SPROFONDO GIALLOROSSO - ROMA PROCESSATA DALLA CURVA, GARCIA IN TILT, SABATINI FA AUTOCRITICA: “COLPA MIA. LA SQUADRA SCONTA GLI ERRORI CHE HO COMMESSO A GENNAIO” - E RENZI SFOTTE: “GRAZIE ROMA”

1. GARCIA È L’UNICO A SALVARSI DAI TIFOSI

totti curva florenzitotti curva florenzi

Gianluca Piacentini per il “Corriere della Sera”

 

L’unico a salvarsi dalla dura contestazione dei tifosi è stato Rudi Garcia, incitato dalla Curva che invece ha fischiato tutta la squadra. Forse è proprio da questa presa di posizione che il tecnico francese ha trovato la forza per provare a reagire dopo l’umiliante sconfitta contro la Fiorentina. «Ci sono - le parole del tecnico - due possibilità: o molliamo o alziamo la testa, e io non ho intenzione di mollare.

 

Lo stesso atteggiamento me lo aspetto dai miei calciatori, con cui ho parlato dopo la partita: chi ha la personalità, il carattere e l’orgoglio mi seguirà, chi sarà troppo debole non mi interessa. Ho sempre detto che nella difficoltà immensa servono i veri uomini, e io andrò sicuramente in guerra. So che in questo spogliatoio c’è carattere, che ognuno dei miei calciatori può risollevare la Roma, conto su tutta la mia rosa, ma in questo momento di sofferenza bisogna dare questo messaggio, perché il capo deve sempre dare l’esempio». 
 

roma fiorentina curva vuotaroma fiorentina curva vuota

Difficile trovare una spiegazione per quello che si è visto in campo. «Quando regali due gol è impossibile qualificarci, sono mortificato perché la voglia dei ragazzi c’era ma contro gli errori individuali non si può fare niente. Non c’è problema tattico o fisico, ora dobbiamo concentrarci sul campionato e cercare in tutti i modi di difendere il secondo posto perché per fare una stagione accettabile dobbiamo qualificarci in Champions: l’abbiamo giocata quest’anno e vogliamo rigiocarla il prossimo. Siamo soli contro tutti, lo sappiamo, e questo ci deve caricare. Questa stagione può ancora finire bene, niente è ancora perso». 
 

Durissima anche l’autocritica del d.s. Walter Sabatini. «La squadra e l’allenatore hanno scontato degli errori che io ho commesso sul mercato di gennaio: c’era bisogno di rinforzare la rosa, ho fatto delle scelte che non hanno portato frutti. Dovrò tener conto degli errori, Salah è uno di questi, me li devo ascrivere tutti: si sono riversati sulla squadra ma la responsabilità è solo la mia. Dimettersi adesso significherebbe scappare, io non sono abituato a farlo e nemmeno Garcia che rimarrà fino al termine del suo contratto (scadenza 2018 n.d.r.), ma quello che ho detto varrà per il futuro: al termine della stagione parlerò con la società». 
 

roma fiorentina 1roma fiorentina 1

I tifosi hanno contestato duramente la squadra, salvando solo il tecnico. «Sono legittimati ad esprimere qualsiasi opinione. Noi siamo responsabili di questi calciatori di cui io sono orgoglioso, anche se stanno attraversando un periodo nefasto. Dobbiamo avere la forza per continuare a combattere per l’ultimo obiettivo che ci è rimasto, il secondo posto, probabilmente il più importante». 
 

Tra i calciatori che più di altri si sono prestati al confronto coi tifosi, c’è Morgan De Sanctis. «Non ci si sottrae davanti alla responsabilità e ci sentiamo di averne, siamo i primi a non essere contenti di quello che stiamo facendo. Quando i tifosi manifestano disappunto è doveroso prenderci le nostre responsabilità e ascoltare da vicino il loro pensiero e la loro delusione, che però è anche la nostra». 

 

 

2. SABATINI: É SOLO COLPA MIA  - MA È IN ARRIVO UNA RIVOLUZIONE

Matteo Pinci per “la Repubblica”

 

roma fiorentinaroma fiorentina

Non bastano le parole a tenere uniti i pezzi di quel che resta della Roma. Il clima da fine impero dopo l’addio all’ultimo obiettivo stagionale pervade l’Olimpico, che sembra quasi invocare un sacrificio: non lo dice la società, ma l’eliminazione in casa contro la Fiorentina annuncia una nuova rivoluzione estiva. Che partirà da un responsabile unico. Perché il solo ad offrirsi alle gogna della città inferocita è il ds Sabatini. L’architetto della Roma meraviglia, inghiottito dal fallimento della squadra, non scappa, non subito: «Non lo farà nessuno, tanto meno io».

 

Ma quando davanti alle telecamere carica sulla propria testa le responsabilità di ogni male di questa Roma, sembra aver fatto la propria scelta: «La squadra e l’allenatore hanno scontato errori esiziali che ho commesso io». È il prologo di un addio inevitabile: «A gennaio la squadra andava rinforzata in attacco e le mie scelte non hanno prodotto risultato. E’ una responsabilità esclusivamente mia, ma sarebbe facile autodenunciarsi senza effetti secondari. Questo che ho detto varrà in futuro, non adesso perché adesso dimettersi significa scappare e io non sono abituato a farlo».

PALLOTTA E SABATINIPALLOTTA E SABATINI

 

Il ds medita di lasciare la Roma il prossimo autunno, dopo aver condotto un altro mercato estivo per rimediare agli «errori di gennaio ». Senza di lui a Pallotta, attratto più che altro dai lavori sullo stadio e dai consigli calcistici dell’amico Guardiola, resterà della squadra di dirigenti iniziale soltanto il dg Baldissoni, spettatore non pagante dei fallimenti di Luis Enrique, Zeman, dell’ex dg Baldini e di Garcia, e aggredito verbalmente ieri da un tifoso allo stadio: “Vacce te sotto la curva”.

 

sabatini pensieroso foto mezzelani gmt sabatini pensieroso foto mezzelani gmt

Proprio come aveva fatto la Sud («Garcia non si tocca, a chi non è d’accordo calci in bocca»), facendo ammissione di colpa Sabatini ha provato a scagionare almeno l’allenatore. Annunciando che «Garcia resterà fino alla scadenza del contratto», quindi fino al 2018. Qualche perplessità verrebbe però a sentire le parole del francese: «Io — ha detto — non mollerò un secondo fino alla fine di questo campionato». Dopo, si vedrà.

 

3. E RENZI CANTA: “GRAZIE ROMA”

Il premier Renzi dopo la cena dei leader Ue a Bruxelles ha intonato “Grazie Roma” canticchiandolo anche al telefono al ministro Padoan, romanista e rivale

roma contestazioneroma contestazione

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…