FERROVIE, LUNEDI' DI FUOCO - I VERTICI TELECOM ALL'AUTHORITY TLC - A ZUNINO IL TESORO IMMOBILIARE DI GNUTTI - LA PARABOLA DI NAPSTER - INCONTRO CHIRAC-PUTIN E IL 'CASO' EADS - NEWS CORP: STUDIA LANCIO MYSPACE IN - IL CAP DIVENTA UN HANDICAP.
1 - I VERTICI TELECOM ALL'AUTHORITY TLC.
(Apcom) - Il nuovo presidente di Telecom Guido Rossi, l'amministratore delegato Riccardo Ruggiero e il direttore dei rapporti istituzionali Riccardo Perissich sono entrati presso la sede romana per l'Autorità delle comunicazioni dove saranno ascoltati dal Consiglio. Nessuna dichiarazione è stata rilasciata dai tre manager all'ingresso.
2 - FERROVIE, LUNEDI' DI FUOCO
Avviso ai naviganti. E' atteso per lunedì l'"editto" di Maurizio Marchetti che raderà al suolo l'attuale vertice delle Ferrovie.
3 - PASSA A ZUNINO IL TESORO IMMOBILIARE DI EMILIO GNUTTI.
Federico De Rosa per il "Corriere della Sera" - Passa a Luigi Zunino il «tesoro» immobiliare di Emilio Gnutti. Il finanziere bresciano e il patron della Risanamento hanno raggiunto un accordo per il passaggio di un pacchetto di immobili del valore di circa 205 milioni di euro. Si tratta di edifici di proprietà della Gpi, la cassaforte personale del finanziere bresciano, e di Fingruppo, la società che controlla Hopa. A rilevarli sarà la Tradim dell'immobiliarista piemontese, e il closing è previsto per il 10 ottobre. Il pacchetto comprende immobili per uffici, ad uso commerciale, residenziale, box, capannoni e alcuni palazzi storici prevalentemente in Lombardia e Liguria. Sarà soprattutto Gnutti a fare cassa. Gran parte dei 205 milioni finirà infatti a Gpi, mentre per Fingruppo l'incasso dovrebbe aggirarsi sui 40 milioni.
4 - LA PARABOLA DI NAPSTER A CACCIA DI UN ACQUIRENTE.
Da "Il Sole 24 Ore" - Steve Jobs, in fondo, deve ringraziare un po' anche lui, Shawn Fanning,il diciottenne (allora) che nel 1999 rivoluzionò il concetto di file sharing lanciando il sito Napster. Una manna dal cielo per gli appassionati di musica che, gratuitamente,potevano scaricare i brani preferiti aggirando le norme sul copyright e sottraendo milioni di dollari di vendite alle majors.
E se i colossi del settore si cimentavano, con successo, a tamponare nei tribunali la falla nel business, Jobs intuì che il download di musica poteva diventare un affare a tutti gli effetti. Così, mentre Napster era costretta dalle cause a cedere il passo a Bertelsmann, a chiedere la protezione dai creditori per poi passare a un altro gruppo, Apple si lanciava a capofitto nel progetto iPod iTunes. Un successo planetario, con 60 milioni di lettori venduti e oltre un miliardo e mezzo di brani musicali scaricati. Per Napster, che da sito «normale» ora presenta conti in rosso, non c'è scelta: serve un acquirente. Pochi anni, e da apripista si ritrova in coda al gruppo.
5 - IL CAP DIVENTA UN HANDICAP.
Da "MF - Milano Finanza" - II vecchio numero della cartolina non rimarrà un fenomeno da cartolina. Le cifre più insidiose, quelle per cui gli italiani non hanno mai avuto una corrispondenza (di amorosi sensi), non vanno in buca. Cambiano. In peggio, se possibile. Per il cap, codice di avviamento postale, è arrivata la fase di restyling. Con una prima novità per gli smemorati: in 27 città è stato abolito il codice generico (00100 Roma, o 20100 Milano, per intenderci). Bisognerà quindi indicare sempre il cap specifico di zona che consente al postino di suonare sempre e solo due volte. II 10% delle strade italiane avrà un codice diverso rispetto al passato, verranno assegnati i cap alle vie di nuova istituzione e saranno rivisti alcu¬ni numeri cittadini. Per molti italiani il cap diventerà un handicap.
