antonio angelucci

UCCI UCCI, MA DOVE HANNO SEDE LE AZIENDE DI ANGELUCCI? DA LONDRA ALLE ISOLE VERGINI. L’IMPERO DELL’EX PORTANTINO È OFFSHORE - LE SOCIETÀ ITALIANE DEL PARLAMENTARE LEGHISTA SONO CONTROLLATE DA TRE HOLDING LUSSEMBURGHESI - E AL VERTICE DELLA CATENA DUE SOCIETÀ NELLE MANI DELLA COMMERCIALISTA LUISELLA MORESCHI - ANTONIO ANGELUCCI RISULTA IL PARLAMENTARE PIU’ RICCO D’ITALIA MA UFFICIALMENTE NON HA AZIONI DI ALCUNA AZIENDA: IL CASO DEL “BONUS” DA 4 MILIONI E QUELLA VIA CHE PORTA AL RUANDA…

Estratto dell’articolo di Giovanni Tizian e Stefano Vergine per https://www.editorialedomani.it

  

licenza media titolo di studio di antonio angelucci

Scavare fino alle radici dell’impero di Antonio Angelucci permette di capire moltissime cose sull’origine e sul consolidamento del suo potere. […] i due settori in cui è attivo, editoria e sanità […] sono funzionali l’uno all’altro. […] Per comprendere il travaso di risorse e interessi partiamo dall’ultima sfida dell’ex portantino dell’ospedale San Camillo di Roma, diventato poi sovrano della sanità privata.

 

Partiamo, dunque, dalla trattativa per comprare Agi […] Dopo Il Giornale, Libero e Il Tempo, il parlamentare della Lega Antonio Angelucci vuole acquistare anche la seconda agenzia di stampa italiana dopo Ansa. […] nel mirino della famiglia romana ci sarebbe anche La Verità […] di certo il governo guidato da Giorgia Meloni non sembra opporsi al progetto di raggruppare sotto un’unica guida tutti i giornali di area. […] vale dunque la pena di analizzare nel dettaglio il potere finanziario di Angelucci.

antonio angelucci - report

 

I BONUS DA 4 MILIONI

[…] Se si guardano le dichiarazioni patrimoniali dei parlamentari, Antonio Angelucci, 80 anni a settembre e in tasca la licenza media, risulta il più ricco di tutti: nel 2022 il suo reddito lordo è stato di 3,3 milioni di euro. […]  il deputato leghista non ha ufficialmente azioni di alcuna azienda. Per comprendere il motivo della stranezza bisogna analizzare una complicata ragnatela societaria che, partendo dall’Italia, passa per il Lussemburgo, arriva fino alle Isole Vergini Britanniche e incrocia il percorso di una commercialista attivissima nei principali paradisi fiscali del mondo.

 

Fatto salvo il quotidiano Libero, controllato attraverso la Fondazione San Raffaele, quasi tutti gli affari italiani di Angelucci fanno capo a tre società. C’è la Finanziaria Tosinvest, con 17 partecipate, tra cui alcune imprese del settore sanitario e due dei principali quotidiani del gruppo, Il Tempo e Il Giornale.

 

antonio angelucci 2 ricevimento quirinale 2 giugno 2024 foto lapresse

Tosinvest non se la passa bene. Nell’ultimo bilancio disponibile, del 2022, ha registrato una perdita netta di 2,5 milioni, a fronte di un fatturato di 10,9 milioni di euro. Poi c’è la Investimenti immobiliari italiana, che raccoglie parte delle case e dei palazzi del gruppo: nel 2022 l’attivo di bilancio è stato pari a 79,2 milioni di euro, ma il conto economico si è chiuso con un rosso di quasi 1,2 milioni di euro.

 

Infine c’è la gallina dalle uova d’oro, la San Raffaele spa, che controlla 16 aziende, quasi tutte cliniche private convenzionate con il servizio sanitario nazionale. Dei tre pilastri economici di Angelucci, quello rappresentato dalla San Raffaele spa è l’unico redditizio, ma basta e avanza per compensare le perdite delle altre attività: nel 2022 la società ha infatti fatturato 91 milioni di euro e l’utile netto è stato di 15,5 milioni di euro.

antonio angelucci - report

 

L’anno prima l’andamento è stato simile: ricavi pari a 97 milioni di euro, profitti netti per 10,4 milioni. Le cose vanno talmente bene che sia nel 2021 sia nel 2022 l’azienda ha speso 4 milioni di euro giustificati come «vitalizio socio fondatore». Si tratta di Antonio Angelucci? Lo abbiamo chiesto al diretto interessato: «Il signor Angelucci non intende rilasciare alcuna dichiarazione o commento in merito».

