CHE IMPRONTA LASCERÀ IL BAMBINO ROM? - GOD SAVE THE BEEF, L'HAMBURGER DEGLI HANNOVER - LINCREDIBBILE URC (ER VERDE PIVELLO) - I FALLOCRATI DELLA PENNA SORVOLANO SUL FALLO PER NON ESSERE COLTI IN FALLO.
1 - CHE IMPRONTA LASCERÀ IL BAMBINO ROM?...
Adriano Sofri per "Il Foglio"
Ogni volta che viene al mondo una bambina, o un bambino, si pensa all'impronta che lascerà. Coi bambini rom, è già fatto.
2 - L'HAMBURGER DEGLI HANNOVER.
Edmondo Berselli per "la Repubblica"
Serie discussioni sta suscitando sulla stampa britannica, sui tabloid e anche negli ambienti nobiliari inglesi, e ovviamente nella camera dei Lord, la notizia che la regina Elisabetta d´Inghilterra avrebbe comprato un McDonald´s in un centro commerciale vicino al castello di Windsor. È opportuno che Buckingham Palace si dia al fast food, si interroga l´aristocrazia inglese? E poi: si sa che l´hamburger era il cibo che veniva servito agli emigranti sulle navi in partenza per l´America dal porto di Amburgo; mentre la dinastia britannica discende dalla casata degli Hannover. Come si combina un Hamburger con gli Hannover? Qui si fa confusione, come quasi sempre nelle storie dei reali inglesi. C´è il rischio che a forza di macinare carne la polpetta, o il polpettone, risulti indigesto anche per i palati britannici. Senza contare che anche nel mondo anglosassone è in atto un movimento vegetariano, contro il consumo di carne, per il rispetto della vita animale, della natura, dell´ambiente. Certo, il prestigio della corona è ancora alto, e quindi conviene intonare l´inno: God save the Queen. Ma se state con il cuore dalla parte della pazza pazza pazza mucca, non rimane che cantare: God save the Beef.
3 - L'INCREDIBILE HULK (LINCREDIBBILE URC).
Johnny Palomba per il "Corriere della Sera - Roma"
«Me pare grandicello sto verde pivello» chenfatti astofirm incredibbile ce stà uregazzetto che se deve esse magnato troppi pistacchi enfatti allora lui cuanno che sencazza diventa grosso grossissimo incazzoso e fàò dii versi fortissimi allora allui lo vonno piià i cattivi eallora lui scappa evvà da napischella caruccia e ie dice te ricordi demé? sò sempre lo stesso apparte erfatto che se metti caso sengarellamo fai nafinaccia allora poi cianno delle avventure incredibbili cò dii combattimenti tremenni spettacolissimi e avvincentisissimi e lui è umpo' na cosa oribbile e umpo' no umpo' na cosa oribbile e umpo' no poi la cosa oribbile finisce eccestanno itittoli de coda.
namico mio umpo' verde è gigantesco gigantissimo enorme e cuanno che magna diventa veramente ummostro teribbile e fà dii versi da bestia. se chiama licredibbile burp.
4 - BIONDILLO E GLI AMORI CELATI.
Riccardo Chiaberge per il "Domenicale" de "Il Sole 24 Ore"
"Pene d'amore" è il titolo, delicatamente allusivo, di un'antologia di racconti erotici al maschile che esce ora da Guanda.
Nell'introduzione (absit iniuria), Gianni Biondillo lamenta che nei libri delle scrittrici a luci rosse oggi di moda l'uomo appaia anonimo, senza volto, mentre è«l'occultato centro narrativo. La vera eminenza grigia». Eminence! Strillerà Luciana Littizzetto, intendendo però, questa volta, la nota marca di biancheria intima. «Se da una parte il terreno di narrazione erotica - prosegue Biondillo - si è trasformato in un ghetto dorato tutto femminile, dall'altra appare sempre più come il luogo di un enorme rimosso. Quello del corpo maschile. Gli scrittori disertano la narrazione erotica e non certo solo per pudicizia, ma per strategia». Mettersi a nudo indebolisce il potere maschilista. I fallocrati della narrativa sorvolano sul fallo per non essere colti in fallo.
Ma ne vale davvero la pena? E allora bando alle autocensure, e diamoci dentro con le sudicerie: che le varie Alina Reyes e Catherine Millet smettano di credersi le regine della porcata.
Nell'antologia di Guanda spiccano peraltro alcuni grandi assenti, come Aldo Busi, che non si autocensura per niente. Ma anche Gianni Celati, che secondo Marco Belpoliti (vedi Alias di ieri) «sa tenere l'eros segreto, non lo esibisce mai». A una lettrice torinese che gli domandava dove fossero finite le sue passioni, lo scrittore settantenne ha risposto: «Ho avuto una giovinezza di una foia carnale insostenibile».
