paola de micheli carlo bertazzo ponte morandi autostrade

ASPI CHE LETTERACCIA - COSA C'È SCRITTO NELLA MISSIVA DI ATLANTIA ALLA COMMISSIONE EUROPEA: ''IL GOVERNO VUOLE FORZARE LA VENDITA A CDP SENZA PASSARE PER PROCEDURE DI MERCATO''. IL PUNTO SONO GLI AZIONISTI STRANIERI: VEDONO NELL'ACCORDO CON LA DE MICHELI IL TENTATIVO DI IMPEDIRE CHE ASPI VENGA SCISSA TRAMITE UNA PROCEDURA APERTA E TRASPARENTE - IL PROBLEMA DELLA MANLEVA

Teodoro Chiarelli per ''La Stampa''

 

roberto tomasi 2

Caso Autostrade: sarà per l'imminente appuntamento elettorale, sarà per la complessità della trattativa, ma la tensione fra governo e Cdp, da un lato, e Atlantia-Aspi, dall'altro, è tornata al calor bianco. Dopo le bordate di Cdp e di alcuni ministri, è partita la controffensiva della holding della famiglia Benetton. L'ultima mossa è la durissima lettera inviata da Atlantia alla Commissione Ue lo scorso 9 settembre firmata dal presidente Fabio Cerchiai e dall'ad Carlo Bertazzo. I punti fondamentali riguardano il paragrafo 3 della missiva, in cui la società evidenzia alla Commissione le "undue conditions" (indebite condizioni) con le quali l'esecutivo a suo parere intende forzare la vendita a Cdp bypassando ogni procedura di mercato.

 

Ma andiamo con ordine. Il 2 settembre il Mit invia ad Aspi la bozza di atto aggiuntivo e la bozza di atto transattivo (per chiudere la procedura di revoca della concessione aperta il 16 agosto 2018). Il Mit riconosce che Aspi ha rispettato gli aspetti economico-regolatori dell'accordo (3,4 miliardi di euro di oneri compensativi per il crollo del Morandi, investimenti per 14,5 miliardi e manutenzioni per 7 miliardi al 2038, tasso di rendimento degli investimenti che passa dall'11% al 7.09%, incremento tariffario massimo dell'1,75% annuo fino a fine convenzione).

 

carlo bertazzo

C'è però un dettaglio: nell'articolo 10 dell'atto transattivo, il Mit scrive che l'efficacia dell'accordo e la chiusura della procedura di revoca saranno efficaci solo quando Aspi passerà a Cdp. Il cda di Aspi, 4 giorni dopo, risponde al Mit osservando che la società non può garantire per un suo azionista, e che a suo parere è giuridicamente e amministrativamente impossibile vincolare l'efficacia di un accordo tra Aspi e Mit alla volontà di due firmatari privati, che nulla hanno a che vedere con il rapporto concessorio. Dal Mit, a quanto risulta, nessuna risposta.

 

Gli azionisti esteri di Atlantia si inquietano. Vedono nella lettera del Mit il tentativo di impedire che Aspi venga scissa tramite una procedura aperta e trasparente di mercato. Il loro ragionamento è che vincolare la vendita a un soggetto unico (Cdp), mentre è in corso una trattativa tra Atlantia e Cdp stessa significa coartare il processo di vendita a senso unico. Così il Cda di Atlantia scrive a Bruxelles. Pesanti le accuse al governo: «Sta agendo in palese conflitto di interessi, esercitando nello stesso tempo il ruolo di legislatore, autorità pubblica e operatore di mercato: un conflitto che contrasta con i principi fondamentali della "rule of law"».

 

paola de micheli

Scrive Atlantia: «L'atto transattivo per la chiusura della procedura di revoca della concessione di Aspi è stato condizionato all'esecuzione di un Accordo Quadro (condizione non richiesta fino ad allora). Questo implica che la procedura di revoca riguardante Aspi potrà essere chiusa (e la conseguente revoca della concessione ad Aspi evitata) solo se il suo principale azionista, Atlantia, avrà venduto le sue azioni di Aspi a Cdp. Il procedimento amministrativo e la sua transazione non vengono usate per la loro finalità naturale, ma come leva per imporre condizioni scorrette in una negoziazione diversa, che è in corso tra un azionista privato, Atlantia, e una società controllata dallo Stato, Cdp, al di fuori di corrette operazioni di mercato».

 

fabrizio palermo foto di bacco (2)

E ancora: «Cdp ha richiesto che l'Accordo Quadro sia condizionato a un impegno che dev' essere assunto da una terza parte, Edizione srl - che detiene il 30% del capitale di Atlantia - a uscire definitivamente dalla catena di controllo di Aspi. Va evidenziato che questa indebita condizione non è legata in nessun modo all'obiettivo del sopra citato Accordo; né riguarda l'interesse di Cdp (la presenza di Edizione nella catena di controllo con azioni diluite non intacca gli interessi di Cdp e, anzi, una vendita forzata della quota di Edizione potrebbe incidere in modo negativo sul valore di Aspi e sugli investitori di Atlantia).

 

Tale condizione si configura come un mero diktat politico, introdotto bruscamente e indebitamente in una negoziazione commerciale». Secondo Atlantia questa iniziativa è «parte della campagna demagogica lanciata da politici italiani e da membri del governo contro gli azionisti di riferimento di Atlantia, con la finalità di guadagnare facile consenso politico».

 

Ma un altro tema sta diventando centrale nella trattativa: Cdp chiede di avere manleve sia sulle richieste di risarcimento danni indiretti che potrebbero arrivare ad Aspi per il crollo del Morandi, sia su eventuali problemi infrastrutturali che in futuro potrebbe avere la rete autostradale. Da Atlantia un secco no: l'acquisto di un asset comporta anche un normale rischio di impresa.

Ultimi Dagoreport

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...