 

IL REGNO DELL’EX PORTANTINO

antonio angelucci 1

I guadagni macinati grazie alle cliniche convenzionate con lo stato, però, non finiscono in Italia. Tutte le tre grandi società italiane di Angelucci sono infatti controllate dalla lussemburghese Three Sa. È quest’ultima, fondata nel 1994, a incassare i dividendi staccati negli anni dalla San Raffaele spa e dalle altre aziende italiane che fanno capo al parlamentare della Lega.

 

È scritto nel bilancio della San Raffaele spa, relativo 2022, dove si legge che la società italiana per quell’anno ha deciso di destinare 15 milioni di euro di dividendi – pari a quasi tutto l’utile netto – alla controllante Three Sa. Tasse pagate? Nel bilancio della holding lussemburghese non c’è scritto quante imposte sono state versate nel 2022, ma di certo il Granducato offre parecchi vantaggi rispetto all’Italia sulla tassazione dei dividendi, gli interessi sui prestiti e le plusvalenze finanziarie. Sono questi i motivi che hanno portato la famiglia Angelucci a scegliere di registrare la Three Sa in Lussemburgo? […]

 

antonio angelucci 3

Leggendo il rendiconto finanziario della Three Sa, si scoprono anche i numeri dell’impero. Le società italiane che controlla – cioè principalmente Finanziaria Tosinvest, San Raffaele e Investimenti immobiliari italiana – valgono 245,9 milioni di euro: è questo il valore delle immobilizzazioni finanziarie di Three Sa, cioè in sostanza il patrimonio societario di Angelucci. La holding lussemburghese nel 2022 ha registrato un utile netto pari a 5,5 milioni di euro. Ma, soprattutto, ha in pancia dividendi non distribuiti per 345 milioni di euro: una potenza di fuoco che in pochi possono vantare.

antonio angelucci 2

 

Chi incasserà tutti questi soldi una volta che verranno distribuiti? La serie di scatole cinesi non finisce con la Three Sa. A controllare quest’ultima è un altro veicolo lussemburghese, la spa di Lantigos Sa, a sua volta di proprietà dalla Lantigos Sa, anch’essa basata nel Granducato.

 

Ma di chi è la Lantigos? Di altre due società: a fondarla, nel 2006, sono state infatti la Aqualegion Ltd, registrata a Londra, e la Walbond Investments Ltd, basata nel paradiso fiscale delle Isole Vergini Britanniche. Abbiamo chiesto spiegazioni ad Antonio Angelucci, ma la risposta è stata sempre la stessa: «Nessuna dichiarazione».

 

antonio angelucci - presentazione del libro di matteo salvini

LA COMMERCIALISTA

Non c’è modo di conoscere gli azionisti della Walbond Investments, dato che le Isole Vergini Britanniche fanno del segreto societario uno dei loro segni distintivi. Di Aqualegion è invece possibile sapere qualcosa di più. Il registro commerciale britannico dice che la società è controllata con oltre il 75 per cento delle azioni da Luisella Moreschi, una commercialista residente in Lussemburgo.

 

Moreschi amministra attualmente decine di imprese in giro per il mondo, dagli Stati Uniti a Cipro. Ventiquattro di queste società sono registrate a Panama, altra nazione dove vige il segreto societario e le tasse sono a zero. Non solo. Classe 1957, Moreschi è anche console onoraria del Ruanda in Lussemburgo.

 

antonio angelucci foto mezzelani gmt31

Ed è proprio in Ruanda – uno dei paesi africani con il più alto tasso di crescita economica, da alcuni analisti descritto come il nuovo paradiso fiscale del continente – che le strade degli Angelucci e della commercialista si incontrano di nuovo. Lo si legge sul sito della Fondazione Silvana Paolini Angelucci, organizzazione no profit creata quasi 20 anni fa in memoria della moglie del deputato leghista. Nel 2009, la fondazione degli Angelucci ha cofinanziato la costruzione di una scuola a Nyanzà, non lontano dal lago Kivu. L’altro finanziatore dell’opera? La onlus Femmes Développement, fondata proprio da Moreschi.

 

antonio angelucci micaela biancofiore.

La commercialista ha lasciato poche tracce di sé in Italia. Dai documenti ufficiali il suo nome risulta in una società ormai chiusa da tempo e anche in quel caso controllata da una holding lussemburghese. […] Alla fine si torna sempre lì, in Lussemburgo, nel paradiso fiscale delle multinazionali d’Europa. Paradiso contro cui la destra nazionalista, da Matteo Salvini a Giorgia Meloni, ha sempre tuonato. Su Angelucci però non hanno mai sollevato questioni di opportunità. Eppure in ballo ci sono soldi pubblici del sistema sanitario nazionale. […]

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…