IL BORDELLO O LA BANCA? Il PRESIDENTE DELL’EX COLOSSO BANCARIO OLANDESE ABN AMRO SI TRAVESTE DA DRAG QUEEN PER RACCONTARE CHE CASINO E’ OGGI UNA BANCA (VIDEO)

VIDEO - http://www.youtube.com/watch?v=nUo2xcxsOdY

Federico Rampini per La Repubblica

Imponente e spavalda drag queen, Priscilla arringa i dipendenti del colosso bancario olandese Abn Amro (o quel che ne resta) spiegando: "Siamo in un business florido con una tradizione secolare". Il mestiere piu` antico del mondo, insomma: il bordello o la banca?

Trionfo in scena, applausi a ripetizione, risate convulse, perché tutti sanno chi c'è sotto il costume di Priscilla. È Gerrit Zalm, il vero presidente della banca olandese, non nuovo a questi exploit teatrali con travestimenti da drag queen. Priscilla non è sua sorella come vuole la finzione dello spettacolo, è proprio lui.

Un pezzo di bravura, un piccolo capolavoro di satira autoironica. Abito lungo, di un blu scintillante come gli occhialoni appariscenti, parrucca rossa, finti seni protuberanti, tacchi a spillo, voce in falsetto. Un attore di prim'ordine, con una sceneggiatura spumeggiante. I doppisensi li spara a raffica come un vecchio teatrante d'avanspettacolo.

Esalta la qualità del "front office" (l'equivalente degli sportelli bancari) occhieggiando il proprio petto generoso; poi il "back office" (gli uffici ammini-strativi della banca che stanno sul "retro") palpeggiandosi le natiche. Sul presunto fratello, la battuta più tenera è questa: «Il presidente ha smesso di lavorare, preferisce dirigere, così guadagna di più»). Il successo della prima performance sul palcoscenico è stato tale che Abn Amro annuncia "almeno sei repliche".

Non bisogna privare del godimento nessuno dei 23.000 dipendenti della banca. La prossima volta forse non basterà un semplice teatro, di questo passo bisognerà affittare uno stadio. Dopo aver depredato i risparmiatori di mezzo mondo, i banchieri vogliono sfidare anche gli incassi dei Rolling Stones?

E sì che questo Zalm noi ce lo ricordiamo come uno dei sacerdoti dell'austerity, austero ministro delle Finanze olandese dal 1994 al 2007, liberale e liberista, uno degli
artefici del Trattato di Maastricht, sempre pronto a schierarsi con la Germania nel bacchettare quegli spreconi dei Pigs, i "porcellini" dell'Europa meridionale.

Lo avevamo perso di vista, mentre lui si rifaceva una seconda vita nel settore privato. Nella migliore (o peggiore) tradizione delle "porte girevoli", il sistema inventato in America che ha tanti emuli anche sul Vecchio continente, dopo essere stato al governo e` entrato nel mondo della finanza. Fino a diventare presidente di una banca che lo stesso governo olandese ha dovuto nazionalizzare per salvarla dal crac.

Abn Amro, è la sezione rimasta in Olanda, dopo che altri pezzi di quel colosso furono venduti a Santander, Fortis, Royal Bank of Scotland, a loro volta trascinati nel disastro (anche l'Italia fu coinvolta, col Monte dei Paschi di Siena che strapagò l'Antonveneta ex filiale di Abn). Come presidente di Abn Amro, secondo il Financial Times, prima di inventarsi il sosia Priscilla, Zalm «era noto come un manager grigio e aspro».

La metamorfosi trasgressiva, secondo un portavoce della banca, "si inserisce in un'antica tradizione di umorismo olandese". Umorismo beffardo, evidentemente. Chissà se insieme con i dipendenti della banca si sono divertiti a guardare Priscilla su YouTube anche i contribuenti olandesi, che ci hanno rimesso 30 miliardi di euro: tanto è costato il salvataggio pubblico di Abn Amro. Lui si difende spiegando di aver voluto «enfatizzare il bisogno di valori forti in una banca dal passato torbido».

La performance della drag queen potrebbe giustificarsi come un'abile trovata di marketing. I precedenti illustri non mancano. Sir Richard Branson, il magnate inglese di Virgin, apparve vestito e truccato da hostess su un volo di Air Asia per pagare il pegno di una scommessa perduta.

Steve Ballmer di Microsoft riscattò la sua immagine "noiosa" con un'apparizione talmente esuberante a una convention aziendale, che qualcuno credette di sentire l'aroma della marijuana. E Steve Jobs in un ispirato discorso alla Stanford University invitò i giovani ad "essere folli", come un rito iniziatico verso la creatività. In quanto al travestimento e alle allusioni sessuali, anche Wall Street ha una tradizione liberal: il top management di Goldman Sachs versò generose contribuzioni per la campagna a favore dei matrimoni gay.

Ma a quando lo stesso spirito progressista, applicato ai superstipendi del top management? È proprio il Financial Times a insinuare il tarlo del dubbio, dietro l'euforica performance teatrale di Priscilla. «La verità è che le azioni delle banche sono risalite, i bonus torneranno a crescere, e tutta la disciplina mostrata dalle banche negli ultimi anni potrebbe dissolversi». Di Zalm, gli olandesi forse ora ricorderanno solo la versione drag queen. Dimenticando che il suo liberismo a oltranza contribuì a seminare anche nel suo paese i germi della crisi, e un'ondata di riflusso anti-europeista.

 

ZALMsir richard branson RICHARD BRANSON VESTITO DA HOSTESS ROVESCIA I SUCCHI ADDOSSO AL RIVALE TONY FERNANDES VINCITORE DELLA SCOMMESSA RICHARD BRANSON VESTITO DA HOSTESS RICHARD BRANSON TRAVESTITO DA HOSTESS CON I SUCCHI jpeg

Ultimi Dagoreport

trump zelensky meloni putin

DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

salvini rixi meloni bignami gavio

I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….