marco jacobini con il figlio gianluca popolare di bari

AH, LE BANCHE DEL TERRITORIO DELLA SANA PROVINCIA ITALIANA! - NUOVI ARRESTI PER LA BANDA JACOBINI, PADRE-FIGLIO CHE GESTIVANO LA POPOLARE DI BARI COMPIENDO LE ''PEGGIORI NEFANDEZZE'' PER CREARE UNA ''GIGANTESCA CASA DEL DEBITO'' (ORDINANZA DIXIT) - TUTTI I DETTAGLI DELL'INCHIESTA SUL CRAC FUSILLO, PRESTITI MILIONARI A UNA SOCIETÀ IN DISSESTO CHE È RIUSCITA A BRUCIARE 93 MILIONI DI PATRIMONIO IN TRE ANNI

 

1.CRAC FUSILLO:NUOVE MISURE CAUTELARI EX VERTICI BPB

 (ANSA) - La Guardia di Finanza di Bari ha arrestato, con concessione dei domiciliari, per concorso in bancarotta fraudolenta Gianluca Jacobini, ex condirettore generale della Banca popolare di Bari, e ha notificato un provvedimento di interdizione per il padre Marco Jacobini, ex presidente dell'istituto di credito barese. L'inchiesta, coordinata dal procuratore facente funzione Roberto Rossi con il sostituto Lanfranco Marazia, riguarda il fallimento di alcune società del gruppo imprenditoriale Fusillo di Noci.

 

gianluca jacobini

Gianluca Jacobini torna così in detenzione dopo poco più di due mesi. L'8 luglio era stata revocata a lui e al padre Marco la precedente misura cautelare disposta nell'ambito del procedimento sul crac della Banca popolare di Bari, nel quale sono accusati di falso in bilancio, falso in prospetto, false comunicazioni sociali e ostacolo alla vigilanza. Fino ad oggi erano stati sottoposti alla misura interdittiva e inoltre Marco al divieto di dimora a Bari, il figlio Gianluca all'obbligo di dimora a Polignano a Mare.

 

2.CRAC FUSILLO: SEI ARRESTI E DUE MISURE INTERDITTIVE

 (ANSA) - Nell'inchiesta sul crac delle società Fimco e Maiora del Gruppo Fusillo di Noci sono state arrestate complessivamente sei persone. Agli arresti domiciliari, su disposizione del gip del tribunale di Bari Luigia Lambriola, sono finiti oltre Gianluca Jacobini, gli imprenditori Giacomo Fusillo, amministratore di alcune delle società fallite, Vincenzo Elio Giacovelli, titolare della società Il Melograno Eventi, Girolamo Stabile, gestore di fondi di investimento con sedi in Lussemburgo e Gibilterra, S.L., legale rappresentante e amministratore unico della Roma Trevi srl, e Nicola Loperfido, responsabile della direzione business della Banca popolare di Bari, gestore degli affidamenti concessi al gruppo Fusillo. L'interdizione di un anno è stato notificata a Marco Jacobini e all'imprenditore di Noci Vito Fusillo, padre di Giacomo, amministratore delegato delle società Fimco e Maiora. Agli indagati sono contestati a vario titolo numerose condotte di bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio.

MARCO JACOBINI CON IL FIGLIO GIANLUCA

 

3.CRAC FUSILLO: GIP, EDIFICATA GIGANTESCA 'CASA DEL DEBITO'

 (ANSA) - "Si è giunti alla progressiva edificazione di quella che possiamo apostrofare come una gigantesca 'casa del debito'". E' quanto emerge dagli atti sul crac di alcune società del gruppo imprenditoriale Fusillo di Noci che ha portato oggi all'arresto di sei persone. Stando agli atti, questa "casa del debito" sarebbe stata "costruita attraverso una miriade di sospette operazioni straordinarie intercompany, quasi sempre artificiosamente sorrette da perizie di comodo, redatte da professionisti compiacenti nonché fraudolente segregazioni patrimoniali funzionali al continuo drenaggio di liquidità, sotto il cui peso, in realtà da anni ormai insostenibile, si disgregavano le fondamenta" dei gruppi Fimco e Maiora, entrambe fallite nel settembre 2019, "lasciando sul campo qualcosa come 430 milioni di euro di debiti consolidati, di cui oltre 78 milioni di pendenze accertate nei confronti del fisco e degli enti pubblici previdenziali".

 

gianluca jacobini 2

Stando alle indagini della Guardia di Finanza e alle consulenze tecniche disposte dalla Procura di Bari, gli imprenditori, con la complicità dei vertici della Banca popolare di Bari, avrebbero dissipato i beni aziendali con cessioni di quote e immobili. In particolare Vito Fusillo e "il partner bancario dominante" avrebbero operato "secondo una opaca strategia" spostando "rilevanti segmenti di patrimonio" in favore di "terze economie", come fondi di investimento con sedi all'estero, "di cui direttamente o indirettamente Banca popolare di Bari e il gruppo Fusillo si assicuravano il controllo", così i beni sottratti alle società oggi fallite "restavano di fatto nella disponibilità dei fautori dell'iniziativa illecita".

 

4.CRAC FUSILLO:DA BPB PRESTITI MILIONARI A SOCIETÀ IN DISSESTO

 (ANSA) - Gli ex amministratori della Banca popolare di Bari avrebbero concesso alle società in dissesto del gruppo Fusillo sconfinamenti sui conti correnti e linee di credito per decine di milioni di euro. E' quanto emerge dall'ordinanza che ha portato oggi all'arresto di sei persone, tra le quali l'ex condirettore della Popolare di Bari Gianluca Jacobini, per la bancarotta di alcune società del gruppo imprenditoriale di Noci.

