ilie nastase

“IO UN PLAYBOY? NON LO DITE A MIA MOGLIE...” - IL TENNIS, LE DONNE, IL GATTO NERO PER PANATTA, I RICORDI DEL FORO ITALICO E DELLE CENE A TRASTEVERE, PARLA ILIE NASTASE: "CINQUE MOGLI E CINQUE FIGLI. HO AMATO E SONO STATO AMATO" - E POI BORG, ASHE E QUEL DOPPIO CON PANATTA E BERTOLUCCI: "LO VINSI PERCHE' SPAVENTAI ADRIANO CON..." - "OGGI GIOCANO A TENNIS TUTTI UGUALE, SEMBRANO MACCHINE DI FORMULA 1, SOLO FEDERER SI DISTINGUE, MA CHE FINE HA FATTO?"

Gaia Piccardi per il “Corriere della Sera”

 

Ilie, come sta?

«Fuori sto benone. Dentro, non lo so».

 

ILIE NASTASE

L'impossibilità di essere banale, a costo di inimicarsi mezzo mondo, è da sempre il tratto distintivo di Ilie Nastase, 75 anni, rumeno di Bucarest («Qui la pandemia è un casino, la gente ha cominciato a vaccinarsi per paura ma è tardi: ogni giorno muoiono 4-500 persone, il governo è caduto, non c'è nessuno che prenda decisioni per il popolo...»), ex campione di tennis funambolico (due titoli Slam in carriera) e parlamentare, sindaco mancato, playboy impenitente («Non lo dica a mia moglie Ioana!»), scrittore di romanzi polizieschi, chissà cos' altro.

 

È Nasty, protagonista di indimenticabili mattane nei ruggenti Anni 70, a introdurci alla magia delle Atp Finals, il torneo dei maestri che decolla domani a Torino con Berrettini enfant du pays . Ne ha pieno titolo: cinque finali consecutive dal '71 al '75, quattro titoli Master, l'ultimo a Stoccolma umiliando Borg.

 

Ricordi del primo Master, Nastase?

«A Parigi, su un campo in moquette stranissimo e velocissimo: chiedemmo palle sgonfie, sennò era impossibile giocare. Era l'anno dopo il debutto del torneo, a Tokyo nel '70. C'erano ancora i round robin: l'anomalia del tennis a eliminazione diretta».

 

Cinque finali consecutive nel torneo di fine anno: significa che il dominatore era lei.

ILIE NASTASE

«Bah, che vuole che le dica, a quei tempi ci si divertiva, non eravamo ingessati come i campioni di oggi. Nel '73, a Boston contro Okker, lo sciopero dei giudici di sedia minacciò la finale: scegliemmo delle persone tra il pubblico, chi vuole arbitrarci? Nel '75, a Stoccolma, diedi 6-2 6-2 6-1 al mio amico Borg, a casa sua. L'anno dopo Bjorn si prese la rivincita a Wimbledon. In entrambe le occasioni fu imperscrutabile: non una parola».

 

Cos' era il Master, a quei tempi?

«Una festa di fine stagione, una specie di gita di classe in giro per le capitali del mondo. La sera si usciva tutti insieme a cena. Ognuno aveva il suo stile, la sua personalità. Oggi giocano a tennis tutti uguale, sembrano macchine di Formula 1, solo Federer si distingue, ma che fine ha fatto?».

 

Non segue più il tennis, quindi?

«Mi annoia, guardo solo Simona Halep, mia connazionale, e i giovanissimi, tipo Emma Raducanu. Il tennis è diventato uno sport troppo fisico, sono tutti marcantoni alti e forzuti, inutile fare paragoni con la mia epoca. Parliamo d'altro, la prego...».

 

Le Atp Finals in Italia sono una buona notizia?

«Per voi italiani ottima! Il vostro tennis sta vivendo un boom, ve le meritate. E, se mi invitano, vengo anch' io».

Berrettini e Sinner le piacciono?

«Alti, potenti, gran servizio: moderni, insomma. Ci sono ancora in giro Djokovic e Nadal, ma con il tempo vinceranno tanti Slam».

PANATTA NASTASE

 

Il nostro Paese lo conosce bene, Ilie, non solo per aver vinto a Roma e Firenze.

«Ho tanti ricordi, in effetti. A vent' anni, con Ion Tiriac, fummo ospiti per mesi di Carlo D'Alessio, avvocato romano e re degli ippodromi, a Trastevere. In cambio dell'ospitalità, insisteva che insegnassimo a giocare al figlio Francesco. Sei mesi in Italia senza pagare un cent! Quante ne abbiamo combinate... La sera si cenava con mille lire e, ora della fine del pasto, a tavola eravamo in venti: tutti sconosciuti, incontrati lì, per caso».

 

«Ilie ammazzalo!», gridavano dalle tribune del Foro.

 «A Roma mi sentivo come a casa, infatti!».

 

Lei e Adriano Panatta, le gag più celebri.

«Usciamo a cena a Montecarlo, il ristorante è in montagna, siamo un corteo di tre macchine. Adriano, all'improvviso, ferma la sua: tutti fuori, un gatto nero gli ha attraversato la strada! Facciamo 25 km di curve in più per non passare da lì... A Parigi, mi vendico. Do 500 franchi a Mabruk, l'addetto allo spogliatoio, perché mi trovi un gatto nerissimo. Lo infilo nella sacca, lo porto in campo nel doppio contro Panatta e Bertolucci. Lo libero dopo il riscaldamento. Adriano scappa, s' incavola, non ha più voglia. Vinco 6-0 6-1».

 

Ha mai perso un amico a causa di uno scherzo? Arthur Ashe, per esempio.

nastase 1

«Ad Arthur infilai un topo nella borsa delle racchette ma era troppo buono per arrabbiarsi e tenermi il muso».

 

 Ilie e le donne. Cinque mogli e cinque figli.

«Ho amato e sono stato amato ma non ero mai a casa. Nessuno dei miei figli ha giocato a tennis e io non ho insistito: meglio così, non voglio soffrire».

 

NASTASE OMBRELLO

Rifarebbe tutto?

«Credo di sì: I did it my way, come cantava Frank Sinatra. Non potevo essere diverso. Non ho rimpianti e, se li avessi, non glielo direi».

 

Come riempie, oggi, le giornate?

«Il sindaco di Bucarest vuole fare un museo con i miei cimeli, mi godo la vita, vado a fare il bagno nel Mar Nero, ho un'Accademia ma non scendo più in campo. Con i pantaloni corti, a 75 anni, mi sentirei ridicolo».

NASTASENastaseNASTASE

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...