6 - LE PROPOSTE DI GDF E SUEZ A COMMISSIONE UE.
(Apcom) - Gaz de France (Gdf) e Suez hanno trasmesso alla Commissione europea le loro proposte per rispondere alle riserve di Bruxelles circa il progetto di fusione tra i due gruppi. La Commissione aveva infatti sollevato alcuni problemi sul piano della concorrenza: il nuovo gruppo avrebbe infatti secondo lei una posizione dominante sul mercato francese del gas e su quello del gas e dell'elettricità belga. Secondo la rivista specializzata francese Enerpresse e quella belga Europolitique, la direzione generale della concorrenza sostiene che l'operazione, così come progettata da Gdf e Suez, "non è compatibile con il mercato comune".
La Commissione dovrà dare la sua risposta entro il 17 novembre.
Gdf ha così proposto alla Commissione europea di cedere alcuni assets, come la Societé publique d'electricité (Spe), secondo operatore elettrico belga, di cui controlla il 25,5%, di fare alcune concessioni sulle reti, di cedere a delle filiali i suoi tre terminali per il metano e di cedere ai concorrenti il 10% dei suoi contratti di approvigionamento a lungo termine. Nessuna concessione invece sui rigassificatori, un settore nel quale Gdf punta alla leadership mondiale. Eslcuso anche che Suez ceda le centrali a gas e atomiche che possiede in Belgio, né la rete di trasporto e di stoccaggio Fluxys o quella di distribuzione Distrigas, tra assets troppo redditizi e strategici per essere ceduti.
I sindacati hanno giudicato "scandalose" le proposte di Gdf, perché "lontane anni luce dalla posta in gioco sul futuro del mercato dell'energia e dei rischi importanti che comporta la fusione Suez- Gdf". I sindacati e l'opposizione ritengono inoltre che l'operazione, che prevede lo scambio di azioni paritario tra Gdf e Suez, avrà per conseguenza "il versamento di un dividendo eccezionale agli azionisti di Suez, stimato tra 5 e 7 miliardi di euro".
Prosegue intanto all'Assemblea nazionale la discussione sulla legge di privatizzazione di Gdf, preliminare alla fusione con Suez. L'opposizione, dopo aver raggiunto un accordo con la maggioranza per riunciare all'ostruzione in cambio della discussione di tutti gli oltre 90.000 emendamenti proposti, ha annunciato che "non getta la spugna" e che continuerà a chiedere il ritiro della legge, puntando sulla mobilitazione dei francesi contro quello che viene definito "lo smantellamento del servizio pubblico". Per il momento solo tre dei 17 articoli della legge e poco più di 44.000 emendamenti sono stati approvati, dopo quasi due settimane di discussioni. Il voto solenne è previsto per il 3 ottobre.
7 - LA ROULETTE RUSSA SUGLI AEREI DI EADS.
A. Grass. per "Il Sole 24 Ore" - Traballano le certezze di Eads sulle scelte di governance. Perché il socio russo Aeroflot noto in passato per i "catafalchi" utilizzati sui voli domestici, con i sedili rivestiti di plastica elastica come nei bar all'aperto degli anni '70 sembra essersi stufato di fare sala d'attesa. E dopo avere bussato inutilmente alla porta d'ingresso del consiglio d'amministrazione di Eads ha deciso di provare a entrare passando dall'ufficio vendite. Anzi, sbattendo la porta dell'ufficio vendite.
