1. IL PRIMO RISULTATO DELLA RINNOVATA SINERGIA TRA BARBARA BERLUSCONI E ADRIANO GALLIANI SI CHIAMA ALESSANDRO MATRI. PRELEVATO A PESO D’ORO DAL MILAN DURANTE L’ESTATE E POI LETTERALMENTE REGALATO DURANTE IL MERCATO DI GENNAIO ALLA FIORENTINA (ORFANA DI ROSSI E GOMEZ) CON LA QUALE IL SUDDETTO, SBEFFEGGIATISSIMO MATRI, SEGNA UNA DOPPIETTA ALL’ESORDIO PER IL SUCCESSO CATANESE 2. SPIEGARE COME POSSANO ACCADERE QUESTE COSE È COMPLICATO, SOPRATTUTTO SE SI PENSA CHE IL MILAN AFFRONTANDO IL VERONA CON SEEDORF ALL’ESORDIO, DOPO L’INFORTUNIO DI PAZZINI, DIETRO AI PALLIDI BALOTELLI (UN GOL DAGLI 11 METRI DOPO DUE ERRORI) E ROBINHO (UN PALO, ALMENO) AVEVA IL SOLO PETAGNA, 18 ANNI, RIENTRATO CON POCA GLORIA DALLA SAMPDORIA E COMUNQUE AUTORE DI UN ASSIST DECISIVO

DAGOREPORT

Il primo risultato della rinnovata sinergia tra Barbara Berlusconi e Adriano Galliani si chiama Alessandro Matri. Prelevato a peso d'oro dal Milan durante l'estate e poi letteralmente regalato durante il mercato di Gennaio alla Fiorentina (orfana di Rossi e Gomez) con la quale il suddetto, sbeffeggiatissimo Matri, segna una doppietta all'esordio per il successo catanese (comodo 3-0 in 40 minuti sui resti della fu squadra di Pulvirenti). Spiegare come possano accadere queste cose è complicato, soprattutto se si pensa che il Milan affrontando il Verona con Seedorf all'esordio, dopo l'infortunio di Pazzini, dietro ai pallidi Balotelli (un gol dagli 11 metri dopo due errori) e Robinho (un palo, almeno) aveva il solo Petagna, 18 anni, rientrato con poca gloria dalla Sampdoria e comunque autore di un assist decisivo.

Il tocco di Clarence

Errori di programmazione, di preparazione e di gestione societaria che all'ex del Botafogo, a prima vista (anche se in coda arriva il rigore ammazza Verona) daranno più di qualche problema. Però Clarence parte molto bene, il feeling con Balo che gli dedica platealmente il gol (indicandolo per poi ripetersi a voce a fine gara con frecciata ad Allegri: «Mi trovo bene, con qualche pallone in più da giocare ancora meglio») fa ben sperare e alla prima assoluta il preferito di Silvio Berlusconi mostra comunque virtù da taumaturgo. Ci vorrà tempo. Pazienza. Qualche idea.

Tragedia interista

Per fortuna del depresso tifoso del Milan 2013-2014 - una delle peggiori annate di sempre dal 1980 ad oggi - la ferita sanguina di meno grazie al disastro dell'Inter, ancora sconfitta (con annesso smacco dell'ex Gasperini, raggiante) in quel di Genova. Campo impraticabile, grandi parate di Perin, un po' di sfiga e anche il modesto, ma tignoso grifone di Gasp riesce a volare sui resti interisti con una testata di Antonelli.

Visti un Milito commovente per abnegazione, ma del tutto fuori condizione e un Rodrigo Palacio che da generoso ex ne ha sbagliati almeno tre puliti a pochi passi dalla porta. Il futuro non sembra pieno di promesse. Mazzarri si lamenta e ha la faccia di chi sospetta di aver fatto una cazzata, ma per una domenica, senza lo schermo degli arbitri, la luce del sospetto brilla ancora su Thohir. Da Giakarta annuncia (ma sembra una minaccia): «Prima risano e poi compro». Mai mecenate fu meno acclamato e vetta a 23 punti e Champions a undici non permettono ottimismi di sorta.

Monotonia bianconera

Registrata l'ennesima domenica da applausi di Juventus e Roma (gragnuole di reti su Sampdoria e Livorno e dodicesimo, mostruoso successo consecutivo per Conte&Co.) il torneo si muove (e molto) dietro il duo di testa animato da Pogba e Strootman. Dopo un girone d'andata di sofferenze e panchine, l'ex Toro Rolando Bianchi trova la domenica perfetta e consente al Bologna di Ballardini di fermare il Napoli. Benitez viene raggiunto al novantesimo quando la partita sembrava vinta e chiusa (ancora Callejòn). Il pari finale (2-2) fa molto male e suona come una sconfitta. Se il cammino complessivo di Rafa è una marcia non esattamente trionfale, la Fiorentina che insegue a due lunghezza lancia l'Opa per il terzo posto.

Caos Europa

Appena sotto, caos Europa League. Benissimo il Torino nel pantano di Reggio Emilia (2-0 con il decimo gol di Ciro Immobile), il Parma che espugna Verona con il 36enne Lucarelli e il gentile apporto di Puggioni portiere del Chievo e la Lazio letteralmente resuscitata dal saggio zio Edy che espugna Udine per 3-2. Reja, che quasi mezzo secolo fa faceva le sabbiature a grado con Raf Vallone e Pasolini, è un personaggio letterario. Amante del mare, dei silenzi e delle gite sul Collio di cui conosce ogni vigneto.

È anche un bravo allenatore e per la Lazio, a 27 punti, considerato il non insormontabile contesto, può recitare la sua parte. Sale l'Atalanta che si impone sul Cagliari con relativo merito (1-0) e affonda l'Udinese di Guidolin ora pienamente coinvolta nella lotta salvezza. A 20 punti, con le sole Catania e Livorno a 13 messe molto peggio delle altre, la serie B è una possibilità da considerare. Tocca a Guidolin che a meno di sortilegi, dovrebbe essere l'uomo giusto.

 

 

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