wuhan coronavirus

ALLA FINE VINCEREMO NOI  – OLTRE AI FARMACI ANTIVIRALI IN VIA SPERIMENTALE, LA “NATIONAL HEALTH COMMISSION” CINESE HA INSERITO NELLE LINEE GUIDA PER IL TRATTAMENTO DEI CASI GRAVI DI CORONAVIRUS ANCHE UN FARMACO ANTINFIAMMATORIO: IN CINA 21 PAZIENTI SONO STATI TRATTATI CON 'TOCILIZUMAB' MOSTRANDO UN MIGLIORAMENTO IMPORTANTE GIÀ NELLE PRIME 24-48 ORE - E IN ITALIA IL FARMACO È STATO UTILIZZATO SU DUE MALATI AFFETTI DA POLMONITE SEVERA E…

Maria Teresa Bradascio per "www.repubblica.it"

 

coronavirus

A oggi non esistono né un vaccino né terapie specifiche per combattere il nuovo Coronavirus SARS-CoV-2. Per la cura dei pazienti infetti finora sono stati utilizzati, in via sperimentale, diversi farmaci antivirali, ma pochi giorni fa la National Health Commission cinese ha inserito nelle linee guida per il trattamento dei casi gravi anche un farmaco antinfiammatorio.

 

Si tratta di tocilizumab, approvato nel 2010 negli Stati Uniti per l’artrite reumatoide. Per il momento, in Cina sono stati 21 i pazienti trattati con tocilizumab che hanno mostrato un miglioramento importante già nelle prime 24-48 ore dal trattamento e in Italia due giorni fa, grazie a una collaborazione tra l’Azienda ospedaliera dei Colli e Istituto nazionale tumori Irccs Fondazione Pascale di Napoli, il farmaco è stato utilizzato su due pazienti affetti da polmonite severa. Ma come mai un antinfiammatorio potrebbe funzionare nei casi gravi di infezione da nuovo coronavirus?

un dottore visita una paziente a wuhan

 

Se la risposta infiammatoria è eccessiva

“In questi casi - spiega Giorgio Palù, virologo Professore emerito dell’Università di Padova, Presidente uscente della Società Europea di Virologia - il virus arriva negli alveoli dei polmoni, li infetta e li rende incapaci di svolgere la loro funzione. Alcuni pazienti presentano insufficienza respiratoria per lo sviluppo della polmonite interstiziale e, a questo punto, l’organismo, per difendersi, attiva una risposta infiammatoria.

 

emergenza coronavirus ospedale villa sofia palermo

Ma la reazione del sistema immunitario è eccessiva e questo crea un danno: viene rilasciato in maniera rapida un numero massiccio di quelle molecole chiamate citochine implicate nel processo di infiammazione. Tecnicamente - precisa Palù - si parla di sindrome da rilascio di citochine, cytokine release syndrome, o tempesta di citochine, cytokine storms, che può causare grave insufficienza di organi e morte”.

 

Come agisce il farmaco antinfiammatorio

CORONAVIRUS - TENDA PER ACCOGLIERE I MALATI

A cosa servirebbe, dunque, il farmaco antinfiammatorio? “Si tratta - sottolinea Simone Lanini, Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, Unità Operativa SeRESMI - di una terapia non diretta contro il virus in sé, ma contro una delle reazioni che l’organismo mette in atto come meccanismo di difesa nei confronti del virus, appunto la risposta infiammatoria.

 

In altre parole, il farmaco inibisce i livelli elevati di una particolare proteina, l’interleuchina 6 (IL-6), che svolge un ruolo fondamentale nel processo di modulazione del sistema immunitario. In ogni caso, per ora - ci tiene a precisare Lanini - non ci sono evidenze dirette che questo farmaco funzioni.

CORONAVIRUS - CARABINIERI IN OSPEDALE

 

La speranza dei ricercatori è che, bloccando l’interleuchina 6, si riesca a fermare la tempesta di citochine”. Questo farmaco è, infatti, utilizzato anche nel trattamento della sindrome da rilascio di citochine che può insorgere nei pazienti oncologici in seguito alla somministrazione di una terapia CAR-T. Per questo, la National Health Commission cinese ha dichiarato che può essere usato per trattare i pazienti con coronavirus che presentano gravi danni ai polmoni e alti livelli di IL-6.

CORONAVIRUS - SANIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI

 

Al via lo studio clinico su oltre 180 pazienti

Roche, la società che produce il farmaco, che nel mese di febbraio ha donato tocilizumab per un valore di circa 2 milioni di dollari, ha affermato che al momento non sono stati pubblicati studi clinici relativi all’utilizzo del farmaco contro le infezioni causate dalla malattia CoViD-19 (Corona Virus Disease 19).