Alexandre Lebedev, uno dei maggiori azionisti della compagnia controllata dal Governo di Mosca, ha infatti annunciato un'intesa preliminare con la Boeing per l'acquisto di ventidue 787 Dreamliner. Una notizia, non confermata da Aeroflot né dal Governo di Mosca,che affossale speranze di una maxicommessa per Airbus, con effetti violenti sul titolo della controllante Eads che ieri ha toccato i nuovi minimi a Parigi. E questo perché i mancati ordini per Airbus sono nell'ordine dei 3 miliardi di euro, il budget programmato da Aeroflot per il rinnovo della propria flotta. Certo, nulla è perduto. E il consorzio europeo conserva la speranza di recuperare la commessa grazie agli incontri (previsti per venerdì e sabato a Parigi) tra il presidente russo, Vladimir Putin, quello francese, Jacques Chirac. Ma, per l'occasione, dovrà trovare almeno una poltrona nel cda di Eads.
8 - INCONTRO CHIRAC-PUTIN SULLO SFONDO IL 'CASO' EADS.
(Apcom) - Non è stato ancora comunicato il programma dell'incontro di questo venerdì a Parigi tra il presidente francese Jacques Chirac e il suo omologo russo Vladimir Putin, ma di sicuro si sa che parleranno di aerei.
L'ingresso infatti della banca statale russa Vneshtorgbank nel consorzio aeronautico e di difesa europeo Eads, che produce gli Airbus, ha suscitato numerose preoccupazioni in Francia.
Benché la quota attuale della Vneshtorgbank non sia elevatissima (il 5,02%), si teme che la Russia possa influire sulle decisioni strategiche del gruppo. Una preoccupazione alimentata dalle intenzioni nemmeno troppo nascoste di Mosca di aumentare la sua partecipazione in Eads, fino al punto di controllare una "minoranza di bloccaggio". Stamattina ancora il ministro dell'Economia Thierry Breton ha voluto rassicurare i francesi, ribadendo in un'intervista alla radio privata Bfm che "c'è un patto tra azionisti, e non è in discussione. Le cose sono chiare".
Sempre oggi il ministro aggiunto degli Esteri tedesco Gernot Erler ha per parte sua sottolineato che Eads baderà a che la Russia rimanga "un azionista di minoranza". La settimana scorsa i vertici di Eads avevano espresso la loro contrarietà alla presa di controllo di una quota maggiore da parte degli azionisti russi.
Eads dovrebbe essere anche al menu dell'incontro tra Chirac, Putin e il cancelliere tedesca Angela Merkel, previsto per sabato mattina nel castello di Compiegne (nord). Secondo la stampa russa, il Cremlino tenterà di ottenere un accordo politico per entrare a far parte del Consiglio di amministrazione del consorzio, mentre, in una nota, la Deutsche Bank sostiene che Parigi e Berlino fanno fronte comune contro le velleità russe "per motivi politici e di difesa". Eads produce infatti tra l'altro dei vettori e dei missili balistici, due asset strategici e altamente sensibili.
A Putin non mancano però solidi argomenti: il presidente russo vuole resuscitare l'industria aeronautica russa e desidera farlo in partenariato con quella europea. Inoltre, Airbus e Boeing si contendono il rinnovo della flotta della compagnia di bandiera russa Aeroflot e il Cremlino sa di avere delle carte da giocare sulla concorrenza tra le due imprese. Aeroflot, che gioca su due tavoli, ha a questo proposito annunciato l'intenzione di acquistare da Boeing 22 Boeing 787 Dreamliner, e poi 22 Airbus A350.
In questo modo, la Russia mantiene la posizione che aveva nella lista d'attesa per l'aereo americano e tende la mano al consorzio europeo, alla ricerca di ordini per lanciare la produzione dell'A 350. Infine, Mosca può usare la leva energetica e la dipendenza dei paesi europei dall'approvvigionamento di gas e di petrolio russo.
