1. BANCHE IN ALLARME: GLI ISPETTORI DEL FONDO MONETARIO AL TRIBUNALE DI MILANO 2. MPS, SECONDO ALCUNI ANALISTI, È PRATICAMENTE FALLITA NONOSTANTE L’INIEZIONE DI MONTI BOND PER 3,4 MILIARDI DI EURO. E MUSSARI DOVRÀ PRIMA O POI MOLLARE L’ABI 3. INVECE DI PERDERE TEMPO A COMPIACERSI PER LA LISTA DEI “COMPETENTI E DEI CARINI”, ENRICO BONDI POTREBBE DARE UN CONTRIBUTO DI TRASPARENZA SPIEGANDO CON ESATTEZZA QUANTI MILIONI O MILIARDI SI SONO RISPARMIATI CON L’USO DELLE SUE FORBICI 3. NEGLI AMBIENTI DELLA BANCA D’ITALIA SI CHIEDONO LA RAGIONE DELL’OTTIMISMO DI GRILLI 5. GLI F-35 RISCHIANO DI METTERE LA PAROLA FINE SULLE AMBIZIONI DEL MINISTRO DI PAOLA DI ESSERE RICONFERMATO E DI GUADAGNARSI NEL TEMPO LA PRESIDENZA DI FINMECCANICA 6. AL TG DI SKY LA DIRETTA DI OBAMA INTERROTTA PER DARE NOTIZIE SULLA FUGA DI CORONA

1- BANCHE IN ALLARME
Anche gli uscieri del palazzo di giustizia di Milano sono rimasti impressionati quando ieri hanno visto scendere dalla station wagon con i vetri oscurati la squadra degli uomini in grigio del Fondo Monetario Internazionale.

I capelli a spazzola e le mascelle quadrate di questi uomini che sono arrivati in Italia per infilare il bisturi nelle banche italiane, stanno generando preoccupazione perché c'è chi ricorda la missione dell'anno scorso quando i loro giudizi crearono un autentico terremoto. Con una procedura insolita e perlomeno sospetta, ieri gli uomini in grigio hanno varcato la soglia del tribunale per incontrare il capo della Procura Bruti Liberati e Francesco Greco, il magistrato più esperto di reati finanziari.

Un portavoce del Fondo Monetario ha rilasciato oggi una dichiarazione al quotidiano francese "Les Echos" dal tono tranquillizzante: "la nostra missione in Italia si concentra sulla valutazione dei rischi e la solidità del sistema finanziario del Paese e non su un confronto di risultati tra Paesi differenti".

Queste parole al miele non bastano a tranquillizzare le 20 banche sulle i segugi del Fondo Monetario hanno acceso i riflettori, e tanto meno spiegano perché l'organismo di Washington abbia sentito il bisogno di varcare la soglia del tribunale di Milano. Probabilmente nelle loro valigette hanno qualche dossier pesante che contiene ipotesi di reati o addirittura la ricostruzione di alcune vicende finanziarie dai contorni oscuri.

Sempre secondo il quotidiano francese "Les Echos", che dedica allla visita degli uomini in grigio più spazio di quanto non facciano i giornali italiani, i burocrati della signora Lagarde avrebbero tra le mani anche il rapporto della società di consulenza americana Alix Partner che stima in 23 miliardi di euro il totale delle perdite potenziali delle banche italiane e in 122 miliardi il volume dei crediti dubbi. Scrive ancora "Les Echos" che il risultato dell'esame potrebbe portare alla decisione di creare una "bad bank" sul modello di quella spagnola, costituita nel novembre scorso con il nome Sareb, per sistemare la partita dei titoli tossici.

Dopo la visita curiosa e indecifrabile ai magistrati di Milano, oggi la station wagon degli uomini in grigio si fermerà davanti a Palazzo Altieri dove ha sede l'Abi, l'Associazione delle banche guidata da Peppiniello Mussari.

E qui gli Sherlock Holmes americani troveranno un clima di estrema preoccupazione. Per una maledetta coincidenza oggi è scoppiato sulle colonne del quotidiano "Il Fatto" un caso di enorme gravità che chiama in causa il boccoluto Mussari che a giugno 2010 i banchieri italiani hanno piazzato sulla poltrona della loro Associazione.