 

 Per Marco e Gianluca Jacobini il gruppo Fusillo era "il principale cliente affidato dalla banca" e "facendo valere la propria influenza dominante sugli organi istruttori e deliberanti della banca - si legge nell'imputazione - , concedevano e reiteratamente prorogavano nuovi affidamenti, nella consapevolezza della loro inesigibilità". "L'esposizione complessiva dell'istituto di credito barese rispetto al gruppo Fusillo - si legge negli atti - ha progressivamente raggiunto la ragguardevole cifra di 340 milioni di euro" e, "in ragione della longevità e preminente rilevanza economica della posizione in questione", i rapporti con il gruppo Fusillo erano "curati direttamente e costantemente dei vertici apicali dell'istituto bancario, in persona degli indagati Marco e Gianluca Jacobini, per anni leader incontrastati in seno al management della Banca Popolare di Bari".

 

marco jacobini 3

5.CRAC FUSILLO: CEDUTO IMMOBILE PREGIATO VICINO FONTANA TREVI

 (ANSA) - C'è la cessione di un immobile di pregio nel centro di Roma, Palazzo Trevi in via delle Muratte, a due passi dall'omonima fontana e di proprietà della Fimco del gruppo Fusillo di Noci, tra le operazioni che avrebbero contribuito al dissesto della società. E' uno dei particolari che emergono dall'ordinanza che ha portato oggi all'arresto di sei persone, tra le quali alcuni ex vertici della Banca popolare di Bari, per concorso in bancarotta fraudolenta.

 

Il bene sarebbe stato venduto al prezzo di 40 milioni di euro tra il 2016 e il 2017 alla società "Roma Trevi" dell'imprenditore fiorentino S.L. (tra gli odierni arrestati), dopo che nei due anni precedenti Fimco aveva ottenuto da Banca popolare di Bari linee di credito per lo stesso importo proprio per l'acquisto e ristrutturazione dell'immobile. L'imprenditore Vito Fusillo lo avrebbe fatto per "mettere al sicuro" i beni di valore delle società poi fallite, cedendoli a società sempre riconducibili alla famiglia Fusillo. La banca, che avrebbe "totalmente supportato" l'operazione, avrebbe avuto invece l'obiettivo di "ridurre la propria esposizione" verso Fimco.

 

6.CRAC FUSILLO: DISSIPATI 93 MILIONI DI PATRIMONIO IN 3 ANNI

banca popolare di bari 5

 (ANSA) - Il valore economico dei beni delle società del gruppo Fusillo di Noci "distratti" o "dissipati" tra il 2016 e il 2019 è stato stimato in 93 milioni di euro. Sono quattro le operazioni che, secondo le indagini della Procura di Bari sul crac Fusillo che hanno portato oggi all'arresto di sei persone, avrebbe contribuito al dissesto delle società.

 

Oltre alla cessione di Palazzo Trevi in centro a Roma, c'è il cosiddetto "piano Kant", relativo alla cessione del 100% delle quote di due società controllate, Logistica Sud (fallita a novembre 2019) e Ambasciatori Immobiliare (pende istanza di fallimento) nel fondo di investimento estero Kant Capital Fund Strategic Business con sede a Gibilterra riconducibile a Girolamo Stabile, a fronte della ricezione di quote dello stesso fondo del valore nominale di 20 milioni di euro. Sarebbero stati anche dismessi alcuni immobili di rilevante valore, quali l'ex Hotel Ambasciatori di Bari e il Polo Logistico di Rutigliano, ceduti a società terze per quasi 27 milioni di euro. Ci sono poi le operazione "Cni-Mcg" e "Soiget", relative alla dismissione di partecipazioni e patrimoni aziendali, tra i quali anche prestigiosi alberghi e strutture turistiche quali "La Peschiera", "Il Melograno" e "Cala Ponte" a Polignano a Mare.

 

7.CRAC FUSILLO: GIP, NEFANDEZZE BPB IN GESTIONE MUTUI

banca popolare di bari 4

 (ANSA) - "Sulla gestione della posizione finanziaria del gruppo Fusillo si sono consumate le peggiori nefandezze dell'istituto di credito". E' un passaggio dell'ordinanza che ha portato oggi all'arresto di sei persone, tra le quali l'ex condirettore della Popolare di Bari Gianluca Jacobini, per la bancarotta di alcune società del gruppo Fusillo di Noci. Negli atti si parla di un "ruolo di primo piano" assunto dalla Popolare di Bari come "ideatrice delle iniziative", mettendo "a disposizione delle società veicolo la leva finanziaria per acquisire i cespiti oggetto di alienazione da parte delle società del gruppo Fusillo, con mutui fondiari grazie ai quali si assicurava l'iscrizione di ipoteca in proprio favore".

 

"Il denominatore comune di una serie di operazioni straordinarie di portata illecita - si legge negli atti - è la presenza costante della Banca Popolare di Bari in una veste che non è quella del comune partner bancario che sostiene finanziariamente un proprio cliente storico, nell'ambito delle corrette procedure di erogazione del credito, bensì evidenzia precise e gravi responsabilità a titolo di concorso negli illeciti commessi dagli amministratori delle società fallite".

Ultimi Dagoreport

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…