
PICASSO, UN ARTISTA DEL MARKETING (DI SE STESSO) – ANTONIO RIELLO: “E' IL PRIMO PITTORE-DIVO DEL NOVECENTO. UN GENIO CONSOLIDATO ANCHE NEL BRANDING. LA SUA SMAGLIANTE AURA NEGLI ULTIMI ANNI SI È UN PO' OSSIDATA A CAUSA DELLE REITERATE ACCUSE CHE LO DESCRIVONO COME UN "ARTISTA DEL PATRIARCATO" E UN BIECO "NEMICO DEL POPOLO". STRANO DESTINO PER CHI SI È SEMPRE CONSIDERATO UN COMUNISTA MILITANTE – LA MOSTRA “THEATRE PICASSO” ALLA TATE MODERN DI LONDRA
Antonio Riello per Dagospia
Forse potrebbe suonare come una banale frase fatta. Ma davvero il palcoscenico fa parte dell'identità britannica. A Londra in particolare vanno a Teatro anche quelli a cui il Teatro non interessa. Le conversazioni con amici e conoscenti ad un certo punto si indirizzano - non c'è niente da fare per evitarlo - sull'ultimo spettacolo, messa in scena o performance attoriale. Se non ne sai proprio niente sei tagliato fuori. E' un dovere sociale. "Teatro necesse est".
La Tate Modern - coerente con lo stringente genius loci - ha deciso di rileggere l'opera del grande Pablo Picasso (1881-1973) attraverso una nuova prospettiva: appunto quella teatrale.
Una scelta azzeccata. Per cominciare il campione delle Avanguardie Storiche (pochi lo sanno) fu anche l'autore di due testi per il palcoscenico: "Il desiderio preso per la coda" (1941) e "Le quattro bambine" (1948).
Ma la parte davvero rilevante fu la sua concreta collaborazione, producendo disegni e scenografie, a ben nove diversi spettacoli di danza. Di particolare valore le esperienze con la compagnia dei "Ballets Russes" di Sergei Diagilev.
Dal 1911 al 1929 i Balletti Russi coinvolsero per i loro fantastici spettacoli (oltre a celebri coreografi come George Balanchine e Leonide Massine) la crème de la crème dell'epoca. Per la musica: Igor Stravinsky, Eric Satie, Manuel de Falla, Ottorino Respighi, Francis Poulenc, Maurice Ravel, Claude Debussy.
Per le scene e i costumi (oltre a Picasso): Georges Braque, Natalia Goncarova, Michail Larionov, André Derain, Henri Matisse. Uno degli show più noti era stato, nel 1924, "Le Train Bleu" (da un soggetto di Jean Cocteau), che coinvolse direttamente lui, Coco Chanel e Darius Milhaud. Per "El Sombrero de Tres Picos" (del 1919, con la musica di de Falla) Picasso aveva disegnato personalmente tutti i magnifici costumi.
La mostra londinese, dall'esplicito titolo "Theatre Picasso", è curata da Wu Tsang, Enrique Fuenteblanca, Rosalie Doubal e Natalia Sidlina. La Tate propone ai visitatori in questo caso una ricca serie di iniziative live. Siamo di fronte ad un ibrido: un po' mostra e un po' spettacolo. Wu Tsang è anche artista e si mette in gioco in prima persona.
Al centro dell'evento - ricco di dipinti, disegni, proiezioni, pubblicazioni e materiali di supporto - ci sono tre importanti opere picassiane: "The Three Dancers" (1925), "Weeping Woman (1937) e "Nude Woman in a red Armchair" (1932).
In modo diverse tutte e tre definiscono la passione dell'artista per le possibilità espressive dei corpi in movimento.
Picasso ha tratto molto spesso ispirazione dagli acrobati del circo e dalle loro gesta. Era visceralmente attratto dal rituale del Flamenco. E, soprattutto, era incantato da quel cruento (e crudele) spettacolo che è la corrida.
I quadri "Horse with a Youth in Blue (1905) e "Bullfight Scene" (1960) sono solo due delle tante suggestioni nate nella Plaza de Toros. La Tauromachia è un tema che lo accompagna con insistenza in quasi tutte le sue ricerche artistiche (spagnolo era...).
Il prezioso arazzo "Minotauro" (1935) è la prima volta che esce dal museo di Antibes. Poterlo vedere qui a Londra è decisamente una opportunità da non perdere.
Una considerazione emerge dai risvolti personali che Picasso dà al concetto stesso di performance. L'artista nei numerosi filmati (il più noto è "The Mystery of Picasso" del 1956) che ne documentano il lavoro, si comporta come un consumato attore. Pause, occhiate, postura, mimica, linguaggio del corpo. Non si muove mai a caso.
Lavora con istrionica meticolosità per consolidare e comunicare il proprio mito. Quando dipinge sembra lievitare e danzare. E' il primo pittore-divo del Novecento. Un genio consolidato anche nel branding anche perchè dimostra tranquillamente di non aver affatto bisogno dell'aiuto di infuencer, spin doctor dell'Arte e sedicenti specialisti della comunicazione.
Per chiudere una pensosa nota di attualità. La sua smagliante aura negli ultimi anni si è un po' ossidata. Non per questioni di linguaggi artistici, ma a causa delle reiterate accuse che lo descrivono, a posteriori, come un soggetto affetto da inguaribile machismo e animato da notevole spregiudicatezza verso il sesso femminile.
Anche se è abbastanza improprio giudicare i comportamenti del passato con la morale corrente, in effetti la sua vita privata fu piuttosto disinvolta (oscillando tra la "simpatica canaglia", il "grande maestro" e il "predatore sessuale"). Alla luce di questi fatti c'è chi oggi lo classifica come un "Artista del Patriarcato".
Per di più nella complessa logica del wokismo intersezionale - imperante in ambienti accademici - la sua figura rischia di apparire come quella di un bieco "nemico del Popolo" (chi è contro una minoranza è contro anche tutte le altre minoranze). Strano destino per chi (dribblando agilmente parecchie contraddizioni) si è sempre considerato un comunista militante.
THEATRE PICASSO
Tate Modern
Bankside, Londra SE1 9TG
fino al 12 Aprile 2026
theatre picasso exhibition book
picasso 16 tapestry minotaur
picasso 13
sergei diagilev
THE MYSTERY OF PICASSO
picasso
picasso
Femme dans un rocking-chair di picasso
uno dei costumi per i ballets russes
THE MYSTERY OF PICASSO
THE MYSTERY OF PICASSO
picasso 18 horse with youth in blue
picasso 04
darius milhaud
ballets russes
ballets russes affiche
picasso 02
picasso 06 nude woman in a red armchair
picasso 14
picasso 17 bullfight scene
ballets russes imago