9 - NEWS CORP: STUDIA LANCIO MYSPACE IN CINA
Da MF-Dow Jones News - E' quanto si legge sul Financial Times, che sottolinea come a fare pressioni sia soprattutto la moglie di origini cinesi del numero uno del gruppo, Rupert Murdoch, che starebbe gia' lavorando per portare a termine il progetto. Il numero uno di News Corp starebbe al momento studiando metodi per entrare nel mercato Internet cinese, senza incontrare tutti quegli ostacoli che hanno dovuto superare rivali come Google e Yahoo. Per il lancio di MySpace in Cina e' probabile che News Corp cerchi dei partner locali per poter cosi' piu' facilmente entrare in un mercato che puo' contare su 123 milioni di utenti Internet.
10 - A PANAMA DONALD TRUMP PRONTO AD INVESTIRE NEI CASINO'.
(Apcom) - Ultimamente anche il miliardario Donald Trump guarda a Panama come possibile terra di conquista, attirato dai lauti guadagni che potrebbe ricavare grazie all'industria dei giochi, un settore che nel paese centroamericano è in costante ascesa. I quindici casinò e le sale giochi panamensi stanno migliorando continuamente le loro performance. Dal gennaio al luglio di quest'anno le entrate sono state pari a 420 milioni dio dollari. Ai panamensi poi danno manforte i turisti. Tutti pazzi per il gioco insomma. E allora si moltiplicano i progetti: sono attese quattro nuove case da gioco, che dovrebbero sorgere all'interno di altrettanti nuovi grattacieli, la cui costruzione è prossima nella capitale Panama.
Il mercato tira e Donald Trump sembra aver fiutato l'affare.
D'altronde il magnate statunitense è un veterano dei tappeti verdi: possiede tre casinò ad Atlantic City e un altro nello Stato dell'Indiana. Anche gli imprenditori di Las Vegas, comunque, non stanno a guardare, pronti ad investire se la crescita del settore continuerà ad essere così sostenuta.
11 - SVILUPPO ITALIA: CON UNICREDIT 300 MLN PER CONVENZIONE PER PMI SUD.
(Apcom) - Facilitare l'accesso al credito delle piccole e medie imprese del Mezzogiorno che hanno piani di sviluppo e incentivarne una maggiore patrimonializzazione. Sono questi i principali obiettivi della Convenzione stipulata tra UniCredit Banca d'Impresa e Garanzia Italia, società strumentale del Gruppo Sviluppo Italia. L'accordo, si legge in una nota, "prevede che a beneficiare del finanziamento siano le Pmi situate in Abruzzo, Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna operanti in tutti i settori produttivi, a esclusione di agricoltura e pesca. In base alla convenzione, la banca corporate del gruppo UniCredit metterà a disposizione delle PMI delle regioni interessate finanziamenti fino a un massimo di 300 milioni di euro a fronte dei quali Garanzia Italia, società del Gruppo Sviluppo Italia, rilascerà garanzie fino a un massimo di 7,5 milioni". "Oltre a mettere a disposizione delle PMI del Mezzogiorno risorse finanziarie aggiuntive, l'accordo tra UniCredit e Sviluppo Italia permetterà di rendere la struttura patrimoniale delle imprese - si legge nella nota - più coerente con le regole introdotte dall'Accordo di Basilea 2, in base al quale le banche devono effettuare, a fronte dei finanziamenti concessi, accantonamenti patrimoniali correlati sia al rischio di credito della controparte che al segmento di appartenenza".
"L'intesa con Sviluppo Italia - afferma l'a.d. di UniCredit Impresa Vittorio Ogliengo - ci consente di estendere una forma di supporto ai piani di sviluppo delle imprese particolarmente innovativa, che si colloca tra il finanziamento e la capitalizzazione effettuata sotto forma di equity o quasi equity".
"Grazie a questo accordo tra Unicredit e la nostra controllata Garanzia Italia - dichiara l'a.d. di Sviluppo Italia Ferruccio Ferranti - le PMI del Mezzogiorno potranno accedere al credito bancario con maggiore facilità rispetto a quanto avviene oggi.
