cia pollock

SPY ART! IL SUCCESSO DI POLLOCK E DE KOONING? TUTTO MERITO DEI SERVIZI AMERICANI - UNA MOSTRA A BERLINO RIVELA COME LA CIA PROMOSSE IN OCCIDENTE L’ASTRATTISMO COME SIMBOLO DELLA LIBERTÀ CONTRO IL REALISMO SOVIETICO

POLLOCK 1

Vittorio Sabadin per la Stampa

 

Se per comprare un quadro di Jackson Pollock o di William de Kooning bisogna pagare oggi più di 140 milioni di dollari la colpa è della Cia. È stata l' agenzia di spionaggio a promuovere durante la Guerra fredda l' Espressionismo astratto americano, per convincere il mondo che gli Stati Uniti erano la terra della libertà individuale e che i quadri del realismo socialista sovietico erano invece antichi e imbalsamati, come il regime che li esprimeva.

 

La tesi è sostenuta da una mostra inaugurata a Berlino (aperta fino all' 8 gennaio) alla Haus der Kulturen der Welt, la Casa delle culture del mondo. L' edificio è certamente il più appropriato. Fu inaugurato nel 1956 da Eleanor Dulles, la sorella del capo della Cia, che l' aveva finanziato e fatto disegnare dall' architetto americano Hugh Stubbins. Le sue linee moderne, con il tetto curvo e le grandi vetrate, erano la miglior risposta allo Stalinalee Boulevard che i sovietici avevano appena realizzato a Berlino Est. La mostra, intitolata Parapolitica: la libertà culturale e la Guerra fredda, indaga su come la Cia abbia fortemente influenzato negli Anni 50 l' arte occidentale, promuovendo gli artisti americani in ogni campo.

 

DE KOONING 2

I grandi pittori dell' Espressionismo astratto non se la passavano certamente bene prima che la Cia li scoprisse. Il loro movimento faceva fatica ad affermarsi e durante la guerra era entrato in uno stato di catalessi. Il risveglio, all' inizio degli Anni 50, fu però rapidissimo e impetuoso, grazie a esposizioni organizzate dalla Cia in numerose capitali del mondo. La mostra New American Painting toccò Berlino, Milano, Bruxelles, Parigi e Londra, mostrando le tele dei nuovi espressionisti contemporanei.

Alla Cia non importava che chi le dipingeva fosse presentabile.

 

INTERCHANGE DE KOONING

Jackson Pollock, che si definiva un «marcio ribelle», era sempre ubriaco e creava le sue tele facendoci oscillare sopra barattoli di colore bucati; Mark Rotchko diceva di essere anarchico e Barnett Newman lo era davvero. Alcuni deputati americani protestarono perché si spendevano soldi pubblici per promuovere il New American Painting e mostrare a tutti «quelle porcherie».

 

Negli Anni 50, l' agenzia aveva finanziato la nascita di numerose riviste letterarie anticomuniste, come Encounter in Inghilterra, Der Monat in Germania, Jiyu in Giappone, Hiwar in Libano. La sezione dalla Cia Propaganda Assets Inventory poteva influenzare 800 giornali e riviste nel mondo e uomini che avevano stretti legami con l' agenzia occupavano posti strategici. Uno di questi era Nelson Rockefeller, presidente del MoMa a New York e grande estimatore dell' Espressionismo astratto. Il segretario del Museo era all' epoca Tom Braden, ufficiale della Cia e giornalista, scomparso nel 2009. Era stato lui a inventare la frase «La battaglia per la mente di Picasso», per indicare come la politica cerchi sempre di impossessarsi dell' arte a proprio vantaggio.

POLLOCK

 

Braden diceva di essere felice che la Cia fosse immorale, l' unico modo che aveva per funzionare davvero. David Anfam, apprezzato studioso britannico di Rotkho e Pollock, pensa che sia andata proprio così: «È un fatto documentato - ha detto alla Bbc - che la Cia abbia cooptato l' Espressionismo astratto nella propaganda contro la Russia. Era una strategia cinica e scaltra per fare credere che in America ognuno poteva fare quello che voleva», compreso esprimere con dei segni scomposti su una tela il proprio stato d' animo.

 

cia

In poco tempo, grazie alla campagna della Cia, Parigi aveva smesso di essere la capitale mondiale dell' arte e aveva lasciato il posto a New York. Nel 1957, dopo la morte di Pollock in un incidente stradale causato dal suo stato di ebbrezza, il Metropolitan pagò 30.000 dollari per Autumn Rhythm , la cifra più alta mai versata all' epoca per un quadro contemporaneo. La mostra di Berlino ora cerca di ricostruire quel percorso, aprendo senza pudore anche i propri armadi alla ricerca degli scheletri che contiene la Haus der Kulturen der Welt, che negli Anni 50 e 60 fu largamente usata per attività ispirate dalla Cia. Il direttore della Casa delle culture, Bernd Scherer, pensa che il programma culturale dell' agenzia abbia «corrotto il termine libertà», ma ammette che la Cia doveva avere una genuina sensibilità artistica.

DE KOONING

 

Forse i soldi che ha speso per far conoscere gli espressionisti americani sono alla fine quelli che ha speso meglio.

 

DE KOONING 1pollock drip paintingpollock mosaico

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…