NEW YORK NEW ARPE - PARIBAS OLLALA': DOPO BNL, OCCHI PUNTATU SU MPS?
"F&M", COPPOLA VOLEVA GAMBAROTTA - ACQUA & GAS (PRODI BOLOGNA POWER)
SOAP-AZIENDA 2007: COLAO VS SARIN - VOLARE ALAZRAKI - STOP CARROZZONE CNEL

1 - NEW YORK NEW YORK PER MATTEO ARPE - PARIBAS OLLALA', DOPO BNL, TOCCA A MPS?
Mentre risaliva Madison Avenue, la strada delle vetrine italiane di Manhattan, Matteo Arpe aveva l'aria soddisfatta e rilassata. Per un pelo non ha incrociato il patron dell'Inter, Massimo Moratti, che si è recato a New York con la famiglia per festeggiare il Capodanno. E' probabile che nella Grande Mela Matteuccio si sia incontrato con Vincenzo Onorato, l'armatore al quale Arpe ha affidato molti quattrini per la sponsorizzazione di Mascalzone Latino, la barca che partecipa alle sfide della Coppa America.

A New York il napoletano della vela, proprietario di Moby Prince, è sbarcato con la moglie (una donna giovane dalla muscolatura atletica), con i bambini e la governante sudamericana. Arpe non aveva l'aria dell'uomo impegnato a cercare le soluzioni per Capitalia; a quelle comincerà a pensarci insieme a Cesare Geronzi in vista dell'Assemblea degli Azionisti che si terrà il 19 gennaio e nella quale saranno reintegrati il presidente e i consiglieri Colaninno e Monti. Sullo sfondo rimane in piedi ancora l'ipotesi, sempre più debole, di un'alleanza con Montepaschi, la bella addormentata di Siena dove governa il riccioluto Giuseppe Mussari.

Alla vigilia di Natale l'avvocato 45enne di Catanzaro ha riunito i top manager della banca senese nello splendido salone di Rocca Salimbeni. Il suo non è stato un discorso di circostanza: l'orgoglio e la voglia della sfida hanno eccitato i manager che da tempo scalpitano per rompere il cerchio di isolamento nel quale sono stati confinati dalla politica. E tra un bicchiere di Chianti e una manciata di "cavallucci" alle mandorle, ha preso a circolare la voce che sull'Istituto di Siena stiano mettendo gli occhi i francesi di Paribas, gli stessi che hanno conquistato Bnl.

2 - RESURREZIONE REPUBBLICANA (SENZA LA MALFA?)
L'appuntamento è per lunedì 15 al numero 50 di via Cavour, dove ha ancora sede il vecchio Partito Repubblicano. Per quel giorno sono convocati la Direzione e il Consiglio Nazionale, che dovranno decidere la data del Congresso. Da quando Giorgio La Malfa ha scelto di camminare con Forza Italia, questo partito si è letteralmente polverizzato. L'attuale segretario Francesco Nucara, un calabrese che è stato viceministro dell'Ambiente nel Governo Berlusconi, non è mai riuscito a mettere la testa sulla scena politica. L'appuntamento di lunedì prossimo sarà importante perchè da alcune settimane ha preso a circolare l'ipotesi di una resurrezione e di un rilancio del piccolo partito fondato nel 1895 e ricco dei nomi gloriosi di Giuseppe Mazzini, Pacciardi, Reale e soprattutto di Ugo La Malfa, il politico raffinato che con una manciata di voti e l'aiuto dei poteri laici, riuscì a diventare il punto di equilibrio di numerose coalizioni.

Il progetto di rimettere in pista il PRI piace soprattutto a chi sta lavorando per la costruzione del Grande Centro e ad alcuni esponenti del gruppo dei liberal "volenterosi". Ed è proprio in quest'area che si sta cercando il nuovo leader in grado di rinverdire i fasti dell'Edera. L'operazione interessa anche ambienti della finanza e alcuni economisti come Franco Debenedetti, ma il nuovo Segretario politico scelto dal Congresso di primavera dovrà fare i conti con Giorgio La Malfa che pur avendo lasciato nel 2001 il timone del Partito, è rimasto membro di diritto del Consiglio Nazionale, e si sente l'erede della tradizione laica e mazziniana.

3 - ACQUA E GAS (PRODI POWER)
Oggi a Bologna si svolge un incontro che riguarda la tela del potere economico di Romano Prodi. Il sindaco Cofferati incontrerà il suo collega di Reggio Emilia, Graziano del Rio, per cercare di capire se il matrimonio tra le due multiutilities dell'energia, Hera e Enìa, è definitivamente tramontato. Il premier di Palazzo Chigi e il ministro Bersani hanno investito molto su questo progetto dal quale potrebbe nascere un colosso energetico. Al vertice di Hera si trova Tommaso Tomasi di Vignano, un prodiano di antica data, mentre nel Consiglio di amministrazione di Enìa è entrato Alessandro Ovi, un altro "mortadella-boy" con il quale il Premier ha rapporti di antica familiarità.



