sinner binaghi amadeus

“SINNER NON VA A SANREMO? NON FREGA UN CAZZO A NESSUNO! SERVE SOLO ALLA RAI E AMADEUS” – CRUCIANI A “LA ZANZARA” COMMENTA IL NIET DI JANNIK AL FESTIVAL – CAVERZAN (LA VERITA’): “SINNER HA FATTO BENISSIMO. NEGLI ULTIMI ANNI, INFATTI, IL FESTIVAL E’ DIVISIVO. PRIMA ERA NAZIONALPOPOLARE, ADESSO È ELITARIO, PROGRESSISTA E MORALISTA. SANREMO IMPAZZA E NOI IMPAZZIAMO. VERREBBE QUASI DA ORGANIZZARE UN SIT-IN. DAVANTI ALL’ARISTON, PERÒ”

 

 

Maurizio Caverzan per la Verità - Estratti

 

SINNER COLOSSEO

Sanremo si odia. Verrebbe quasi da dir così, in direzione uguale e contraria al claim che ci porta tutte le sere Amadeus in casa, subito dopo il Tg1. E a causa del bombardamento quotidiano cui siamo sottoposti da mane a sera. Rischia di provocare il rigetto. Mancano ancora cinque giorni all’inizio della kermesse e già ne abbiamo le tasche piene.

 

Uno stillicidio di annunci, spot, polemicuzze e politiche di marketing estenuanti. L’ultima in ordine di tempo riguarda la presenza di Jannik Sinner sul palco del Festival. «Vieni a prenderti la standing ovation dell’Ariston», lo ha vellicato il conduttore, manco fosse quella del campo centrale di Wimbledon, l’unica che davvero motiva Jannik. Fosse per me non ci andrei, aveva anticipato il campione di Sesto Pusteria qualche giorno fa. 

 

(...)

 

Beato lui che può permetterselo. Nel frattempo, l’Italia si era già divisa.

AMADEUS FIORELLO

 

Giorgia Meloni era per il sì, il presidente della Federtennis Angelo Binaghi per il no. E chissà se oggi, ricevendo la squadra di Coppa Davis, Sergio Mattarella, un anno fa primo presidente repubblicano a presiedere la serata inaugurale, tenterà il convincimento in extremis.

 

Insomma, l’Italia si è divisa sulla pinzillacchera di Sinner al Festival perché, appunto, checché ne dica il suo conduttore-direttore - «deve includere e non dividere» - Sanremo è divisivo.

 

jannik sinner

 

E lo sta diventando sempre di più per il martellamento di cui sopra. Prendiamo il Tg1. Non c’è edizione serale che non abbia il suo bravo annuncio. I vincitori del concorso giovani. Gli ospiti della nave da crociera Costa Smeralda. Quelli di Piazza Colonna. I co-conduttori.

 

Gli ospiti internazionali. La lista dei cantanti in gara.

 

Qualche comico qua, qualche attore là. Le nuove regole di voto. La scenografia. I duetti. I sarti e le griffe… In compenso, appena finito il tg e dopo l’intermezzo di Bruno Vespa, sia mai che ce lo fossimo dimenticati, ecco il promo dell’evento con Amadeus che si prepara la colazione o va a letto con la tv sintonizzata sul techetechetè festivaliero e pronuncia l’imperativo «Sanremo si ama».

 

amadeus annuncia nomi dei partecipanti di sanremo 2024

Prima di autopassarsi la linea alla conduzione di Affari tuoi. Così, oltre al martellamento promozionale che da giorni finalizza allo scopo con citazioni e rimandi l’intero palinsesto Rai, si aggiunge la sovraesposizione del conduttore. Hai voglia a cambiare canale. Secondo voi, Rai 2 e Rai 3 di cosa parlano? A cominciare dal gioco di sponda, sempre fantasioso, va detto, che da mesi gli fa Viva Raidue di Fiorello, il vero agente di Amadeus. E i grandi giornali? Una raffica di interviste preparatorie ai cantanti in gara, a quelli scartati, ai conduttori che aiuteranno il conduttore, ai direttori d’orchestra, ai vincitori del passato, agli autori del presente.

 

SINNER CONFERENZA STAMPA

Sanremo è l’evento, la manifestazione, il fenomeno più mainstream d’Italia.

Persino più del Pd e della Juventus (non a caso, per la sua eccezionalità, il no di Sinner fa tornare alla mente lo storico rifiuto di Gigi Riva a trasferirsi alla Juve).

 

Anzi, è l’archetipo stesso del mainstream. Una volta si diceva: nazionalpopolare. Adesso non basta più perché è anche elitario e progressista, visti i temi che cavalca. I diritti civili e l’inclusione. Le quote delle minoranze, puntualmente sovrarappresentate grazie allo zelo Lgbtq+ di certi dirigenti della tv pubblica.

 

Le polemiche che fanno sempre e comunque il gioco di chi dà le carte (un po’ meno quello del bilancio della Rai finanziata dal canone, come nel caso della multa rifilatale dall’Agcom).

 

fiorello amadeus viva rai 2

Tra i vari annunci, dopo aver interrotto la collaborazione con lo storico agente Lucio Presta, non amatissimo dalle parti del governo, Amadeus ha detto che la politica deve stare lontano dal Festival. Nelle intenzioni, sembrava un avvertimento a qualcuno. Chissà.

 

In realtà, considerate le edizioni da lui artisticamente dirette, con l’overdose di predicozzi, di Paole Egonu e Roberti Saviani, di Chiare Ferragni e Fedez, sarebbe molto più plausibile come pentimento. Vedremo (purtroppo).

 

Sanremo è talmente mainstream che, volendo starne lontani, ci si autocondanna al margine. Per chi poi fa questo nostro mestiere, è un obbligo. Un piccolo lockdown di cinque giorni. Un pop pass inappellabile. No Festival non ammessi. Mica possiamo declinare come Sinner. Si passa il badge il martedì e lo si ripassa all’uscita la domenica dopo, giusto per limitarsi all’essenziale.

 

SINNER BINAGHI CONFERENZA STAMPA

Altrimenti, se non ci fosse l’obbligo professionale, sai quante belle serie ci sono da vedere? E quanti bei film, persino al cinema? Anche solo per il gusto di dire no, come cantava Vasco Rossi. Una volta c’era la controprogrammazione di Mediaset, qualcosa che aveva la parvenza di un’alternativa. Invece, oggi è tutto un po’ più prevedibile e pedissequo. Sanremo impazza e noi impazziamo. Verrebbe quasi da organizzare un sit-in. Davanti all’Ariston, però.

jannik sinner australian open foto ray giubilo gmt 15

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…