La vicenda riguarda un'operazione segreta con la banca Nomura che avrebbe consentito a MontePaschi di nascondere perdite per centinaia di milioni dal bilancio 2009. A sollevare il velo sull'operazione Alexandria, già al vaglio della procura di Siena, pare che siano stati Alessandro il Grande (di cognome Profumo) e l'amministratore delegato Fabrizio Viola che hanno trovato in una cassaforte le bobine di una telefonata tra Peppiniello Mussari e il vertice europeo della banca giapponese Nomura da cui si deduce che esisteva un accordo per alleggerire il bilancio 2009 di MontePaschi di 220 milioni di euro.

Le rivelazioni hanno fatto crollare il titolo della banca senese che secondo alcuni analisti è praticamente fallita nonostante l'iniezione di Monti bond per 3,4 miliardi di euro. Se la pattuglia degli uomini in grigio inizierà il suo dialogo all'Abi partendo da questo episodio, la pagella finale della missione in Italia sarà dolorosa. E il boccoluto Mussari dovrà prima o poi scendere per sempre dalla poltrona di Palazzo Altieri.


2- BONDI POTREBBE DARE UN CONTRIBUTO DI TRASPARENZA SPIEGANDO CON ESATTEZZA QUANTI MILIONI O MILIARDI SI SONO RISPARMIATI CON L'USO DELLE SUE FORBICI
Alla Convention di Bergamo dove Monti ha presentato i candidati della sua lista, c'era anche un uomo che si aggirava nelle ultime file con l'aria sorniona e un loden di buona fattura.

La sua natura discreta lo ha portato sedersi nelle ultime file e a non sgomitare quando il Professore di Varese e Luchino di Montezemolo hanno fatto il loro intervento. A fargli correre un po' di adrenalina sono state le parole di Lorenzo Dellai, il 54enne presidente della Provincia di Trento, un politico che tra tanti dilettanti allo sbaraglio sembra dotato di un notevole buon senso.

Alle orecchie di Enrico Bondi ,che per tutta la durata dei lavori non ha abbandonato l'aria sorniona, è piaciuto soprattutto il passaggio in cui Dellai ha esclamato: "non siamo la lista dei benpensanti e benestanti". A questo punto c'è chi ha visto sul volto scavato del manager aretino, risanatore di tante aziende, un sorriso compiaciuto. È stato lui infatti a selezionare i 2mila curricula dei candidati di "Scelta civica" ,e lo ha fatto con la freddezza del grande inquisitore che gli ha meritato la stima totale di Monti.

I due si conoscono da molti anni e hanno resistito alle polemiche anche quando la malizia dei giornali buttò un'ombra sull'assunzione nel 2009 del figlio di Monti dentro Parmalat.
Non c'è nessun motivo per pensare che il 79enne chimico aretino abbia velleità politiche, e la sua presenza alla Convention di Bergamo è apparsa una risposta alle accuse formulate da Bersani quando SuperMario gli ha affidato il compito di verificare la fedina penale dei candidati.

Resta il fatto che la presenza del grande risanatore e inquisitore lascia aperto un interrogativo di fondo. La domanda non riguarda le sue intenzioni per il futuro, ma il bilancio della sua esperienza come superconsulente del governo in merito a quella spending review di cui si è tanto parlato. Forse è giusto chiedere a lui e al suo sponsor della Bocconi se non è arrivato il momento di scrivere una bella relazione sui risultati di un'esperienza dentro il governo sulla quale gli italiani vorrebbero sapere qualcosa di più.

Le ultime notizie dicono che anche la sua battaglia sui tagli negli ospedali romani è naufragata, ma i capitoli dove ha messo le mani e le forbici sono stati così numerosi da meritare un Rapporto finale e trasparente.

