
OH, POVERA ITALIA: QUI SI RISCHIA IL TRACOLLO DEFINITIVO! – GABRIELE GRAVINA, IN TOTALE CONFUSIONE, PENSA DI AFFIDARE LA PANCHINA DELL’ITALIA A GENNARO GATTUSO, FINITO AD ALLENARE IN CROAZIA, PERIFERIA DEL CALCIO EUROPEO - I DUE HANNO UNA COSA IN COMUNE: SONO IMPAREGGIABILI COLLEZIONISTI DI FLOP – “RINGHIO” E’ PASSATO DALLE PANCHINE DI MILAN E NAPOLI A QUELLA DELLA FIORENTINA (PER UN MESE!) FINO ALLE FIGURACCE CON VALENCIA, MARSIGLIA E HAJDUK SPALATO – GATTUSO NON E' IL CT ADATTO A QUESTA ITALIA: NON HA L'ESPERIENZA E L'ASTUZIA PER GESTIRE UNA NAVE IN GRAN TEMPESTA - ABBIAMO UN PIEDE FUORI DAL MONDIALE 2026: SERVE JOSE' MOURINHO. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI...
Estratti da goal.com
E alla fine arriva Gennaro Gattuso. O meglio: potrebbe arrivare. Perché è diventato proprio lui il grande favorito per la successione di Luciano Spalletti sulla panchina dell'Italia, dopo l'esonero deciso dalla FIGC domenica.
Gattuso è in pole position rispetto ad altri due campioni del mondo 2006: Daniele De Rossi e Fabio Cannavaro. Tutti e tre sono attualmente senza panchina, tutti e tre sono stati esonerati nell'ultimo anno. La Federazione ha virato su di loro dopo il rifiuto di Claudio Ranieri, il candidato numero uno, che alla fine ha deciso di continuare a dedicarsi unicamente alla Roma.
Tra i tre eroi di Berlino, come detto, Gattuso è il profilo con più possibilità di ricevere la nomina. I contatti con la FIGC sono già iniziati ed è presumibile che, a differenza di Ranieri, l'ex allenatore di Milan e Napoli non si lascerà scappare l'occasione di sedersi sulla panchina azzurra.
Ma perché la FIGC sta puntando proprio su Gattuso? I motivi di una scelta che sta già facendo discutere e perché si tratterebbe di una decisione particolarmente rischiosa.
(…)
Gattuso non è un tranquillizzatore. Tutto il contrario: è uno che ti dà la scossa. Anche con metodi, parole, atteggiamenti poco convenzionali per il patinato mondo del calcio. Era così da calciatore, è rimasto così da allenatore. Personaggio vero, genuino. Berlino ne ha aiutato la causa, certo, ma non è un caso se la stima nei suoi confronti si estende ben oltre la tifoseria del Milan.
(…) E poi c'è la questione della storia. Una storia, quella azzurra, in cui Gattuso ha impresso a lettere dorate il proprio nome quasi 19 anni fa, il 9 luglio del 2006, l'ultima gioia azzurra a un Mondiale a cui non partecipiamo ormai da più di un decennio.
Gattuso è diciannovesimo nella classifica all time dei calciatori più presenti con la maglia dell'Italia: è stato convocato 87 volte, ha giocato 73 partite. Le stesse di Andrea Barzagli, Giancarlo Antognoni e Antonio Cabrini, altri miti del nostro movimento calcistico.
MA IL CURRICULUM...
Il problema è evidentemente un altro: non di sola grinta e appartenenza vivrà un allenatore. Servono i risultati, e diversamente da quando giocava Rino ne ha raccolti pochini durante la sua seconda vita in panchina. Promosso in prima squadra dal Milan nel corso della stagione 2017/18, Gattuso ha riportato i rossoneri sulla retta via, qualificandoli per l'Europa League e arrivando in finale di Coppa Italia. L'anno dopo ha chiuso quinto, a un soffio da un piazzamento Champions.
Solo che da quel momento sono iniziati i guai. L'esperienza a Napoli, dove ha preso il posto del maestro Carlo Ancelotti, si è snodata in chiaroscuro: Gattuso ha portato una Coppa Italia in piena era Covid, vero, ma i piazzamenti in campionato (settimo posto e poi quinto, con tanto di Champions League clamorosamente sfumata all'ultima giornata) hanno convinto De Laurentiis a interrompere il rapporto.
Quindi il mancato approdo alla Fiorentina, il Valencia, il Marsiglia, l'Hajduk Spalato. Tutte e tre le esperienze sono durate troppo poco rispetto a quanto Gattuso avrebbe desiderato. L'ultima di queste, proprio in Croazia. E il fatto che il probabile nuovo commissario tecnico dell'Italia allenasse nel campionato croato fino a pochi giorni prima fa decisamente strano.
(…) La scelta di puntare su Gattuso, se davvero sarà lui la nuova guida tecnica dell'Italia, sarà rischiosa anche per un altro motivo: perché, e questo è piuttosto evidente, non verrà accolta in maniera favorevole da pubblico e critica.
Troverebbe le macerie, Gattuso, e da lì dovrebbe ricostruire. Col "veleno", termine che lui stesso ama utilizzare, che mette in tutto quel che fa. Ma anche con la consapevolezza di avere tutto da perdere. Una missione ardua anche per uno come lui.
gennaro gattuso silvio berlusconi carlo ancelotti 1
josko jelicic gennaro gattuso
gennaro gattuso silvio berlusconi carlo ancelotti 2
rino gattuso - rangers