dani alves barcellona

QUANDO IL GIOCO SI FA DURO, CI SI AFFIDA AI "VECCHI" – DANI ALVES È TORNATO AL BARCELLONA: IL TERZINO 38ENNE HA FIRMATO UN CONTRATTO DI DUE MILIONI PER SEI MESI – IL BRASILIANO, CHE CON 48 TROFEI È IL GIOCATORE PIÙ DECORATO DELLA STORIA DEL CALCIO, HA DECISO DI DARE UNA MANO AL CLUB PER AIUTARE A CRESCERE I PIÙ GIOVANI E INSEGNARGLI LA MENTALITÀ VINCENTE… - VIDEO

Claudio De Carli per “il Giornale”

 

DANI ALVES BARCELLONA

Torna al Barcellona? Ma per giocare? Disastro, il Barça non sa più dove mettere le mani, e non sa neppure dove stia andando a sbattere con il suo miliardo di debiti, nono in campionato con 17 punti in 12 giornate a 11 dalla Real Sociedad, una complicata qualificazione agli ottavi di Champions e un gruppo di giovani talentuosi che però non fanno squadra. 

 

Dopo il crollo con il Rajo Vallecano Ronald Koeman ha pagato per tutti, dentro il mito incommensurabile Xavi Hernandez, prima mossa alla ricerca del passato al grido salvateci se avete un cuore. Si parla di Iniesta come totem al fianco di Xavi e ora ufficiale il ritorno di Dani Alves, uno che ha vinto tutto, anche cose che non erano in palio. 

 

dani alves barcellona 10

Nel corso della sua carriera ha conquistato quarantaquattro trofei, il giocatore più decorato della storia del calcio, due Coppe UEFA, una Supercoppa, una Coppa del Re, una Supercoppa di Spagna, sei campionati spagnoli, quattro Coppe del Re, quattro Supercoppe di Spagna, tre Champions League, tre Supercoppe UEFA, tre coppe del mondo per club, un campionato italiano, una Coppa Italia, due campionati francesi, una Coppa di Francia, una Coppa di Lega francese, due Supercoppe di Francia, un campionato Paulista, un campionato mondiale Under-20, due Coppe America e due Confederations Cup, un oro olimpico. Con un solo particolare, il 6 maggio ha compiuto 38 anni. 

 

Il comunicato ufficiale del Barcellona è un mix fra eccitazione e disperazione: «FC Barcelona e Dani Alves hanno raggiunto un accordo di principio per il giocatore di unirsi alla prima squadra di calcio per il resto della stagione in corso. Il brasiliano si unirà agli allenamenti dalla prossima settimana ma non potrà giocare fino a gennaio. Il club annuncerà tutti i dettagli durante la sua presentazione ufficiale come nuovo giocatore dell'FC Barcelona». 

dani alves

 

Il dettaglio che precisa Dani Alves come giocatore non è trascurabile, il calcio sta andando verso calciatori giovani, rampanti e vogliosi di scrivere il futuro, corsa e ingaggiumani, ma Dani Alves guadagnerà poco, precisano al Barça, è qui per dare sfogo al suo cuore. 

 

Due milioni per sei mesi? Cifra al ribasso, a lui i soldi hanno sempre messo i brividi, dal San Paolo se n'è andato per questione di quattrini, dopo una stagione considerata pietosa col dieci sulla schiena ma utilizzato da esterno d'attacco ai ritmi bassi del campionato brasiliano, giusto per poterlo schierare. 

 

DANI ALVES

Da noi c'è stato una stagione, 33 presenze e sei reti, ha fatto in tempo a prendersi un campionato, una frattura composta del perone sinistro, e quando ha lasciato la Juventus con chiusura anticipata del contratto, ha tirato una sciabolata a Beppe Marotta, uno che ai soldi ci pensa, aveva un ingaggio da 3,5 milioni a stagione, al Paris gliene davano otto e mezzo, scelta di cuore. 

 

Il ragazzo si è fatto valere anche per le sue uscite da mente pensante, e nessuno ha mai messo in dubbio le sue qualità nel sapersi vendere bene, a Dybala aveva consigliato di andarsene se voleva progredire, lo voleva al Psg, a Maradona ha rinfacciato l'inconsistenza di un improbabile paragone con Lionel Messi, quanti Palloni d'Oro ha vinto? 

dani alves barcellona 8

 

Dimenticando che ai tempi i calciatori sudamericani erano fuori lista nelle votazioni. Con Josè Mourinho grande rispetto a parole: Ma lui mi teme, ha detto, perché sa che conosco i suoi metodi per screditare gli avversari. E quando è stato celebrato il giusto ha subito trovato la strada per apparire ancora più grande: La squadra è più importante di me. 

 

Poi quando ha lasciato il Barcellona si è girato e ha detto fra i denti: Vi mancherò! È tornato, in una Liga che al momento dell'addio aveva criticato aspramente: In Spagna c'è molto razzismo, mi chiamavano scimmia perché facevo paura agli avversari, ma dopo un po' ho smesso di darci peso, sono solo un bravo ragazzo pazzo senza disciplina ma con un senso unico della responsabilità. 

 

dani alves barcellona 9

E adesso rimette l'azulgrana, da mesi lanciava messaggi di amore e voglia di indossarla nuovamente ma i benpensanti hanno subito individuato la vera ragione che lo ha spinto a tornare in Europa. Dani Alves ha la pretesa di riprendersi anche la maglia del Brasile persa ai tempi per dare spazio a Maicon Douglas, oggi ritiratosi, non lui. L'Europa e un club che gli dia nuova visibilità sono il volano giusto per rimettersela e disputare il mondiale in Qatar.

 

 Impresa non impossibile, realizzabile se il suo ritorno dovesse coincidere con una ascesa anche sotto traccia del Barcellona che ha una buona squadra e non merita comunque la classifica attuale. Aveva giurato che sarebbe tornato, per una questione di cuore naturalmente, e quando ha visto il club in difficoltà, senza più la bandiera Messi da sventolare, ha capito che c'era il varco giusto per farlo, ha iniziato a lanciare messaggi e ha rescisso anticipatamente il suo contratto con l'amato San Paolo. 

DANI ALVES XAVI BARCELLONA

 

Joan Laporta si è commosso, al Barça oggi c'è bisogno di tutti, anche del monumento Dani Alves che aveva detto torno, non so con quale incarico ma sono sicuro che torno. E forse neppure lui ci sperava in questo modo. Torna? Ma per giocare?

dani alves barcellona 4

dani alves barcellona 3

DANI ALVESdani alves barcellona 11dani alves barcellona 1dani alves barcellona 2DANI ALVES

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…