vettel è un pilota della Red Bull e con la Red Bull ha cannibalizzato quattro campionati di fila, ma il prossimo anno prenderà il posto di Fernando Alonso a Maranello. L’accordo è stato trovato e manca soltanto l’annuncio.?

 

Adesso la rifondazione della Ferrari è completa. Tutti gli uomini chiave sono cambiati, dalla presidenza (Marchionne per Montezemolo, passaggio di consegne il 13 ottobre) alla guida della Gestione sportiva (Mattiacci al posto di Domenicali), fino alla direzione tecnica, con Allison che ha assunto il ruolo di responsabile unico del progetto 2015 e Binotto che ha rimpiazzato Marmorini alla progettazione del motore.

 

alonsoalonso

Con la sostituzione del primo pilota, la discontinuità è totale e comincia un periodo di rifondazione che richiedera almeno un paio d’anni.?Vettel a inizio settembre era già in contatto con Maranello. Il dg Marco Mattiacci, preoccupato dall’umore ondivago di Alonso, l’aveva cercato per avere pronto un piano B. Il pilota tedesco era il candidato ideale: 27 anni, vincente, in cerca di nuovi stimoli dopo una stagione no, allievo di Michael Schumacher. E innamorato del Cavallino.

 

MONTEZEMOLO  E MARCHIONNE ALLA FERRARIMONTEZEMOLO E MARCHIONNE ALLA FERRARI

La frase di Monza 2014 è quasi un copia-incolla di quelle declamate nello stesso luogo nel 2008 e 2011, in tempi non sospetti: «Mi piacerebbe un giorno vincere in Rosso». Un desiderio che non ha mai entusiasmato i suoi datori di lavoro e che dal 2015 avrà l’occasione di realizzare.?Alonso non l’ha mai amato forse anche per queste esternazioni e l’ha ridimensionato giudicandolo inferiore a Hamilton. Resteranno avversari e avranno modo di smentirsi in pista. ?

Vettel E SCHUMACHER Vettel E SCHUMACHER

 

L’era alonsiana tramonta dopo cinque anni intensi, di cui ricorderemo soprattutto la grande occasione del 2010, quel titolo sfuggito ad Abu Dhabi che Montezemolo paragonò a un rigore sbagliato in finale. Per il divorzio mancano gli ultimi dettagli: il contratto scade a fine 2016 e nessuno vuole pagare penali per la rescissione anticipata. Messi a posto tutti i tasselli, la McLaren (dal 2015 motorizzata Honda) annuncerà il ritorno del figliol prodigo, ovvero del pilota che nel 2007 la fece squalificare rivelando il furto dei progetti della Ferrari.

 

L’arrivo di Vettel a Maranello porterà un po’ del metodo e dei segreti della Red Bull, oltre a una ventata di aria fresca. Alonso affronterà il Gp di domani a Suzuka e i quattro che seguiranno da separato in casa. Il rapporto con la Ferrari (e con Mattiacci) è logoro per colpe reciproche: da una parte le sue pretese sempre più alte, dall’altro il ritardo tecnologico nei confronti della Mercedes quest’anno e della Red Bull nelle ultime stagioni.

 

Sebastian Vettel Sebastian Vettel

Un campione può sposare un progetto di lungo termine, ma i tempi si sono dilatati. «Vincere con la Ferrari è il sogno di qualunque pilota». Lo aveva detto anche Alonso, che alla fine ha deciso di rinunciare. Ora il testimone passa a Vettel, a cui sono stati presentati un contratto triennale da una ventina di milioni a stagione e un piano di rifondazione totale. Lui ha raccolto la sfida, giudicando conclusa la sua esperienza in Red Bull. Quest’anno ha sofferto il cambio di regolamento, è stato bersagliato dalla sfortuna e battuto dal compagno di squadra Ricciardo. «In questo periodo se ne sentono sempre tante sul mio futuro», ha finto (male) nella conferenza stampa tenuta a Suzuka giovedì. Aspettando l’annuncio.

 

vettel red bull vettel red bull

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO