DIETRO L'EXPLOIT ANTI-FISCO DI CALEARO C'E' IL PISTOLONE DI MONTEZEMOLO
SE CRUDELIA SALMON DECOLLA DA COURMAYEUR, LUCHINO LA FOTTE DA CORTINA
CISNETTONE VERSUS IL CORRIERONE: UN BIGLIETTO A ZOPPAS PER IL BILLIONAIRE
SE CRUDELIA SALMON DECOLLA DA COURMAYEUR, LUCHINO LA FOTTE DA CORTINA
CISNETTONE VERSUS IL CORRIERONE: UN BIGLIETTO A ZOPPAS PER IL BILLIONAIRE
Reportage di Umberto Pizzi da Zagarolo
1 - IL PISTOLONE DI MONTEZEMOLO
Ma quale lotta per la successione. Chiunque abbia visto ieri sera a Cortina confabulare Massimo Calearo e Luca Pistolone di Montezemolo, ha capito che l'uscita in stile Bossi-Rossi (curva Valentino) sullo "sciopero fiscale" del vicentino presidente della Federmeccanica non ha nulla a che fare - come hanno scritto tutti i giornali - con i giochi e giochetti che in Veneto più che nella altre regioni d'Italia si stanno facendo per formare la prossima squadra di governo di Confindustria marchiata LCDM.
No, quello lo credono i gonzi alla Riello, l'altro ieri a Cortina per presentare dai Cisnetto's in anteprima i finalisti del Campiello. O a quello ha pensato il povero Bombassei, anche lui al PalaCisnetto (per parlare di Cina), che sulla candidatura alla presidenza confindustriale continua a cantare "vorrei e non vorrei".
No, l'uscita di Calearo - uomo ombra del Pistolone - è politica, non confindustriale. E non para-leghista, come poteva sembrare, ma anti-politica, nel senso della Casta di Stella-Rizzo (e Mieli). Cioè funzionale alla discesa in campo di LCDM. La quale ha bisogno di abbondante merda nel ventilatore per giustificare l'arrivo di un nuovo protagonista.
Ora di cacca che entra nelle pale rotanti dei ventilatori ce n'è già molta, ma marcare il territorio politico del nord-est con un messaggio tipicamente di destra e berlusconiano, è una mossa geniale per preparare il terreno giusto a Luca-Luca. Non ci credete? Andate a sentire cosa dirà il presidente (uscente) di Confindustria a quel diavolo di Cisnetto, che da tempo si muove anche lui ai bordi della piscina politica (Terza Repubblica). E se proprio non potete, vedetevi la kermesse su 872 di Sky (ore 18). Provare per credere: se la Brambilla lancia il suo partito a Courmayeur, Montezuma la fotte - pardon, la frega - anticipandola da Cortina. Tiè.
2 - CISNETTONE VERSUS IL CORRIERONE
Un rampollo targato Zoppas si è lamentato sul Corriere che a Cortina i ricchi ostentano. Per fargli cambiare idea i Cisnetto's gli hanno inviato un biglietto (senza ritorno) per la Costa Smeralda, con ticket d'ingresso al Billionaire, così può fare il raffronto tra i due "cafonal game". E poi, non contenti, hanno invitato la créme de la créme - quindi non Matteo Zoppas - ad un pranzo di altissima cucina (al rifugio Faloria, oltre 2 mila metri di altezza) offerto dall'Eni di Paolo Scaroni (il quale, poveretto, avendo problemini al pancino non se l'è goduto).
Chef due friulani dalla cucina innovativa - Emanuele Scarello di Udine (ristorante Agli Amici) e Andrea Canton di Pordenone (ristorante La Primula) - con piatti accompagnati da champagne e vini di alta classe. Altro che ostentazione. Alla giornalista del Corriere che ha fatto il servizio sul tramonto (?) di Cortina bastava chiedere al suo editore, Antonello Perricone e alla sua Chicca, se la pedula ampezzana o la giacca tirolese sono poco understatement.
Oppure chiedere alla marchesa Carignani (ex proprietaria del Piccolo di Trieste, grande azionista di Generali), alla stilista Lella Curiel, ai Rebecchini piuttosto che ai Coin, ai Golinelli, a Jas Gawronski e signora, al re dei fiori (primo in Europa) Corrado Ciccolella a politici come Cicchitto, De Michelis, Passigli e Paniz, o a giornalisti come Dulio Giammaria (UnoMattina), Nicoletta Picchio (Sole), Giovanni Valentini (Repubblica) e Maria Giovanna Maglie (Dagospia).