Questa prima convenzione con Unicredit, che ringraziamo per la fattiva collaborazione avviata, potrà svilupparsi ulteriormente ed essere aperta ad altri Istituti bancari".
Dagospia 20 Settembre 2006
(Apcom) - Il nuovo presidente di Telecom Guido Rossi, l'amministratore delegato Riccardo Ruggiero e il direttore dei rapporti istituzionali Riccardo Perissich sono entrati presso la sede romana per l'Autorità delle comunicazioni dove saranno ascoltati dal Consiglio. Nessuna dichiarazione è stata rilasciata dai tre manager all'ingresso.
2 - FERROVIE, LUNEDI' DI FUOCO
Avviso ai naviganti. E' atteso per lunedì l'"editto" di Maurizio Marchetti che raderà al suolo l'attuale vertice delle Ferrovie.
3 - PASSA A ZUNINO IL TESORO IMMOBILIARE DI EMILIO GNUTTI.
Federico De Rosa per il "Corriere della Sera" - Passa a Luigi Zunino il «tesoro» immobiliare di Emilio Gnutti. Il finanziere bresciano e il patron della Risanamento hanno raggiunto un accordo per il passaggio di un pacchetto di immobili del valore di circa 205 milioni di euro. Si tratta di edifici di proprietà della Gpi, la cassaforte personale del finanziere bresciano, e di Fingruppo, la società che controlla Hopa. A rilevarli sarà la Tradim dell'immobiliarista piemontese, e il closing è previsto per il 10 ottobre. Il pacchetto comprende immobili per uffici, ad uso commerciale, residenziale, box, capannoni e alcuni palazzi storici prevalentemente in Lombardia e Liguria. Sarà soprattutto Gnutti a fare cassa. Gran parte dei 205 milioni finirà infatti a Gpi, mentre per Fingruppo l'incasso dovrebbe aggirarsi sui 40 milioni.
4 - LA PARABOLA DI NAPSTER A CACCIA DI UN ACQUIRENTE.
Da "Il Sole 24 Ore" - Steve Jobs, in fondo, deve ringraziare un po' anche lui, Shawn Fanning,il diciottenne (allora) che nel 1999 rivoluzionò il concetto di file sharing lanciando il sito Napster. Una manna dal cielo per gli appassionati di musica che, gratuitamente,potevano scaricare i brani preferiti aggirando le norme sul copyright e sottraendo milioni di dollari di vendite alle majors.
E se i colossi del settore si cimentavano, con successo, a tamponare nei tribunali la falla nel business, Jobs intuì che il download di musica poteva diventare un affare a tutti gli effetti. Così, mentre Napster era costretta dalle cause a cedere il passo a Bertelsmann, a chiedere la protezione dai creditori per poi passare a un altro gruppo, Apple si lanciava a capofitto nel progetto iPod iTunes. Un successo planetario, con 60 milioni di lettori venduti e oltre un miliardo e mezzo di brani musicali scaricati. Per Napster, che da sito «normale» ora presenta conti in rosso, non c'è scelta: serve un acquirente. Pochi anni, e da apripista si ritrova in coda al gruppo.
5 - IL CAP DIVENTA UN HANDICAP.
Da "MF - Milano Finanza" - II vecchio numero della cartolina non rimarrà un fenomeno da cartolina. Le cifre più insidiose, quelle per cui gli italiani non hanno mai avuto una corrispondenza (di amorosi sensi), non vanno in buca. Cambiano. In peggio, se possibile. Per il cap, codice di avviamento postale, è arrivata la fase di restyling. Con una prima novità per gli smemorati: in 27 città è stato abolito il codice generico (00100 Roma, o 20100 Milano, per intenderci). Bisognerà quindi indicare sempre il cap specifico di zona che consente al postino di suonare sempre e solo due volte. II 10% delle strade italiane avrà un codice diverso rispetto al passato, verranno assegnati i cap alle vie di nuova istituzione e saranno rivisti alcu¬ni numeri cittadini. Per molti italiani il cap diventerà un handicap.
