patuelli visco padoan banche etruria crac banca

MARITATE, GENTE, MARITATE - DOPO I CROLLI IN BORSA (CHE CONTINUANO OGGI), CORSA ALLE NOZZE TRA BANCHE: SARÀ BPM CON BANCO POPOLARE E UBI CON MONTEPASCHI, O FARANNO SCAMBI DI COPPIE E MÉNAGE À TROIS? - CASTAGNA (BPM) RIFIUTA L'ORGIA: O ALLA PARI CON B.POP. O ''SOTTO'' UBI - E A PARLAR DI FUSIONI, NESSUNO SI FILA LE 4 BANCHE SALVATE E DA COMPRARE

1.BORSA: MILANO MAGLIA NERA EUROPA, SCIVOLA CON BANCHE (-1,5%)

giuseppe castagnagiuseppe castagna

 (ANSA) - Peggiora Piazza Affari a metà seduta con il Ftse Mib che cede l'1,54% schiacciato dalle vendite sulle banche e Finmeccanica, in asta di volatilità dopo aver perso il 6,6%. Tra i bancari male Bper (-4,3%), Ubi (-4,3%) e il Banco Popolare sospeso dopo aver registrato un calo del 4,4% mentre resiste Mps (+3,8%). Pesanti anche Yoox (-4,2%) e Azimut (-3%), si spegne presto la fiammata di Fca (-2%) dopo i conti, con ripercussioni anche per Exor (-2,8%).

 

Resta debole Generali (-1,9%) dopo l'addio del ceo Mario Greco mentre non si arresta l'ondata di vendite su Saipem, con le azioni (-6,2%) e i diritti (-8,2%) ancora pesanti. Il listino milanese è di gran lunga il peggiore in Europa: Londra cede lo 0,4%, Madrid lo 0,5%, Parigi e Francoforte lo 0,6%.

luigi abete fabrizio viola (2)luigi abete fabrizio viola (2)

 

 

2.E ORA IL TESORO PUNTA SU DUE MATRIMONI: BPM-BANCO POPOLARE E UBI-MONTEPASCHI

Andrea Greco per “la Repubblica

 

Lo spavento borsistico di settimana scorsa ha aumentato la pressione del governo e della vigilanza sulle banche italiane, perché si fondano tra loro risolvendo alcune situazioni di vulnerabilità. «Se c’è una cosa buona nel corto circuito tra Bce, investitori e azioni bancarie dei giorni scorsi, è che le istituzioni hanno capito che non c’è da scherzare, e non c’è un minuto da perdere», dice un banchiere italiano dietro le quinte.

 

Mercoledì scorso la caduta dei titoli bancari più fragili ha rischiato di innescare una crisi di fiducia su investitori e clienti. Mentre i grafici scendevano, i vertici di Tesoro, banche e Bankitalia si confrontavano con nuove consapevolezze.

PADOAN RENZIPADOAN RENZI

 

Da allora le dichiarazioni di Matteo Renzi sull’esigenza di concretizzare le fusioni, che il governo cerca di stimolare da un anno, sono aumentate. E anche la moral suasion è aumentata: nelle prime ore perseguendo un complesso ménage à trois aggiungendo Mps a Ubi-Bpm. Ma l’ad della banca milanese Giuseppe Castagna è contrario allo schema: «Io di fusione a tre non ne ho mai parlato. Le strade sono due e sono quelle», ha detto lunedì. Milano deve scegliere se fondersi alla pari con Banco popolare, o andare “sotto” l’Ubi di Bergamo e Brescia che capitalizza più di lei.

Antonio Patuelli Antonio Patuelli

 

La scelta, però, nelle ultime ore la sta suggerendo il governo, che ha care le sorti di Mps di cui il Tesoro è anche azionista con un 4%. Il Monte, si sa, ha un fardello di 25 miliardi di crediti in sofferenza, e per questo dal 26 luglio scorso la Bce ha intimato alla banca di trovarsi un partner solido. Gli avvenimenti di queste ore rendono più perentorio l’invito.

 

VICTOR MASSIAH UBI BANCA VICTOR MASSIAH UBI BANCA

Si può scommettere che se ne parlerà oggi a Roma, dove sono attesi Castagna e l’ad di Ubi Victor Massiah, i due pivot cui spettano le mosse. Negli incontri dei due banchieri tra i palazzi romani, si dovrà capire quanto sia fattibile la fusione a tre o una più probabile fusione tra Bpm e Banco Popolare, così da riaprire per Ubi il dossier senese (Mps) squadernato un anno fa.

 

Certo, la banca guidata da Massiah capitalizza due volte il Monte, e uno scambio in carta penalizzerebbe i soci senesi; ma a questo punto della partita è difficile andare per il sottile. Ieri la Borsa ha premiato quasi tutti gli attori: Ubi +8,5%, Mps -3%, Bpm +2,54%, Banco popolare +6,2%.

 

banco popolarebanco popolare

La ricerca della fusione perfetta tra i maggiori banchieri li ha forse un po’ estraniati dall’asta per le quattro “nuove” Banca delle Marche, Etruria, Cariferrara, Carichieti, salvate il 22 novembre dal Fondo di risoluzione. Senza entrare nel dettaglio dei nomi per motivi di riservatezza, le banche ponte in una nota hanno definito «più che soddisfacente » l’esito della prima tornata, che ha permesso «la mappatura di operatori nazionali e internazionali interessati». Dietro le quinte sembra chiaro che l’elenco dei potenziali compratori sia più ricco di fondi anglosassoni che di istituti attivi in Italia.

CARICHIETICARICHIETIcassa di risparmio di ferrara carifecassa di risparmio di ferrara carife

 

A quanto si apprende, solo due banche domestiche si sono fatte avanti: Banca popolare dell’Emilia per la Nuova Cariferrara e Popolare di Bari per Carichieti. Stretta contiguità geografica, cosa che non si può dire dei grandi fondi Oaktree, Apollo, Lone Star, Bc Partners, Blackstone, Centerbridge, tutti specializzati più nel gestire crediti deteriorati che non banche vere e proprie.

 

Per questo gli stessi nomi potrebbero farsi avanti per comprare Rev, la bad bank delle quattro banche ponte che ha accolto loro sofferenze per 8,5 miliardi svalutate dell’82%. La Commissione europea ha imposto di chiudere la vendita entro l’estate. Si ragione su un valore complessivo attorno a 1,8 miliardi di euro, e il polo presieduto da Roberto Nicastro terranno per «elementi positivi di valutazione la presentazione di offerte per tutte e quattro le good banks e l’attenzione ai territori».

 

Fuori dal risiko (sempre che non le tocchi una parte obtorto collo) Intesa Sanpaolo ieri ha convocato l’assemblea straordinaria per il 26 febbraio per votare le modifiche statutarie utili a passare dal doppio cda alla governance “monistica”: un solo consiglio che incorpora le funzioni di controllo. La banca non ha ancora avuto l’ok Bce alla nuova bozza di statuto, ma stima che l’iter «possa concludersi nei prossimi giorni».

ignazio viscoignazio visco

 

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....