julio velasco

"JACOBS E TAMBERI? MOLTI CANTANTI HANNO FATTO UNA SOLA CANZONE DI SUCCESSO E POI PIU' NIENTE" – L’ANALISI DI JULIO VELASCO SUGLI ALTI E BASSI DELLO SPORT ITALIANO: “TROPPE ATTENZIONI DOPO GLI ORI OLIMPICI, JACOBS E TAMBERI FORSE TORNERANNO A VINCERE. OPPURE NO...”  - "PRIMA DELL'EUROPEO IL CALCIO ITALIANO SEMBRAVA FOSSE UN DISASTRO. POI È DIVENTATO UN MODELLO. E ORA TUTTI SOSTENGONO CHE BISOGNA RICOMINCIARE DA CAPO” – IL TALENTO? E' AVERE CAPACITA' DI APPRENDIMENTO. ANCHE MARADONA..."

Pierfrancesco Catucci per il Corriere della Sera

 

julio velasco

Non ama titoli e semplificazioni Julio Velasco: troppo social per uno che i social li tiene a distanza. «Lo sport è materia complessa - sostiene - ed è troppo facile lasciarsi distrarre da ciò che non ci riguarda». La sua ricetta per il successo parte da qui, dalla capacità di convogliare le energie solo su ciò che si può controllare. Il resto è spreco.

 

L'allenatore dell'Italvolley che negli anni 90 dominò il mondo ora è tornato alle radici: da tre anni è il direttore tecnico delle Nazionali giovanili che, nell'ultimo mese, hanno vinto tutti gli Europei a cui hanno partecipato. Come le ragazze e le squadre seniores.

 

julio velasco

Velasco, si può dire che la pallavolo italiana è in salute?

«Questi risultati arrivano dopo un percorso. E se nel femminile non ci sono mai stati dubbi sulla salute del movimento (la pallavolo è per le ragazzine quello che è il calcio per i ragazzini), al maschile la concorrenza è maggiore. Ma non si commetta l'errore di fermarsi proprio adesso. Ora bisogna insistere e lavorare ancora di più sul reclutamento. Lo so che gli allenatori preferiscono tecnica e tattica, ma se non hai a chi insegnarle, a che servono?».

 

julio velasco

Sembra, comunque, che ci sia sempre spazio per i giovani ad alto livello.

«È vero, diversi ragazzi della Juniores campione del mondo l'anno scorso sono titolari in Superlega. E credo che sia una tendenza destinata a proseguire. È il nostro obiettivo tecnico: vincere con giocatori di prospettiva - a costo di fare qualche rinuncia - e formare giocatori per il massimo livello che possano competere con gli stranieri in Superlega, A2 e A3».

 

julio velasco

È soddisfatto, quindi?

«Sì, ma basta un soffio per dover ricominciare da zero».

 

Addirittura?

«Rivincere è la cosa più difficile. Per questo, da sempre, insisto su un concetto: il momento in cui arrivano i primi successi è quello in cui bisogna essere più esigenti. Ma spesso succede il contrario: le vittorie portano autocompiacimento ed è lì che si cade e bisogna ricominciare. Quando vinci, sei osannato; quando perdi, sono tutti pronti a evidenziare ciò che non ha funzionato e a discutere di massimi sistemi per suggerirti come ricostruire».

julio velasco

 

Quindi, qual è la ricetta per rivincere?

«Lo sport è scienza complessa e semplificarla è ingiusto e inutile. Hai vinto? Bravo.

Ora, però, vai oltre, lavora sulle criticità, senza lasciarti distrarre dal resto, anche perché al prossimo torneo diranno che sei favorito. E la storia dello sport è piena di favoriti che non hanno vinto».

 

Si riferisce alla Nazionale di calcio?

«Anche. Fino a poco prima dell'Europeo sembrava che il calcio italiano fosse un disastro. Poi è diventato un modello: dovevamo vincere anche il Mondiale, dicevano. Per vincerlo, però, bisogna arrivarci. E ora tutti sostengono che bisogna ricominciare da capo. Forse la verità era più complessa di questi titoli». 

julio velasco

 

Dovevamo? 

«Sì, se non gioca contro l'Argentina, tifo sempre Italia. E a Mancini ho detto che la vittoria dell'Europeo è stata la vittoria della fiducia: nei giovani italiani, nei nostri giocatori, nella capacità di superare le difficoltà. Lui è riuscito a costruire questo sistema virtuoso e i ragazzi l'hanno seguito, hanno giocato bene e hanno vinto. Ma questo non basta per vincere ancora». 

julio velasco

 

Perché, come per Jacobs e Tamberi nell'atletica, qualcosa poi è andato storto... 

«Le attenzioni su di loro sono cresciute a dismisura dopo gli ori olimpici, ma il momento negativo può anche non essere correlato. I sillogismi nello sport non funzionano. Può darsi che stiano solo attraversando un momento negativo e torneranno a vincere. Oppure no. Quanti cantanti hanno fatto una canzone di grandissimo successo e poi più niente? Godiamoci questi ori e poi, se ne vinceranno altri, godremo ancora». 

 

Quasi tutti i suoi ex giocatori, invece, vincevano allora e vincono ora da allenatori.

«E io ne sono orgoglioso. La missione di chiunque insegni qualcosa è produrre allievi che lo superino». 

 

julio velasco

Ma quella era una generazione di talenti? 

«È difficile definire il talento. L'immagine più comune è di chi riesce a fare in maniera naturale anche le cose più complesse, ma secondo me non basta. Credo che il talento sia chi, oltre a questo, abbia una spiccata capacità di apprendimento. Prendiamo Maradona: da giovanissimo passava molto la palla? Non credo. L'ha imparato. Una volta, in Argentina, chiesi ai miei giocatori: "Quanti gol ha fatto come il secondo contro l'Inghilterra nel 1986?". Nessuno. E perché uno col talento di Maradona non ci provava sempre? Perché ha imparato che per giocare a calcio - e vincere - serve anche altro».

JULIO VELASCOjulio velasco

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?