LEHNER E LA SPECTRE DI GUZZANTI - PIPPO CRITICONE - COSSIGA SULLA BIGA? NO, IN LETTIGA - ISRAELE IL PIÙ ANTIPATICO - TRAVAGLIO CITA DAGO E PIZZI - IL KRAMPACK DI PERRONI - LE DEFUNTE SCUOLE TECNICHE - BASTA CON LA PUBBLICITÀ.

Riceviamo e pubblichiamo:


Lettera 1

Certi eventi possono far pensare che un senatore italiano in preda ad una crisi di nervi passi notizie ai giornali polacchi, affinché rimbalzino in Italia con una credibilità ed una autorevolezza superiori alle sue.

Ecco, dal blog di Guzzanti, cosa scrisse una certa "Simona":
«24 Febbraio 2007 alle 09:32 Il necrologio dell'ambasciatore Giovanni Migliuolo pubblicato su NY Times indica il nome della moglie: Dagmar (credo Dagmara) Zlatohlavkova, è un nome cecoslovacco. Nel necrologio si dice che, prima di prestare servizio a Mosca e poi al Cairo, Migliuolo sia stato alle ambasciate di Praga e Parigi.
La scheda Impedian 177 recita così:
Oggetto: Agente Ceco - Nome in codice "Iris"
"IRIS" era una donna ceca nata nel 1933. Venne reclutata dai Servizi Speciali cechi allo scopo di coltivare gli stranieri. Nel 1963 fu rifilata ad un impiegato cifra dell'Ambasciata italiana che poi la sposò nel 1967.
Commenti del Servizio: Tale informazione dovrebbe riferirsi all'Ambasciata italiana a Praga.
Coincidenze?»

Ed ecco la medesima informazione ripresa dal settimanale polacco "Wprost":
«"Wprost" del 5 marzo 2007: ... Nei documenti del gruppo speciale operativo dei carabinieri e dei servizi militari italiani SISMI e nel dossier della commissione parlamentare Mitrokhin (che ha analizzato le influenze del Kgb in Italia) c'è un'informazione sull'agente "Iris" che potrebbe essere la fonte della fuga di notizie [la vicenda del generale Cucchi al Cairo, ndr].
Quest'agente è una donna cecoslovacca. Negli anni '60 lavorava nell'ambasciata italiana a Praga. Le informazioni sull'agente "Iris" corrispondono a Dagmara Zlatohlavkova, moglie dell'ambasciatore dell'Italia in Egitto nel periodo in cui lavorava anche Cucchi. L'ambasciatore Giovanni Miguolo, marito della Zlatohlavkova, prima di arrivare al Cairo, ha lavorato prima nell' ambasciata di Praga, poi a Parigi. In Egitto giunse dall'ambasciata di Mosca.»

Insomma, Guzzanti, se non è una coincidenza, sta mettendo su una EuroSpectre di stampa.
Giancarlo Lehner

Lettera 2

Ci risiamo, di nuovo il Pippone nazionale critica i direttori artistici che in questi anni si sono "permessi" di sostituirlo a Sanremo. Li accusa di incapacità nel selezionare canzoni e cantanti di qualità....
Qualcuno ricordi al Pippone nazionale che nel 2002 il suo festival (vinto dai Matia Bazar...) fece un clamoroso flop ai botteghini e in vetta alle classifiche, nel marzo del 2002, c'era ancora ELISA che il festival l'aveva vinto un anno prima con la CARRA'!
Lupo de lupis

Lettera 3

Ciao Dago, Francesco Cossiga parla troppo e perde colpi. Si era detto certo della nomina a segretario CEI di Benigno Papa, arcivescovo di Taranto, in virtù dei suoi alti contatti in Vaticano, ma ha toppato. Più che "Cossiga sulla biga" dovresti lanciare la nuova rubrica "Cossiga in lettiga". E consentimi un'osservazione: stupisce il successo e la fortuna di chi amministra la diocesi di genova. bastano pochi mesi in riviera e si viene promossi a cardinali eminenti, segretari di stato, presidenti della cei.
Arpia

Lettera 4

Caro Dago, vorrei esprimere al signor (o signora) Oliva la mia immediata e completa disponibilità ad occuparmi della signorina Gregoraci, in ogni istante del giorno e della notte. Confesso di aver sempre avuto un debole per le brune ballerine di flamenco, ma sono disposto a lasciare la senorita Endesa ai manager dell'Enel, per dedicarmi assiduamente alla bella calabresella.
Ben Gunn



Lettera 5

Caro Dago, vorrei proporti i risultati di un sondaggio realizzato per la BBC su 28.389 cittadini di 28 paesi (dagli Usa al Portogallo e dalla Gran Bretagna a Libano) pubblicato da "Le figaro" di oggi 06.03.07: il paese piu' impopolare del mondo è Israele (56% di risposte negative contro il 17% di positive), seguito dall'Iran (54% di risposte negative contro il 18% di positive). Gli USA precedono la Corea del Nord (il 51% di risposte negative contro il 30% di positive); i paesi europei sono tra i piu' buoni dopo il Canada.
Federico Marini