6 - LE PROPOSTE DI GDF E SUEZ A COMMISSIONE UE.
(Apcom) - Gaz de France (Gdf) e Suez hanno trasmesso alla Commissione europea le loro proposte per rispondere alle riserve di Bruxelles circa il progetto di fusione tra i due gruppi. La Commissione aveva infatti sollevato alcuni problemi sul piano della concorrenza: il nuovo gruppo avrebbe infatti secondo lei una posizione dominante sul mercato francese del gas e su quello del gas e dell'elettricità belga. Secondo la rivista specializzata francese Enerpresse e quella belga Europolitique, la direzione generale della concorrenza sostiene che l'operazione, così come progettata da Gdf e Suez, "non è compatibile con il mercato comune".
La Commissione dovrà dare la sua risposta entro il 17 novembre.
Gdf ha così proposto alla Commissione europea di cedere alcuni assets, come la Societé publique d'electricité (Spe), secondo operatore elettrico belga, di cui controlla il 25,5%, di fare alcune concessioni sulle reti, di cedere a delle filiali i suoi tre terminali per il metano e di cedere ai concorrenti il 10% dei suoi contratti di approvigionamento a lungo termine. Nessuna concessione invece sui rigassificatori, un settore nel quale Gdf punta alla leadership mondiale. Eslcuso anche che Suez ceda le centrali a gas e atomiche che possiede in Belgio, né la rete di trasporto e di stoccaggio Fluxys o quella di distribuzione Distrigas, tra assets troppo redditizi e strategici per essere ceduti.
I sindacati hanno giudicato "scandalose" le proposte di Gdf, perché "lontane anni luce dalla posta in gioco sul futuro del mercato dell'energia e dei rischi importanti che comporta la fusione Suez- Gdf". I sindacati e l'opposizione ritengono inoltre che l'operazione, che prevede lo scambio di azioni paritario tra Gdf e Suez, avrà per conseguenza "il versamento di un dividendo eccezionale agli azionisti di Suez, stimato tra 5 e 7 miliardi di euro".
Prosegue intanto all'Assemblea nazionale la discussione sulla legge di privatizzazione di Gdf, preliminare alla fusione con Suez. L'opposizione, dopo aver raggiunto un accordo con la maggioranza per riunciare all'ostruzione in cambio della discussione di tutti gli oltre 90.000 emendamenti proposti, ha annunciato che "non getta la spugna" e che continuerà a chiedere il ritiro della legge, puntando sulla mobilitazione dei francesi contro quello che viene definito "lo smantellamento del servizio pubblico". Per il momento solo tre dei 17 articoli della legge e poco più di 44.000 emendamenti sono stati approvati, dopo quasi due settimane di discussioni. Il voto solenne è previsto per il 3 ottobre.
7 - LA ROULETTE RUSSA SUGLI AEREI DI EADS.
A. Grass. per "Il Sole 24 Ore" - Traballano le certezze di Eads sulle scelte di governance. Perché il socio russo Aeroflot noto in passato per i "catafalchi" utilizzati sui voli domestici, con i sedili rivestiti di plastica elastica come nei bar all'aperto degli anni '70 sembra essersi stufato di fare sala d'attesa. E dopo avere bussato inutilmente alla porta d'ingresso del consiglio d'amministrazione di Eads ha deciso di provare a entrare passando dall'ufficio vendite. Anzi, sbattendo la porta dell'ufficio vendite.
