crisi imprese impresa adolfo urso

UN ALTRO SUCCESSO PER IL GOVERNO DEL MADE IN ITALY – NEL PRIMO SEMESTRE DI QUEST’ANNO GLI ITER IN MATERIA DI CRISI D’IMPRESA SONO AUMENTATI DEL 29%: SONO STATI 7.116 RISPETTO AI 5.505 DEL 2024 – COLPA SOPRATTUTTO DELL’INSTABILITÀ COMMERCIALE E GEOPOLITICA E DELL’AUMENTO DEI COSTI ENERGETICI – IL MECCANISMO PIÙ UTILIZZATO È QUELLO DELLA “LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE”, OVVERO IL CARO E VECCHIO “FALLIMENTO”. I SETTORI PIU’ COLPITI SONO COMMERCIO E COSTRUZIONI...

Estratto dell’articolo di Bianca Lucia Mazzei per “Il Sole 24 Ore”

 

CRISI DELLE IMPRESE

Non si ferma il trend di crescita delle procedure concorsuali. Nel primo semestre di quest’anno gli iter in materia di crisi d’impresa sono aumentati del 29%, passando dai 5.505 registrati nel periodo gennaio-giugno 2024 ai 7.116 dello stesso periodo del 2025. In tutto il 2024 le procedure concorsuali erano state 11.701, in crescita del 22% rispetto all’anno precedente.

 

L’incremento prosegue infatti ininterrottamente da quattro anni e segnala le difficoltà delle imprese in una congiuntura che continua a essere caratterizzata da instabilità geopolitica, guerre e aumento dei costi energetici.

 

crisi delle imprese italiane dal 2002 al 2025

Se si proiettano i dati del primo semestre 2025 sull’intero anno, l’aumento rispetto al 2022 supera il 61%: si passa dalle 8.828 procedure del 2022 alle 14.232 stimate per il 2025 (ma potrebbero essere di più poiché molti iter si concentrano nell’ultima parte dell’anno).

 

A fotografare la situazione è il Report predisposto dall’Osservatorio crisi d’impresa di Unioncamere (sulla base di dati Infocamere) che monitora l’apertura delle procedure disciplinate dal Codice della crisi. Si tratta quindi di aziende in difficoltà già da qualche tempo ma che vengono censite quando l’iter concorsuale avviato in tribunale viene comunicato al Registro delle imprese oppure quando viene chiesto l’accesso alla composizione negoziata [...]

 

«La ripresa delle procedure concorsuali – dice Andrea Prete presidente di Unioncamere – mostra chiaramente che sono finiti gli effetti benefici degli interventi messi in campo a sostegno delle imprese durante la pandemia, per il caro energia e le crisi internazionali. Purtroppo le imprese (soprattutto quelle di piccole dimensioni) non riescono a percepire per tempo l’insorgere dei segnali di crisi.

 

[...]

 

adolfo urso giorgia meloni - foto lapresse

In valori assoluti, l’iter più utilizzato è quello delle liquidazioni giudiziali, locuzione con cui il Codice della crisi ha sostituito il termine fallimenti. Nel primo semestre 2025, le liquidazioni sono state 5.286 e hanno rappresentato il 74% delle procedure totali. L’aumento rispetto al primo semestre 2024 è stato del 25 per cento. In quattro anni sono invece salite del 53%, passando dalle 6.888 del 2022 alle 10.572 del 2025 (sempre in base alla proiezione annuale del dato semestrale).

 

Oltre ad essere la procedura più utilizzata, la liquidazione giudiziale è anche l’iter dove predominano aziende di piccole dimensioni: nel primo semestre 2025, il 61% aveva un valore della produzione fino a un milione di euro e l’80% non più di cinque dipendenti (in media, i dipendenti sono sei e il fatturato è due milioni).

 

CRISI DELLE IMPRESE

È quindi una procedura che, come si legge nel Report, riguarda soprattutto «imprese più fragili e meno strutturate, confermando l’esistenza di una relazione diretta fra solidità e dimensione aziendale».

 

Commercio e costruzioni sono i settori di attività con la più alta percentuale di imprese che hanno avviato una liquidazione giudiziale nei primi sei mesi del 2025. Il 23,2% delle aziende si colloca nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, il 22,2% nell’edilizia, mentre un altro 16,3% nelle attività manifatturiere.

 

Di dimensioni maggiore sono invece le imprese che accedono al concordato preventivo: nel primo semestre 2025 avevano, in media, 36 addetti e un valore della produzione di 9 milioni di euro (numeri molto simili a quelli delle aziende che sono entrate in composizione negoziata).

 

GIORGIA MELONI ADOLFO URSO - MEME BY EMILIANO CARLI

Il ricorso al concordato preventivo è in diminuzione da anni, ma nel primo semestre 2025 c’è stato un lieve aumento (+4,3% rispetto al primo semestre 2024) che potrebbe indicare un’inversione di tendenza. La composizione negoziata Introdotta a novembre 2021 per far venire alla luce le difficoltà economico-finanziarie delle imprese prima che diventino irrecuperabili e aumentare le chance di risanamento, la composizione negoziata è in forte crescita (+75% nel primo semestre 2025).

 

Già l’anno scorso vi hanno fatto ricorso più imprese di quelle che hanno utilizzato il concordato preventivo e lo stesso è successo nel 2025. La composizione negoziata si sta quindi affermando come l’iter preferito dalle aziende che vogliono tentare la via del risanamento (un bilancio dei risultati sarà l’oggetto del convegno di Unioncamere che si terrà a Roma giovedì 13).

 

insolvenze imprese 7

Negli anni è inoltre progressivamente aumentata la dimensione media delle imprese sia in termini di valore della produzione che di addetti. Il fatturato delle aziende che chiedono di avviare un percorso di composizione negoziata è passato dai 4 milioni del 2021 ai 9 milioni del 2023, per salire a 10 milioni nel 2024 e a 11 milioni nel primo semestre 2025. Il numero medio degli addetti è cresciuto dai 26 del 2022 ai 38 del primo semestre 2025.

 

[...]

 

Sostanzialmente stabile negli anni è infine il ricorso all’accordo di ristrutturazione dei debiti (+3% nel primo semestre 2025 e -0,8% in quattro anni). Da gennaio a giugno di quest’anno vi hanno fatto ricorso aziende con in media 89 dipendenti e 10 milioni di valore della produzione.

fallimento imprese 1

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...