ESPRESSO RISERVATO - IL FIGLIO DI CAIANELLO, IL BINGO DELLA LEGA, L'AUDI DI SILVIO.
Dal "Riservato" dell'"Espresso" n. 5, in edicola venerdì 25 gennaio.
I CAIANIELLO
Famiglia super partes
Il nome di Vincenzo Caianiello, ex presidente della Corte Costituzionale, in questi giorni ricorre spesso. È invocato come uomo super partes, possibile ministro di Grazia e Giustizia al posto del leghista Roberto Castelli, o alla guida dell'Authority sui conflitti di interesse di Silvio Berlusconi, argomento sul quale ha elaborato una proposta che nel centro-destra molti preferiscono a quella di Franco Frattini. Ma un Caianiello super partes il Cavaliere ce l'ha già in casa, dipendente Mediaset: Guido Caianiello, giornalista in forze alla redazione romana del Tg4 di Emilio Fede. E collaboratore della trasmissione di Piero Vigorelli intitolata, per l'appunto, "Super partes". Il caso vuole che Guido sia figlio dell'eminente magistrato.
AFFARI & POLITICI / LA VICENDA DELLE 350 SALE BINGO NON ANCORA APERTE
Colleghi onorevoli, diamoci una proroga
Il bingo day era fissato per il 13 dicembre scorso. Per quella data le 415 sale sparse per l'Italia avrebbero dovuto essere pronte per la prima estrazione. Un termine perentorio, superato il quale sarebbero scattate sanzioni amministrative ed eventualmente penali. Ma solo una su sei ha aperto fino a oggi. Ne restano ancora chiuse 350. Fra queste ci sono le due (a Genova e Padova) di Maurizio Balocchi, sottosegretario agli Interni e cassiere della Lega, tre su quattro del suo compagno di partito, Edouard Ballaman, questore della Camera dei Deputati, sette sale su otto della Ludotech, la società delle cooperative rosse. Sia esponenti della maggioranza che dell'opposizione sono nel business-Bingo e ce n'è abbastanza per parlare anche qui di conflitto di interessi. Dopo la pubblicazione delle graduatorie, Balocchi, socio di maggioranza e amministratore della Bingo Net srl, società che ha fatto domanda per cinque sale nel Nord, ha presentato ricorso al Tar contro la bocciatura patita per le sale di Chiavari e Rapallo. In pratica si è rivolto alla magistratura per annullare una decisione del governo di cui fa parte. Nulla da eccepire ha avuto, invece, sul provvedimento inserito nella Finanziaria con cui, a sorpresa, è stato prolungato di altri tre mesi il termine per il completamento delle sale ancora ferme al palo. La sanzione è irrisoria rispetto al danno causato alle casse dello Stato: per ogni giorno di proroga si dovrà pagare all'erario una penale di mille euro, poco meno di 2 milioni di lire. Il Tesoro dovrebbe incassare il 23,8 per cento delle giocate. Poiché la media degli incassi delle prime 70 sale già avviate è di 62 mila euro al giorno, la perdita secca per lo Stato è di circa 14.800 euro per ogni sala non aperta, cioè 5.180.000 euro complessivi, pari a circa 10 miliardi di lire. Al giorno, s'intende. Chi ha fatto bingo?
BERLUSCONI / LA NUOVA AUTO DEL PRESIDENTE
Un'Audi 8 per il Cavaliere
Silvio Berlusconi ha deciso di dotarsi di un'automobile nuova per i suoi trasferimenti. La scelta è caduta su una Audi 8 a blindatura piena. Prezzo: 650 milioni. Ha suscitato qualche malumore il fatto che il presidente del Consiglio nonché ministro degli Esteri italiano viaggi su un'auto tedesca. Il Cavaliere ha perciò promesso che cambierà vettura non appena uscirà la Thesis, nuova ammiraglia del gruppo torinese.
Dagospia.com 24 Gennaio 2002
I CAIANIELLO
Famiglia super partes
Il nome di Vincenzo Caianiello, ex presidente della Corte Costituzionale, in questi giorni ricorre spesso. È invocato come uomo super partes, possibile ministro di Grazia e Giustizia al posto del leghista Roberto Castelli, o alla guida dell'Authority sui conflitti di interesse di Silvio Berlusconi, argomento sul quale ha elaborato una proposta che nel centro-destra molti preferiscono a quella di Franco Frattini. Ma un Caianiello super partes il Cavaliere ce l'ha già in casa, dipendente Mediaset: Guido Caianiello, giornalista in forze alla redazione romana del Tg4 di Emilio Fede. E collaboratore della trasmissione di Piero Vigorelli intitolata, per l'appunto, "Super partes". Il caso vuole che Guido sia figlio dell'eminente magistrato.
AFFARI & POLITICI / LA VICENDA DELLE 350 SALE BINGO NON ANCORA APERTE
Colleghi onorevoli, diamoci una proroga
Il bingo day era fissato per il 13 dicembre scorso. Per quella data le 415 sale sparse per l'Italia avrebbero dovuto essere pronte per la prima estrazione. Un termine perentorio, superato il quale sarebbero scattate sanzioni amministrative ed eventualmente penali. Ma solo una su sei ha aperto fino a oggi. Ne restano ancora chiuse 350. Fra queste ci sono le due (a Genova e Padova) di Maurizio Balocchi, sottosegretario agli Interni e cassiere della Lega, tre su quattro del suo compagno di partito, Edouard Ballaman, questore della Camera dei Deputati, sette sale su otto della Ludotech, la società delle cooperative rosse. Sia esponenti della maggioranza che dell'opposizione sono nel business-Bingo e ce n'è abbastanza per parlare anche qui di conflitto di interessi. Dopo la pubblicazione delle graduatorie, Balocchi, socio di maggioranza e amministratore della Bingo Net srl, società che ha fatto domanda per cinque sale nel Nord, ha presentato ricorso al Tar contro la bocciatura patita per le sale di Chiavari e Rapallo. In pratica si è rivolto alla magistratura per annullare una decisione del governo di cui fa parte. Nulla da eccepire ha avuto, invece, sul provvedimento inserito nella Finanziaria con cui, a sorpresa, è stato prolungato di altri tre mesi il termine per il completamento delle sale ancora ferme al palo. La sanzione è irrisoria rispetto al danno causato alle casse dello Stato: per ogni giorno di proroga si dovrà pagare all'erario una penale di mille euro, poco meno di 2 milioni di lire. Il Tesoro dovrebbe incassare il 23,8 per cento delle giocate. Poiché la media degli incassi delle prime 70 sale già avviate è di 62 mila euro al giorno, la perdita secca per lo Stato è di circa 14.800 euro per ogni sala non aperta, cioè 5.180.000 euro complessivi, pari a circa 10 miliardi di lire. Al giorno, s'intende. Chi ha fatto bingo?
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Silvio Berlusconi ha deciso di dotarsi di un'automobile nuova per i suoi trasferimenti. La scelta è caduta su una Audi 8 a blindatura piena. Prezzo: 650 milioni. Ha suscitato qualche malumore il fatto che il presidente del Consiglio nonché ministro degli Esteri italiano viaggi su un'auto tedesca. Il Cavaliere ha perciò promesso che cambierà vettura non appena uscirà la Thesis, nuova ammiraglia del gruppo torinese.
Dagospia.com 24 Gennaio 2002