Alexandre Lebedev, uno dei maggiori azionisti della compagnia controllata dal Governo di Mosca, ha infatti annunciato un'intesa preliminare con la Boeing per l'acquisto di ventidue 787 Dreamliner. Una notizia, non confermata da Aeroflot né dal Governo di Mosca,che affossale speranze di una maxicommessa per Airbus, con effetti violenti sul titolo della controllante Eads che ieri ha toccato i nuovi minimi a Parigi. E questo perché i mancati ordini per Airbus sono nell'ordine dei 3 miliardi di euro, il budget programmato da Aeroflot per il rinnovo della propria flotta. Certo, nulla è perduto. E il consorzio europeo conserva la speranza di recuperare la commessa grazie agli incontri (previsti per venerdì e sabato a Parigi) tra il presidente russo, Vladimir Putin, quello francese, Jacques Chirac. Ma, per l'occasione, dovrà trovare almeno una poltrona nel cda di Eads.
8 - INCONTRO CHIRAC-PUTIN SULLO SFONDO IL 'CASO' EADS.
(Apcom) - Non è stato ancora comunicato il programma dell'incontro di questo venerdì a Parigi tra il presidente francese Jacques Chirac e il suo omologo russo Vladimir Putin, ma di sicuro si sa che parleranno di aerei.
L'ingresso infatti della banca statale russa Vneshtorgbank nel consorzio aeronautico e di difesa europeo Eads, che produce gli Airbus, ha suscitato numerose preoccupazioni in Francia.
Benché la quota attuale della Vneshtorgbank non sia elevatissima (il 5,02%), si teme che la Russia possa influire sulle decisioni strategiche del gruppo. Una preoccupazione alimentata dalle intenzioni nemmeno troppo nascoste di Mosca di aumentare la sua partecipazione in Eads, fino al punto di controllare una "minoranza di bloccaggio". Stamattina ancora il ministro dell'Economia Thierry Breton ha voluto rassicurare i francesi, ribadendo in un'intervista alla radio privata Bfm che "c'è un patto tra azionisti, e non è in discussione. Le cose sono chiare".
Sempre oggi il ministro aggiunto degli Esteri tedesco Gernot Erler ha per parte sua sottolineato che Eads baderà a che la Russia rimanga "un azionista di minoranza". La settimana scorsa i vertici di Eads avevano espresso la loro contrarietà alla presa di controllo di una quota maggiore da parte degli azionisti russi.
Eads dovrebbe essere anche al menu dell'incontro tra Chirac, Putin e il cancelliere tedesca Angela Merkel, previsto per sabato mattina nel castello di Compiegne (nord). Secondo la stampa russa, il Cremlino tenterà di ottenere un accordo politico per entrare a far parte del Consiglio di amministrazione del consorzio, mentre, in una nota, la Deutsche Bank sostiene che Parigi e Berlino fanno fronte comune contro le velleità russe "per motivi politici e di difesa". Eads produce infatti tra l'altro dei vettori e dei missili balistici, due asset strategici e altamente sensibili.
A Putin non mancano però solidi argomenti: il presidente russo vuole resuscitare l'industria aeronautica russa e desidera farlo in partenariato con quella europea. Inoltre, Airbus e Boeing si contendono il rinnovo della flotta della compagnia di bandiera russa Aeroflot e il Cremlino sa di avere delle carte da giocare sulla concorrenza tra le due imprese. Aeroflot, che gioca su due tavoli, ha a questo proposito annunciato l'intenzione di acquistare da Boeing 22 Boeing 787 Dreamliner, e poi 22 Airbus A350.
In questo modo, la Russia mantiene la posizione che aveva nella lista d'attesa per l'aereo americano e tende la mano al consorzio europeo, alla ricerca di ordini per lanciare la produzione dell'A 350. Infine, Mosca può usare la leva energetica e la dipendenza dei paesi europei dall'approvvigionamento di gas e di petrolio russo.
9 - NEWS CORP: STUDIA LANCIO MYSPACE IN CINA
Da MF-Dow Jones News - E' quanto si legge sul Financial Times, che sottolinea come a fare pressioni sia soprattutto la moglie di origini cinesi del numero uno del gruppo, Rupert Murdoch, che starebbe gia' lavorando per portare a termine il progetto. Il numero uno di News Corp starebbe al momento studiando metodi per entrare nel mercato Internet cinese, senza incontrare tutti quegli ostacoli che hanno dovuto superare rivali come Google e Yahoo. Per il lancio di MySpace in Cina e' probabile che News Corp cerchi dei partner locali per poter cosi' piu' facilmente entrare in un mercato che puo' contare su 123 milioni di utenti Internet.