Il matrimonio tra le due aziende del gas e dell'acqua che insieme fatturano 4 miliardi e hanno 3 milioni di clienti, sembrava cosa fatta. All'improvviso la multiutility di Reggio Emilia ha deciso un percorso diverso e punta alla quotazione in Borsa, una strada che le consentirebbe di camminare da sola. Toccherà a Cofferati (che venerdì scorso ha dato una botta in testa all'economista transfugo dei Ds, Nicola Rossi), cercare la giusta mediazione che interessa da vicino il Presidente del Consiglio.

4 - STOP AL CARROZZONE CNEL
Le coppie di fidanzatini che si strusciano sull'erba di villa Borghese, potranno ascoltare urla inquietanti. Da Villa Lubin, dove ha sede il Cnel, usciranno le urla di Antonio Marzano, l'ex-ministro delle Attività Produttive che un anno fa è stato nominato presidente di questo organismo. A far le spese della sua ira sarà soprattutto il portavoce Valerio Gironi al quale Marzano chiederà conto di due articoli fulminanti che sono apparsi sul quotidiano "La Stampa" giovedì e sabato. "Carrozzone Cnel" è il titolo dell'inchiesta svolta dal quotidiano torinese, che si è preso la briga di denunciare l'assenteismo, i soldi sperperati e le guerre intestine che attraversano l'organo costituzionale istituito nel 1957, per esprimere pareri e iniziative legislative in campo economico e sociale.

Addirittura si parla di minacce di denunce penali nei confronti di Marzano per la regolarità dei verbali (in particolare per quelli di novembre e dicembre). Secondo il parere dei politici intervistati dal quotidiano torinese, l'eliminazione del Cnel comporterebbe un risparmio di 16 milioni di euro. Non male per un ente che langue da tempo come Dagospia aveva denunciato il 10 luglio scorso suscitando una lettera sdegnata del povero Gironi, portavoce di Marzano.

5 - SOAP-AZIENDA 2007: COLAO VS SARIN
Capodanno felice per Colao Meravigliao, l'ex-amministratore delegato di Rcs Mediagroup che è ritornato a Londra nel grembo di Vodafone. Sotto l'albero il manager McKinsey (bocconiano, ex-ufficiale dell'Arma dei Carabinieri) ha trovato un pacco di soldi e un articolo elogiativo del prestigioso settimanale "Newsweek". "Vittorio Colao - scrive il giornale americano con tanto di fotografia - è l'uomo che sarebbe potuto e potrebbe tuttora divenire il capo assoluto di Vodafone...molti azionisti vogliono la testa dell'attuale Ceo, Arun Sarin...la strategia di Colao si basa soprattutto sul taglio dei costi e la maggior parte degli analisti è convinta che la lotta per la leadership tra i due rappresenterà la più intricata soap-opera aziendale del 2007".

6 - VOLARE OH-OH, ALAZRAKI
La parola bluff viene dall'inglese to bluff : ingannare. Bisogna andarci cauti a usare questo termine quando si parla di certi personaggi della finanza. Il rischio è di una querela e quindi non è il caso di usarla a proposito di Paolo Alazraki, l'uomo che ha annunciato ai quattro venti l'intenzione di comprarsi l'Alitalia. Il suo nome è poco conosciuto e per saperne di più della sua attività bisogna andare su Internet. Qui si scopre che Alazraki è a capo del Gruppo "Wonders and Dreams", una società che "opera nello stretto rispetto dei criteri della finanza etica e della consulenza strategica". C'è una foto del 2004 che lo ritrae in ginocchio davanti a Giovanni Paolo II e sembra che le ragioni etiche siano l'ispirazione della sua attività semi-clandestina. Nell'ultima settimana di dicembre ha annunciato di aver messo in piedi una cordata di 16 imprenditori anonimi che potrebbero rilevare l'Alitalia. Alazraki dichiara che servono 3 miliardi di euro (ancora da reperire) e promette che non ci saranno licenziamenti. Il "Corriere della Sera" ha rivelato venerdì che lo studio legale Carnelutti ha rinunciato al mandato di rappresentare il 60enne finanziere "spettacolare e sognatore".

7 - "F&M", COPPOLA VOLEVA GAMBAROTTA
Danilo Coppola, il costruttore romano che si è buttato nell'editoria comprando la maggioranza del Gruppo "Perlafinanza" ha passato una fine d'anno pensierosa. Nel suo studio tappezzato con le plusvalenze ricavate dalla cessione della quota Bnl, il finanziere sta cercando il nome per la direzione del quotidiano "Finanza&Mercati". Da quando Osvaldo De Paolini ha ritirato la firma, le ipotesi e i contatti si sono moltiplicati senza successo. L'ultima delusione è arrivata da Gianni Gambarotta, l'ex-direttore del settimanale "Il Mondo" che dopo alcuni contatti, si era dichiarato disponibile a guidare il giornale insieme al suo vice, Marco Santarelli. Alla vigilia della firma è arrivata la doccia fredda della radiazione di Gambarotta dall'ordine dei giornalisti di Milano. E Coppola continua a cercare.


Dagospia 08 Gennaio 2007