Come dire: adesso posso permettermi solo foie sostenibili, in linea col protocollo di Kyoto. Amori Celati. Suvvia, Gianni: con l'aiuto della farmacologia moderna, puoi benissimo chiamarti Cialati.
Dagospia 30 Giugno 2008
Adriano Sofri per "Il Foglio"
Ogni volta che viene al mondo una bambina, o un bambino, si pensa all'impronta che lascerà. Coi bambini rom, è già fatto.
2 - L'HAMBURGER DEGLI HANNOVER.
Edmondo Berselli per "la Repubblica"
Serie discussioni sta suscitando sulla stampa britannica, sui tabloid e anche negli ambienti nobiliari inglesi, e ovviamente nella camera dei Lord, la notizia che la regina Elisabetta d´Inghilterra avrebbe comprato un McDonald´s in un centro commerciale vicino al castello di Windsor. È opportuno che Buckingham Palace si dia al fast food, si interroga l´aristocrazia inglese? E poi: si sa che l´hamburger era il cibo che veniva servito agli emigranti sulle navi in partenza per l´America dal porto di Amburgo; mentre la dinastia britannica discende dalla casata degli Hannover. Come si combina un Hamburger con gli Hannover? Qui si fa confusione, come quasi sempre nelle storie dei reali inglesi. C´è il rischio che a forza di macinare carne la polpetta, o il polpettone, risulti indigesto anche per i palati britannici. Senza contare che anche nel mondo anglosassone è in atto un movimento vegetariano, contro il consumo di carne, per il rispetto della vita animale, della natura, dell´ambiente. Certo, il prestigio della corona è ancora alto, e quindi conviene intonare l´inno: God save the Queen. Ma se state con il cuore dalla parte della pazza pazza pazza mucca, non rimane che cantare: God save the Beef.
3 - L'INCREDIBILE HULK (LINCREDIBBILE URC).
Johnny Palomba per il "Corriere della Sera - Roma"
«Me pare grandicello sto verde pivello» chenfatti astofirm incredibbile ce stà uregazzetto che se deve esse magnato troppi pistacchi enfatti allora lui cuanno che sencazza diventa grosso grossissimo incazzoso e fàò dii versi fortissimi allora allui lo vonno piià i cattivi eallora lui scappa evvà da napischella caruccia e ie dice te ricordi demé? sò sempre lo stesso apparte erfatto che se metti caso sengarellamo fai nafinaccia allora poi cianno delle avventure incredibbili cò dii combattimenti tremenni spettacolissimi e avvincentisissimi e lui è umpo' na cosa oribbile e umpo' no umpo' na cosa oribbile e umpo' no poi la cosa oribbile finisce eccestanno itittoli de coda.
namico mio umpo' verde è gigantesco gigantissimo enorme e cuanno che magna diventa veramente ummostro teribbile e fà dii versi da bestia. se chiama licredibbile burp.
4 - BIONDILLO E GLI AMORI CELATI.
Riccardo Chiaberge per il "Domenicale" de "Il Sole 24 Ore"
"Pene d'amore" è il titolo, delicatamente allusivo, di un'antologia di racconti erotici al maschile che esce ora da Guanda.
Nell'introduzione (absit iniuria), Gianni Biondillo lamenta che nei libri delle scrittrici a luci rosse oggi di moda l'uomo appaia anonimo, senza volto, mentre è«l'occultato centro narrativo. La vera eminenza grigia». Eminence! Strillerà Luciana Littizzetto, intendendo però, questa volta, la nota marca di biancheria intima. «Se da una parte il terreno di narrazione erotica - prosegue Biondillo - si è trasformato in un ghetto dorato tutto femminile, dall'altra appare sempre più come il luogo di un enorme rimosso. Quello del corpo maschile. Gli scrittori disertano la narrazione erotica e non certo solo per pudicizia, ma per strategia». Mettersi a nudo indebolisce il potere maschilista. I fallocrati della narrativa sorvolano sul fallo per non essere colti in fallo.
Ma ne vale davvero la pena? E allora bando alle autocensure, e diamoci dentro con le sudicerie: che le varie Alina Reyes e Catherine Millet smettano di credersi le regine della porcata.
Nell'antologia di Guanda spiccano peraltro alcuni grandi assenti, come Aldo Busi, che non si autocensura per niente. Ma anche Gianni Celati, che secondo Marco Belpoliti (vedi Alias di ieri) «sa tenere l'eros segreto, non lo esibisce mai». A una lettrice torinese che gli domandava dove fossero finite le sue passioni, lo scrittore settantenne ha risposto: «Ho avuto una giovinezza di una foia carnale insostenibile».
Come dire: adesso posso permettermi solo foie sostenibili, in linea col protocollo di Kyoto. Amori Celati. Suvvia, Gianni: con l'aiuto della farmacologia moderna, puoi benissimo chiamarti Cialati.
Dagospia 30 Giugno 2008