Lettera 6

Prodi: "Quando ci sono i concorsi, e la sfida è aperta, la donna vince". Una stupidaggine. Quasi come se avesse detto: "Quando ci sono i concorsi, e la sfida è aperta, la donna perde".
Gianni Pardo

Lettera 7
Dato a Cesare quel che è di Cesare (Previti), Marco Travaglio - ospite di Fabio Fazio - ha avuto anche modo di dare a Dago quel che è di Dago, citando i "mitici" reportage fotografici di Umberto Pizzi di Dagospia da "Fortunato al Pantheon" di Roma, o all'uscita dei salotti di Maria Angiolillo: esempi di quella anomala commistione inciucista tra "guardie e ladri, cardinali e mignottoni" tipica del nostro Belpaese.
Alla domanda di Melassa-Fazio se questo non fosse per caso un esempio di maturità e di saggezza, Travaglio ha scosso la testa: "Temo di no".
Il pubblico ha applaudito convinto.
Alberto A.

Lettera 8

Caro Dago, abbiamo letto con profitto i brani scelti, e speriamo che i brani non scelti siano un tantino più originali. La pippa fantasma raccontata in "Non muore nessuno" è fantasmatica perché si impedisce per un po' al sangue di circolare nella mano con cui si abuserà di se stessi. Così la mano non sembrerà più la propria mano. Ma chi lo dice a S. C. Perroni che ha semplicemente descritto un krampack?
Alessandro Lunardelli

Lettera 9

Caro Dago il signor Del Giulivo nel rispondere ad una sollecitazione di Prodi relativa alla necessità italiana di rilanciare le scuole tecniche ha ritenuto opportuno far presente che non è necessaria una nuova legge in merito in quanto esiste quella MORATTI!!!.
Ora chiunque abbia bazzicato il settore sa bene che l'istruzione tecnica in Italia ha iniziato a deperire con l'avvento del ministro Berlinguer per poi defungere con la Signora Moratti. Sono stati stravolti i programmi didattici eliminando le materie qualificanti e le ore di insegnamento. Secondo la legge gli Istituti Tecnici sarebbero stati trasformati in licei tecnologici, che tutto trattavano salvo la tecnologia, mentre i Professionali dovevano confluire nell'ambito regionale e vivacchiare in concorrenza con i cedri di formazione.
Il progetto di riforma morattiano, dibattuto per anni ma con l'esclusione di qualsiasi apporto da parte di chi lo avrebbe dovuto applicare, fu abbandonato alla vigilia della presentazione in Consiglio dei Ministri. Ne fu redatta con molta fretta una nuova versione che è abortita miseramente alla prova dei fatti e lasciata morire.
Ben venga perciò una vera legge di riforma della istruzione tecnica e professionale che venga elaborata con il supporto degli operatori della scuola e sentito il parere di chi dovrà utilizzare il prodotto della scuola riformata. Scuola seria e selettiva, non un diplomificio o "parcheggio buoi" dove tirare a campare per cinque anni. Scuola che riprenda a diplomare dei tecnici preparati e motivati.
Gianfranco Zanè

Lettera 10

Cossiga se la prende, giustamente, con la Pubblicità, che sarebbe la vera regista dietro la scelta di far fuori Pippo Baudo, troppo old-fashion, e mettere Bonolis, uno spot vivente, alla guida del prossimo Sanremo. Se i pubblicitari abbiano ragione o no a ritenere che il pubblico sopra i 65 anni sia meno appetibile commercialmente, come si indigna a contestare Baudo, francamente non mi interessa, tutt'al più mi fa venire il voltastomaco. Quello che mi sta a cuore è un altro punto della faccenda. Vogliamo prendere coscienza che la pubblicità è ormai da tempo il vero potere occulto della nostra società? Qualcuno vuole decidersi a impugnare questa bandiera? La pubblicità è una tassa occulta che paghiamo noi consumatori sui prodotti, una tassa di una portata incredibile, del valore annuale di una manovra economica. Una tassa occulta, tanto per dire, che ha costruito la fortuna di Berlusconi (da lui stesso vantata in 50 miliardi di euro!). Le tasse, quelle esplicite, sono dure da pagare ma almeno sono giustificate, necessarie, utili. La tassa pubblicità, invece, è tutta in perdita, anzi, addirittura in danno. Non solo perchè ci invade e rompe le scatole ormai dappertutto, ma perchè cerca (e ci riesce, ahimè) di influenzare i nostri acquisti non in base a criteri razionali, come vorrebbe la vera concorrenza, bensì emotivi. Chi dice che la pubblicità è informazione, mente spudoratamente. Non si chiede all'oste se il suo vino è buono e l'unico vero confronto non è fra i prodotti ma fra le campagne che li pubblicizzano. Secondo me la pubblicità andrebbe, semplicemente, messa fuorilegge. Saremmo tutti un po' meno poveri, meno stressati e molto, molto più liberi.
Dino Manetta

Lettera 11
Caro Dago, la madre di Ilary Blasi è diventata vigilessa. Suggerimenti di titoli per incrementare le vendite di giornali scandalistici. -Scoop! La madre di Ilary in mezzo a una strada! - Esclusivo!! La madre: Ilary sono ad un bivio!!
Mrzambo


Dagospia 06 Marzo 2007