Per mesi si è parlato di tagli ai ministeri, alle auto blu e del blocco degli stipendi per i grandi manager e i dipendenti pubblici. Ebbene, invece di perdere tempo a compiacersi per la lista dei "competenti e dei carini", Bondi potrebbe dare un contributo di trasparenza spiegando con esattezza quanti milioni o miliardi si sono risparmiati con l'uso delle sue forbici.

3- CHE GRILLI!
Nelle scorse settimane il pallido Vittorio Grilli aveva scelto il silenzio fino al punto di non partecipare alle ultime conferenze stampa di Palazzo Chigi.
Qualcuno deve avergli messo nell'orecchio che in questo modo rischiava di essere archiviato e di annullare il lavoro fatto a partire dallo scorso luglio quando fu nominato ministro dell'Economia e delle Finanze. I motivi per giustificare la ritirata dietro le quinte non mancavano. Alle vicende personali che lo hanno chiamato in causa per i debiti dell'ex-moglie Lisa, si erano aggiunte le grottesche telefonate con Massimo Ponzellini e per ultima la questione della casa ai Parioli sulla quale il pallido ministro avrebbe dichiarato un prezzo inferiore al valore di mercato.

Ieri all'improvviso il grand commis milanese, che nel 1993 è entrato nella "cosa pubblica" meritandosi la qualifica di "uomo per tutte le stagioni", ha sentito il bisogno di esternare e lo ha fatto davanti al Parlamento Europeo. Con giri di parole misurate ha dichiarato: "la crisi non è finita e non possiamo essere soddisfatti, anche se c'è un miglioramento del clima di fiducia".

Fin qui nulla da eccepire poiché Grilli più di altri ha sotto gli occhi la tabella delle previsioni sul Pil del 2013 dove tutti gli organismi (a cominciare dalla Banca d'Italia fino all'Ocse) sono concordi nell'indicare un peggioramento del 2,4%. Il calice è amaro, ma per renderlo digeribile il pallido Grilli a un certo punto del suo discorso ha avuto un colpo d'ala e ha dichiarato che la ripresa avverrà "dopo il primo trimestre grazie a export e investimenti".
Poi con un'ammissione che ha il sapore dell'ipocrisia, ha aggiunto che "abbiamo dovuto ricorrere più di quanto non volessimo all'imposizione fiscale". Da qui secondo il pallido ministro la necessità di far calare la pressione sulle tasse.

Adesso negli ambienti della Banca d'Italia, Confindustria e Istat si chiedono la ragione dell'ottimismo manifestato davanti ai parlamentari europei. Nessuno infatti scommette un euro sulla ripresa dopo il primo trimestre di quest'anno e la previsione del ministro appare priva di fondamento reale. Forse con il suo messaggio ha voluto lanciare un segnale di incoraggiamento al futuro governo dove non mancano coloro che lo vorrebbero lasciare nella bella casa dei Parioli.


4- DI PAOLA FULMINATO
Avviso ai naviganti N.1: "Si avvisano i signori naviganti che il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, è rimasto profondamente colpito dalle rivelazioni del "Sunday Telegraph" sui difetti degli aerei F-35.

L'allarme lanciato dal Pentagono sulla vulnerabilità dei velivoli prodotti dalla Lockeed Martin ha fatto spalancare gli occhi al ministro e ai suoi collaboratori che si sono impegnati con un primo stanziamento di 15 miliardi di euro.
L'idea che i caccia bombardieri debbano restare lontani almeno 40 chilometri dai temporali per evitare che i serbatoi prendano fuoco, rischia di mettere la parola fine sulle ambizioni del ministro di essere riconfermato e di guadagnarsi nel tempo la presidenza di Finmeccanica".

5- CORONA IN THE SKY
Avviso ai Naviganti N.2 "Si avvisano i signori naviganti che al telegiornale di SKY qualche redattrice ha perso il senso della misura. Ieri pomeriggio la diretta per l'insediamento di Obama e' stata interrotta alcune volte per dare notizie sulla fuga di Fabrizio Corona.
A un certo punto la giornalista che conduceva la trasmissione ha interrotto il servizio sul playboy latitante e si e' scusata dicendo :"torniamo a Washington dove... incombe il giuramento del Presidente...".

 

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