beppe sala san siro meazza stadio

PIU’ CHE UNA VENDITA QUELLA DI SAN SIRO SEMBRA UNA SVENDITA - A MILANO I PROFESSORONI SCENDONO IN CAMPO IN SOCCORSO DI MILAN E INTER CHE HANNO ACQUISITO DAL COMUNE LA PROPRIETA’ SU SAN SIRO - BOCCONI E POLITECNICO AVALLANO IL VALORE FISSATO DALL'AGENZIA DELLE ENTRATE(197 MILIONI IN PER L’AREA DI SAN SIRO, 73 DEI QUALI PER LO STADIO) MA I NUMERI DICONO ALTRO. L’IMPIANTO VALE MOLTO DI PIÙ: BASTA LEGGERE I CANONI DI LOCAZIONE (AFFITTARE IL MEAZZA HA RESO AL COMUNE DI MILANO 11,018 MILIONI) E I RICAVI PER I DUE CLUB (POCO OLTRE I 160 MILIONI)

 

Salvatore Napolitano per https://www.ilnapolista.it/ - Estratti

 

Quanto vale lo stadio Meazza, considerato uno dei templi del calcio italiano? Nientepopodimeno che… 73 milioni di euro.

 

Lo ha stabilito qualche mese fa l’Agenzia delle Entrate e lo hanno confermato recentemente due prestigiosi atenei milanesi: il Politecnico e la Bocconi.

STADIO MEAZZA IN SAN SIRO

 

A essere puntigliosi, le due università hanno analizzato tutta la cosiddetta Grande Funzione Urbana San Siro, cioè un’area di circa 28 ettari che comprende sia lo stadio che le zone adiacenti e hanno concluso che il valore fissato dall’Agenzia delle Entrate – 197 milioni in tutto, 73 dei quali per lo stadio – “non sia stato sottostimato”.

 

E allora, chi mai, se non qualche sventato, potrebbe dubitare del parere di dotti, medici e sapienti, per dirla alla Edoardo Bennato?

Certo, a leggere gli ultimi bilanci approvati di Inter e Milan, ossia quelli dell’anno che va dal primo luglio 2023 al 30 giugno 2024, si scopre che ciascuna ha pagato un canone di 5,509 milioni, maggiore rispetto ai 5,170 dell’anno prima: insomma, affittare il Meazza ha reso al Comune di Milano 11,018 milioni.

 

curva milan stadio san siro

Ora, molto banalmente – si sa, l’aritmetica è ben povera cosa rispetto alla meraviglia dei grafici comparativi tra stadi per età, ubicazione, capienza, spazi commerciali e ricreativi, allo splendore dei coefficienti di invecchiamento delle strutture, degli indici di corrosione delle travi o del monitoraggio dei calcestruzzi – dividendo 73 milioni per 11 (i 18mila euro li lasciamo come mancia) si ottiene 6,63 periodico: questo strano numerino ci dice che, affittando lo stadio al canone recente per soli sei anni e 232 giorni (e tralasciamo 6 ore, 32 minuti e 43 secondi del calcolo esatto),

 

il Comune incasserebbe proprio 73 milioni. Insomma, come chiedere al proprietario di un appartamento che riceva 11mila euro di fitto annuo (circa 917 euro al mese) di venderlo a 73mila euro: sentiamo già immediata la risposta, e par di rivivere la celeberrima scena del film “Totò e i due marescialli”.

BEPPE SALA SAN SIRO

 

Ma dotti, medici e sapienti hanno detto 73 e non può che essere 73. Anche perché, essi ammoniscono, l’accordo con il Comune scade nel 2030 e dunque Inter e Milan potrebbero abbandonare il Meazza per giocare altrove: e dove, se la domanda è lecita? Forse all’Idroscalo?

 

(…)

 

E guardiamoli allora i ricavi, sempre quelli della stagione ’23-’24: dalla vendita di biglietti e abbonamenti l’Inter ha incassato 70,83 milioni e il Milan 69,35. C’è di più: il Milan è più preciso e ha iscritto separatamente a bilancio la cifra dei ricavi relativi ai salottini, i cosiddetti sky box e sky lounge, si sa che in questi casi l’inglese conferisce un tono di maggior prestigio.

 

Ebbene, sono 12,976 milioni contro i 7,998 dell’anno prima, mentre l’Inter si limita a inserire una voce da 8,112 milioni nei proventi pubblicitari, spiegando che si tratta “principalmente di attività promo-pubblicitarie incluse negli abbonamenti con hospitality”: al di là della descrizione fumosa, si tratta di ricavi relativi “principalmente” ai salottini. Insomma, nell’ultimo anno, siamo poco oltre i 160 milioni di ricavi complessivi solo per assistere alle partite: non male per uno stadio dal valore di 73 milioni.

zlatan ibrahimovic gerry cardinale

 

 

Finita qui? Niente affatto: nel 2012, Inter e Milan hanno costituito una società, la M-I Stadio, della quale detengono il 50% ciascuno, che ha lo scopo di gestire il Meazza ogni giorno della settimana: visite dello stadio e del museo, concerti, eventi organizzati di vario tipo.

 

Ebbene, nel bilancio al 30 giugno 2024 si legge che la società ha registrato ricavi pari a 36,23 milioni, 10,93 dei quali da Inter e Milan come corrispettivo dovuto per la gestione: sono dunque 25,3 milioni incassati per l’utilizzo dello stadio da parte di terzi. Ricavi peraltro in crescita: tralasciando il 2021-2022, a causa dell’onda lunga della pandemia, nel 2022-2023 si legge un fatturato di 27,13 milioni, 11,12 dei quali da Inter e Milan e 16,01 da terzi. Ora, da 16,01 a 25,3 l’incremento annuo è del 24,3%.

 

giuseppe marotta foto mezzelani gmt06

Infine, l’ultima banalità aritmetica: uno stadio in cui giochino due squadre produce più ricavi di uno in cui giochi una sola squadra, perché vi si disputano almeno il doppio delle partite. Ma anche questa deve essere parsa una considerazione troppo dozzinale per i raffinati giudizi di dotti, medici e sapienti

giuseppe marotta foto mezzelani gmt02giuseppe marotta foto mezzelani gmt03

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…