simone perrotta

“LA SEMIFINALE DEL 2006 CON LA GERMANIA? FORSE E' STATA LA VERA PARTITA DEL SECOLO, NON QUELLA FINITA 4-3. SE NON ALTRO PERCHE' POI IL MONDIALE L'ABBIAMO VINTO” – SIMONE PERROTTA A RADIO 2 RACCONTA I RETROSCENA DEL MONDIALE TEDESCO: "SUCCESSO INASPETTATO. LO SCANDALO DI CALCIOPOLI FORSE CI HA UNITO. IN RITIRO STAVAMO IN UN ALBERGO GESTITO DA ITALIANI. PRIMA DELLA SEMIFINALE LANCIARONO UNA BOMBA CARTA NEL PARCHEGGIO. ABBIAMO CAPITO CHE… - MATERAZZI-ZIDANE? ANDO' COSI'..." - VIDEO

IL DAGO-ARTICOLO SULLA PARTITA DEL SECOLO

https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/siamo-sicuri-che-quot-partita-secolo-quot-sia-italia-germania-4-3-239690.htm

 

 

Da I Lunatici Radio2 https://www.raiplayradio.it/programmi/ilunatici/

 

Simone Perrotta è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì notte dalla mezzanotte e trenta alle sei del mattino.

 

perrotta6

Perrotta è tornato a parlare della spedizione dell'Italia del calcio che nel 2006 divenne campione del mondo in Germania: "Non ci si stanca mai di parlare di un mondiale vinto. E' stato incredibile e inaspettato, è sempre bello poterci ripensare. Piano piano abbiamo preso maggiore consapevolezza e abbiamo iniziato a pensare all'idea che potevamo arrivare in fondo.

 

All'inizio eravamo convinti di essere un'ottima squadra, ma non pensavamo di poter vincere il mondiale. Il gruppo era unito, avevamo stravinto il girone di qualificazione, siamo arrivati in ottime condizioni alla vigilia del mondiale, anche se le prime due amichevoli di giugno non erano andate benissimo, avevamo fatto due pareggi con Svizzera e Ucraina. All'esordio col Ghana, però, si vedeva subito che stavamo bene in campo e fisicamente. E in un mondiale che si gioca nell'arco di un mese la condizione fisica fa la differenza".

simone perrotta

 

Quella era l'estate dello scandalo 'calciopoli'. Perrotta la ricorda così: "Era un momento storico particolare, era appena scoppiata calciopoli, qualcuno aveva messo in discussione addirittura il mister per una serie di vicissitudini che comunque non lo colpirono in maniera personale. Altri giocatori erano stati coinvolti, qualcuno aveva caldeggiato l'idea di escluderci da quel mondiale. Tutte quelle critiche, tutte quelle parole, non hanno fatto altro che aumentare la nostra convinzione".

simone perrotta

 

Sulla semifinale con la Germania: "Forse è stata quella la vera partita del secolo. Ma forse sono di parte. Mi sembra più determinante, questo mondiale poi l'abbiamo vinto, dopo il 4-3 invece abbiamo perso. E poi abbiamo vinto in uno stadio tutto loro, ricordo che nel nostro inno eravamo veramente soli. In casa, poi, la Germania non aveva mai perso, ci hanno fischiato dall'inizio alla fine, ma abbiamo dimostrato di essere una squadra di grandissima personalità. Per reggere quelle pressioni, oltre alla bravura tecnica, ci vuole carattere, personalità. E in quella occasione ne abbiamo dimostrata molta".

simone perrotta

 

Sul ritiro azzurro in Germania: "Si dormiva poco, l'ansia e la tensione era altissima. In albergo da mezzanotte in poi ognuno doveva rimanere nella propria camera. Avevamo tutti una camera singola, tranne De Rossi e Pirlo. Eravamo in un albergo a conduzione familiare, gestito da una famiglia calabrese, questo è stato uno dei nostri segreti. Loro ci raccontavano cosa vivevano loro in Germania, prima della finale ci dissero che potevamo perderle tutte, tranne quella, perché per loro significava molto.

 

perrotta 9

Gli lanciarono anche una bomba carta nel parcheggio dell'albergo prima della partita contro la Germania. Quando siamo tornati dopo aver eliminato i tedeschi li trovammo tutti con le lacrime agli occhi. Lì ti rendi conto davvero di come vive un italiano all'estero. La gestione Lippi? Non è mai stato un sergente di ferro, non c'era bisogno. Lippi oltre a essere un allenatore straordinario è carismatico, quello è il suo miglior pregio. Qualsiasi cosa dica, tu la prendi e la fai tua".

 

simone perrotta

Sulla finale con la Francia. "Ho tanti ricordi. Il primo è legato al riscaldamento. Esci dagli spogliatoi, fa una scala per entrare in campo, arrivi e vedi quella palla luminosa, che è la Coppa del Mondo. Quando l'ho vista, il cuore ha iniziato a battere molto forte. Materazzi-Zidane? Io era già stato sostituito, ma nessuno in campo si era accorto di cosa fosse successo, tranne Materazzi stesso e Buffon. A me personalmente è dispiaciuto molto, ho giocato insieme a Zidane nella Juve, lui è una persona eccezionale, terminare la carriera in quel modo nella finale di un mondiale deve essere davvero brutto. La tensione può provocare certe situazioni. Mi è dispiaciuto, Zidane non meritava di finire in quella maniera. Anche se un episodio non cancella nulla della sua carriera eccezionale".

 

simone perrotta foto mezzelani gmt 052

Sul ritorno in Italia da campione del mondo: "Ho avuto la fortuna di avere lì in Germania mia moglie e mio padre. Le prime persone che ho visto uscendo dallo stadio sono state loro, è stata una soddisfazione difficile da spiegare consegnare nelle loro mani la coppa. Una volta acceso il telefono, trovai centinaia di messaggi, e non c'erano ancora i social. Feci una foto con la coppa nello spogliatoio e la mandai a mio fratello. Il ritorno in Italia è stato felice, però avevamo tutti la voglia di tornare a casa, perché tra ritiro e mondiale eravamo più di cinquanta giorni che stavamo insieme.

 

VANZINA PERROTTA PAPALEO

Avevo voglia di tranquillità e serenità, volevo tornare a casa, stare in famiglia, con gli amici, un po' di spensieratezza. E credo ce l'avessero un po' tutti. Non volevamo andare da nessuna parte. Quando ci hanno detto che dovevamo andare al Quirinale o fare il pullman scoperto, eravamo contenti ma molto stanchi. Poi è stato bellissimo, comunque. Mi ricordo che mentre stavamo atterrando con l'aereo a Pratica di Mare, vedevamo dall'alto uno sciame enorme di persone e ci rendemmo conto che ci stavano aspettando. Fu molto emozionante. Lì ci siamo resi conto di cosa avevamo combinato".

Andreazzoli PerrottaPERROTTA PAPALEOPERROTTA RANIERIPERROTTA

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…