claudio lotito meme lazio

IL QUIRINALE FERMA IL GOVERNO SUI DIRITTI TV: L’EMENDAMENTO LOTITO, CHE ALLUNGA IL CONTRATTO PER I DIRITTI TELEVISIVI DEL CALCIO, "VA RIVISTO PER RAGIONI DI MERITO E DI METODO" -ZAZZARONI: “LOTITO, DAZN E LA LEGA CALCIO DOVREBBERO OCCUPARSI IN PRIMO LUOGO DELLA QUALITÀ DEL SERVIZIO FORNITO A PAGAMENTO A MILIONI DI ITALIANI. E IL GOVERNO MIGLIORI LE INFRASTRUTTURE: IN ALCUNE ZONE DEL PAESE LA FIBRA È SOLTANTO NELLA CRUSCA E NEI LEGUMI…"

Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport

 

sergio mattarella al teatro ariston sanremo 2023 1

  Altri ritardi, e buffering e - per dirla alla Checco Zalone - shocking, twerking, rotelling, gobbing (questa la spiego più in là). E tutto ciò, secondo Lotito e i presidenti vicini al senatore, dovrebbe durare fino al 2026. Prima di preoccuparsi del prolungamento degli accordi sui diritti tv Lotito, Dazn e la Lega calcio dovrebbero occuparsi della qualità del servizio fornito a pagamento a milioni di italiani. In che modo? Facendo pressione (un’opera di sensibilizzazione che non riguarda il solo pallone) affinché il Governo realizzi il tanto sbandierato miglioramento infrastrutturale: in alcune zone del Paese la fibra è soltanto nella crusca e nei legumi.

 

lotito

Il tema della connessione è decisamente più importante di quello sviluppato nel Lotitum. A tal proposito non ho mai dimenticato le parole pronunciate a novembre dal 34enne Benedetto Levi, ceo di Iliad Italia, nel corso del Forum Nazionale delle Telecomunicazioni svoltosi a Roma: «C’è una grandissima consapevolezza dell’importanza dell’innovazione che porta valore sul territorio della digitalizzazione» disse «mentre c’è molta meno consapevolezza del fatto che senza le infrastrutture la digitalizzazione e l’innovazione non si realizzano». 

 

La lotta alla pirateria è sacrosanta, e lo sarebbe anche una politica di riduzione dei prezzi degli abbonamenti, considerato lo scadimento del prodotto Serie A. Ma prima di ogni altra cosa, occorre investire sulla “copertura totale” del Paese. 

 

E adesso il “gobbing”: sul web migliaia di juventini inferociti per il -15 e il rischio B, stanno promuovendo la campagna “asociale” dell’abbandono di Dazn: chi parla di 6.000 rinunce, chi di molte di più. Cifre ufficiali non esistono, pertanto non si esce dal campo delle ipotesi. Noi siamo dalla parte di chi offre opportunità e servizi, quindi anche di Dazn. Ma non possiamo nascondere il timore di un’ulteriore dispersione di risorse e passione. 

claudio lotito foto di bacco (1)

 

 

DIRITTI TV

Da ilnapolista.it

 

Secondo quanto scrive il Corriere della Sera, dal Quirinale è arrivato lo stop all’emendamento Lotito per i diritti tv della Serie A inserito nel Decreto Milleproroghe. C’è stata una telefonata al governo che ha suggerito di rivedere il tutto “per ragioni di merito e di metodo”. Il quotidiano scrive:

 

“La telefonata a Palazzo Chigi è arrivata dagli uffici del Colle più alto: «Per ragioni di merito e di metodo, sarebbe meglio rivedere quell’emendamento sul calcio…». La moral suasion dei tecnici del Quirinale, garbata quanto energica, costringe il governo a rivedere in corsa il decreto Milleproroghe”.

 

“Il problema è la norma che allunga il contratto per i diritti televisivi del calcio, che è stata approvata dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato e che negli uffici legislativi della presidenza della Repubblica è ritenuta «materia estranea» al decreto. Si tratta dell’emendamento che ha avuto come primo firmatario Claudio Lotito, esponente di Forza Italia e presidente della Lazio. Il senatore, che era stato protagonista di una polemiche durante la stesura della legge di Bilancio perla cosiddetta norma salva calcio, ha proposto come primo firmatario la modifica alla legge Melandri che regola i diritti tv”.

MELONI LOTITO

 

 

“La modifica del comma 5 dell’articolo 6 del Milleproroghe è stata approvata due giorni fa senza particolari tensioni dentro la maggioranza. Anche se il ministro dello Sport, Andrea Abodi, non si era espresso a favore del prolungamento dei contratti: «Tutto ciò che aiuta a migliorare i fatturati da parte mia sarà sempre sostenuto. In questo caso c’è stata un’iniziativa parlamentare. Il Parlamento è sovrano, mi auguro che l’effetto possa essere positivo anche se non ne condivido il percorso». Un netto no, anche se espresso con parole diplomatiche. La maggioranza ha preferito evitare conflitti su un tema delicatissimo e ha tirato dritto. Finché dal Quirinale non è arrivato l’altolà, motivato anche dalla convinzione che i diritti, una volta scaduti, debbano essere rimessi a gara”.

zazzaroni

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