10 - A PANAMA DONALD TRUMP PRONTO AD INVESTIRE NEI CASINO'.
(Apcom) - Ultimamente anche il miliardario Donald Trump guarda a Panama come possibile terra di conquista, attirato dai lauti guadagni che potrebbe ricavare grazie all'industria dei giochi, un settore che nel paese centroamericano è in costante ascesa. I quindici casinò e le sale giochi panamensi stanno migliorando continuamente le loro performance. Dal gennaio al luglio di quest'anno le entrate sono state pari a 420 milioni dio dollari. Ai panamensi poi danno manforte i turisti. Tutti pazzi per il gioco insomma. E allora si moltiplicano i progetti: sono attese quattro nuove case da gioco, che dovrebbero sorgere all'interno di altrettanti nuovi grattacieli, la cui costruzione è prossima nella capitale Panama.
Il mercato tira e Donald Trump sembra aver fiutato l'affare.
D'altronde il magnate statunitense è un veterano dei tappeti verdi: possiede tre casinò ad Atlantic City e un altro nello Stato dell'Indiana. Anche gli imprenditori di Las Vegas, comunque, non stanno a guardare, pronti ad investire se la crescita del settore continuerà ad essere così sostenuta.
11 - SVILUPPO ITALIA: CON UNICREDIT 300 MLN PER CONVENZIONE PER PMI SUD.
(Apcom) - Facilitare l'accesso al credito delle piccole e medie imprese del Mezzogiorno che hanno piani di sviluppo e incentivarne una maggiore patrimonializzazione. Sono questi i principali obiettivi della Convenzione stipulata tra UniCredit Banca d'Impresa e Garanzia Italia, società strumentale del Gruppo Sviluppo Italia. L'accordo, si legge in una nota, "prevede che a beneficiare del finanziamento siano le Pmi situate in Abruzzo, Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna operanti in tutti i settori produttivi, a esclusione di agricoltura e pesca. In base alla convenzione, la banca corporate del gruppo UniCredit metterà a disposizione delle PMI delle regioni interessate finanziamenti fino a un massimo di 300 milioni di euro a fronte dei quali Garanzia Italia, società del Gruppo Sviluppo Italia, rilascerà garanzie fino a un massimo di 7,5 milioni". "Oltre a mettere a disposizione delle PMI del Mezzogiorno risorse finanziarie aggiuntive, l'accordo tra UniCredit e Sviluppo Italia permetterà di rendere la struttura patrimoniale delle imprese - si legge nella nota - più coerente con le regole introdotte dall'Accordo di Basilea 2, in base al quale le banche devono effettuare, a fronte dei finanziamenti concessi, accantonamenti patrimoniali correlati sia al rischio di credito della controparte che al segmento di appartenenza".
"L'intesa con Sviluppo Italia - afferma l'a.d. di UniCredit Impresa Vittorio Ogliengo - ci consente di estendere una forma di supporto ai piani di sviluppo delle imprese particolarmente innovativa, che si colloca tra il finanziamento e la capitalizzazione effettuata sotto forma di equity o quasi equity".
"Grazie a questo accordo tra Unicredit e la nostra controllata Garanzia Italia - dichiara l'a.d. di Sviluppo Italia Ferruccio Ferranti - le PMI del Mezzogiorno potranno accedere al credito bancario con maggiore facilità rispetto a quanto avviene oggi.
Questa prima convenzione con Unicredit, che ringraziamo per la fattiva collaborazione avviata, potrà svilupparsi ulteriormente ed essere aperta ad altri Istituti bancari".
Dagospia 20 Settembre 2006