 

MEDICI E CORONAVIRUS

Per questo in Cina hanno deciso di far partire un trial clinico e, come si legge nella bozza pubblicata nel Chinese Clinical Trial Registry, per questo studio multicentrico randomizzato, i ricercatori della University of science and technology of China (Anhui Provincial Hospital), hanno incluso 188 pazienti tra 18 e 85 anni, con alti livelli di Interleuchina 6 e danni al livello polmonare: 94 riceveranno il farmaco e gli altri 94 del gruppo di controllo riceveranno altre terapie.

MEDICI E CORONAVIRUS

 

L’utilizzo off-label dei farmaci

Ma allo stato attuale come vengono curati i pazienti che presentano complicanze gravi? È fondamentale che tutti abbiano accesso a quelle terapie di supporto delle funzioni vitali: in alcuni casi è, infatti, necessaria la terapia intensiva o l’ossigenoterapia non invasiva. “Per quanto riguarda i farmaci, di fronte a un virus nuovo - spiega Palù - non avendo farmaci specifici a disposizione, si provano farmaci che sono già utilizzati per altre malattie, quindi che hanno il vantaggio di essere sicuri sull’uomo.

MEDICI E CORONAVIRUS

 

In questo caso si parla di un utilizzo off-label: non esistono studi clinici sulla loro efficacia nei confronti del nuovo virus e quindi vengono utilizzati per uso compassionevole”. Ovviamente ci sono diversi studi in vitro che cercano di individuare molecole in grado di interagire con il nuovo virus, ma per l’utilizzo in ambito clinico sono necessari studi su animali e studi sull’uomo: un processo dunque che richiede sicuramente del tempo.

ospedale molinette torino coronavirus

 

I farmaci utilizzati finora

Per questo, per trattare il nuovo coronavirus finora sono stati utilizzati, principalmente, farmaci antivirali. “In particolare - afferma Lanini - l’Organizzazione mondiale della Sanità ha suggerito una terapia antivirale sperimentale, che è stata utilizzata anche allo Spallanzani per i primi pazienti positivi al virus, che è basata su farmaci antiproteasici quali il lopinavir/ritonavir, il darunavir e il nelfinavir, antivirali comunemente utilizzati per l’infezione da HIV e il remdesivir, un analogo dell’adenosina già utilizzato per la Malattia da Virus Ebola”.

coronavirus

 

Un altro farmaco sperimentato è la ribavirina, antivirale che interferisce con la sintesi degli acidi nucleici (Dna e Rna), usato per contrastare l’herpes, il virus respiratorio sinciziale e in passato, in associazione con l’interferone, l’epatite C. È stato, poi, sperimentato il farmaco antimalarico clorochina che non solo ha un effetto antinfiammatorio, ma è anche in grado di bloccare gli organelli che permettono al virus di replicarsi.

CoronaVirus

 

E, in Cina e in Russia si è utilizzato anche l’umifenovir che blocca l’ingresso dei virus nella cellula in maniera aspecifica. “Questo farmaco però - precisa Palù - non è stato approvato né dalla Food and Drug Administration né dalla European Medicines Agency”. Recentemente in Cina, è stato approvato il farmaco antivirale Favilavir.

coronavirus 1

 

Ovviamente le sperimentazioni continuano anche con altri farmaci con la speranza di individuare la molecola più efficiente in grado di risultare attiva contro l’infezione da nuovo Coronavirus.

CoronaVirusRICERCA CORONAVIRUS VACCINOcoronavirus iran 3

Ultimi Dagoreport

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...

donald trump mondo terra brucia guerra iran nucleare

DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI DI TRUMP, C’È LA DURISSIMA REALTÀ DEI FATTI. L’ATTACCO ALL’IRAN AVRÀ CONSEGUENZE POTENZIALMENTE DEVASTANTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO – UN'EVENTUALE CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ FAREBBE SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, CON CONTRACCOLPI ENORMI SULLA CINA (PRIMO CLIENTE DEL GREGGIO IRANIANO) E DANNI PESANTI SULL'EUROPA – I TRE POSSIBILI SUCCESSORI DI KHAMENEI SONO TUTTI PASDARAN: SE MUORE LA GUIDA SUPREMA, IL REGIME DIVENTERÀ ANCORA PIÙ OLTRANZISTA – UN'ALTRA FACCIA DEL BUM-BUM TRUMPIANO E' LA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO USA: L'ALA “MAGA” CAPITANATA DA JD VANCE SI SENTE TRADITA DAL TRUMP BOMBAROLO (L’HA VOTATO PERCHÉ SI OCCUPASSE DI FAR TORNARE "L'ETA' DELL'ORO" IN AMERICA, NON PER BUTTARE MILIARDI DI DOLLARI PER ARMI E INTELLIGENCE IN UCRAINA E ISRAELE)