evasione fiscale

LA VERA DISEGUAGLIANZA IN ITALIA NON È QUELLA TRA RICCHI E POVERI, MA TRA CHI PAGA LE TASSE E CHI NO! IL 60% DEI CITTADINI VIVE SULLE SPALLE DEL RESTANTE 40, IN PARTICOLARE DEL 14% CHE DICHIARA REDDITI DA 35 MILA EURO – LA POLITICA SI OCCUPA SOLO DI CHI SCROCCA LE PRESTAZIONI, SEGUENDO IL PRINCIPIO DEL “MENO DICHIARI E PIÙ AVRAI DALLO STATO”. RISULTATO? SI SPENDONO CENTINAIA DI MILIARDI PER I BONUS INVECE CHE PER UNA STRATEGIA SERIA SULL’OCCUPAZIONE. QUANTO PUÒ DURARE ANCORA?

Estratto dell’articolo Alberto Brambilla per “L’Economia – Corriere della Sera”

 

EVASIONE FISCALE

Prosegue anche con questo governo e con questa opposizione il folle sogno tutto italiano: pensare di mandare avanti il Paese con il 60% circa degli italiani a quasi totale carico del restante 40% ed in particolare di quel 14% di cittadini che dichiara redditi da 35 mila euro in su incentrato sul pericoloso binomio meno dichiari e più avrai dallo Stato.

 

E quindi meno tasse, meno contributi e più agevolazioni anche con distribuzione di denaro pubblico attraverso assegno unico per il nucleo familiare, sussidi, prestazioni assistenziali, bonus e Isee (il motore del sommerso assieme al reddito di cittadinanza prima, all’assegno di inclusione ora e alla generosa Naspi). Insomma, una grande redistribuzione di una torta sempre più piccola.

 

giorgia meloni e il pizzo di stato - vignetta by emiliano carli

Spesso queste iniziative sono mosse dalla conquista del consenso politico a tutti i costi, anche a scapito della nostra sostenibilità finanziaria […].  […] la politica di questi ultimi 15 anni non riesce nemmeno a verificare se le enormi somme ridistribuite dai pochi che le tasse le pagano ai tanti che vivono in groppa ai pochi, producano effetti positivi sull’economia oppure, […] siano un metadone sociale che blocca la crescita dell’occupazione […] e del Pil; nel 2021 per le sole funzioni sanità, scuola e assistenza sociale la redistribuzione delle entrate fiscali (e del debito) ammonta a circa 194 miliardi (per capirci l’Irpef totale netta versata dai contribuenti ammonta a 175 miliardi), quindi ridistribuiamo più del gettito Irpef e Irap.

 

Questa stagione iniziata con gli 80 euro di Renzi, con i vari bonus, tra cui i 500 euro giovani è proseguita poi con Conte, Salvini con quota 100, reddito di cittadinanza, superbonus e così via. Risultato: a fine 2017 il debito pubblico italiano era 2.256,1 miliardi di euro (2.219,5 nel 2016, i 2.173 del 2015 e 2.137 di fine 2014); ogni anno si facevano in media tra i 40 e 49 miliardi e ci sembrava tanto, troppo.

MEME SU GIUSEPPE CONTE E SUPERBONUS BY USBERGO

 

Ma con i governi da Conte in poi, ci siamo superati, arrivando ai 2.863 miliardi di febbraio 2024. Dopo il calo a 28 miliardi nel 2019, dal 2020 a fine 2023, anche per i provvedimenti dovuti al Covid, ne abbiamo fatti oltre 160 miliardi l’anno (649 in totale per la precisione) e ne faremo altri 100 quest’anno; il rapporto debito/Pil che negli anni 2004-2008 veleggiava tra il 103 e il 106% è schizzato al 137% ed il deficit al 7,4%.

 

[…]  più spendiamo, più ridistribuiamo e più poveri fabbrichiamo. Forse è per questo che abbiamo i tassi di occupazione più bassi dell’Ue (ci battono pure Cipro e Grecia), il livello di evasione ed elusione fiscale e contributiva di gran lunga più elevato nella Ue e meno del 14% degli italiani che dichiarano più di 35 mila euro lordi l’anno.

 

BONUS Renzi 80 Euro

In sintesi, il 44% circa degli italiani paga il 92,62% di tutta l’Irpef e il 100% delle altre imposte dirette e gran parte delle indirette (di questi il 15,27% ne paga oltre il 63,39%, dati sui redditi 2022 appena elaborati) mentre il restante 53% ne paga solo il 6,31%. Per sostenere la sanità al 60% degli italiani che grazie ai provvedimenti dei governi di questi ultimi 15 anni pagano poco o nulle tasse, occorrono circa una sessantina di miliardi.

 

EVASIONE FISCALE

Ma mica si fermano qui: le retribuzioni non crescono, nessun problema: sconto fiscale totale e decontribuzione fino a 25 mila euro di reddito annuo. Gli italiani non fanno figli, ecco l’assegno unico e universale per i figli a carico che però si riduce all’aumentare dei redditi. E siccome il 47% dei pensionati in 67 anni di vita non ha pagato tasse e contributi ecco che per premiarli gli azzeriamo le tasse, aumentiamo le pensioni minime, gli diamo la 14° mensilità, le integrazioni e ora si pensa pure a un bonus anziani che così prenderanno una pensione più alta di quelli che tasse e contributi li hanno pagati per tutta la vita mentre il governo del merito penalizza le pensioni vere che negli ultimi tre anni hanno perso oltre il 10% di potere d’acquisto. Ma si può andare avanti così?

BANCHE OCCULTE CINESI IN ITALIA

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?