In quel contesto persino le esuberanti Januaria Piromallo e Marina Ripa di Meana - che solo qualche ora prima sul palco di "Cortina InConTra" se l'erano dette e date di santa ragione (la Lante delle Povere ha tirato il suo ampio cappello alla riccioluta) - sembravano due novizie delle Orsoline (il famoso convento di Cortina dove Andreotti soggiornava ai tempi della Prima Repubblica). Per non parlare della "coppia di fatto" Concina-Sartori.
Dagospia 23 Agosto 2007
1 - IL PISTOLONE DI MONTEZEMOLO
Ma quale lotta per la successione. Chiunque abbia visto ieri sera a Cortina confabulare Massimo Calearo e Luca Pistolone di Montezemolo, ha capito che l'uscita in stile Bossi-Rossi (curva Valentino) sullo "sciopero fiscale" del vicentino presidente della Federmeccanica non ha nulla a che fare - come hanno scritto tutti i giornali - con i giochi e giochetti che in Veneto più che nella altre regioni d'Italia si stanno facendo per formare la prossima squadra di governo di Confindustria marchiata LCDM.
No, quello lo credono i gonzi alla Riello, l'altro ieri a Cortina per presentare dai Cisnetto's in anteprima i finalisti del Campiello. O a quello ha pensato il povero Bombassei, anche lui al PalaCisnetto (per parlare di Cina), che sulla candidatura alla presidenza confindustriale continua a cantare "vorrei e non vorrei".
No, l'uscita di Calearo - uomo ombra del Pistolone - è politica, non confindustriale. E non para-leghista, come poteva sembrare, ma anti-politica, nel senso della Casta di Stella-Rizzo (e Mieli). Cioè funzionale alla discesa in campo di LCDM. La quale ha bisogno di abbondante merda nel ventilatore per giustificare l'arrivo di un nuovo protagonista.
Ora di cacca che entra nelle pale rotanti dei ventilatori ce n'è già molta, ma marcare il territorio politico del nord-est con un messaggio tipicamente di destra e berlusconiano, è una mossa geniale per preparare il terreno giusto a Luca-Luca. Non ci credete? Andate a sentire cosa dirà il presidente (uscente) di Confindustria a quel diavolo di Cisnetto, che da tempo si muove anche lui ai bordi della piscina politica (Terza Repubblica). E se proprio non potete, vedetevi la kermesse su 872 di Sky (ore 18). Provare per credere: se la Brambilla lancia il suo partito a Courmayeur, Montezuma la fotte - pardon, la frega - anticipandola da Cortina. Tiè.
2 - CISNETTONE VERSUS IL CORRIERONE
Un rampollo targato Zoppas si è lamentato sul Corriere che a Cortina i ricchi ostentano. Per fargli cambiare idea i Cisnetto's gli hanno inviato un biglietto (senza ritorno) per la Costa Smeralda, con ticket d'ingresso al Billionaire, così può fare il raffronto tra i due "cafonal game". E poi, non contenti, hanno invitato la créme de la créme - quindi non Matteo Zoppas - ad un pranzo di altissima cucina (al rifugio Faloria, oltre 2 mila metri di altezza) offerto dall'Eni di Paolo Scaroni (il quale, poveretto, avendo problemini al pancino non se l'è goduto).
Chef due friulani dalla cucina innovativa - Emanuele Scarello di Udine (ristorante Agli Amici) e Andrea Canton di Pordenone (ristorante La Primula) - con piatti accompagnati da champagne e vini di alta classe. Altro che ostentazione. Alla giornalista del Corriere che ha fatto il servizio sul tramonto (?) di Cortina bastava chiedere al suo editore, Antonello Perricone e alla sua Chicca, se la pedula ampezzana o la giacca tirolese sono poco understatement.
Oppure chiedere alla marchesa Carignani (ex proprietaria del Piccolo di Trieste, grande azionista di Generali), alla stilista Lella Curiel, ai Rebecchini piuttosto che ai Coin, ai Golinelli, a Jas Gawronski e signora, al re dei fiori (primo in Europa) Corrado Ciccolella a politici come Cicchitto, De Michelis, Passigli e Paniz, o a giornalisti come Dulio Giammaria (UnoMattina), Nicoletta Picchio (Sole), Giovanni Valentini (Repubblica) e Maria Giovanna Maglie (Dagospia).
In quel contesto persino le esuberanti Januaria Piromallo e Marina Ripa di Meana - che solo qualche ora prima sul palco di "Cortina InConTra" se l'erano dette e date di santa ragione (la Lante delle Povere ha tirato il suo ampio cappello alla riccioluta) - sembravano due novizie delle Orsoline (il famoso convento di Cortina dove Andreotti soggiornava ai tempi della Prima Repubblica). Per non parlare della "coppia di fatto" Concina-Sartori.
Dagospia 23 Agosto 2007