francesco gaetano caltagirone anna castellini baldissera leonardo maria del vecchio philippe donnet generali

GENERALI, DIETRO LA COLLINA - COME ANDRÀ A FINIRE LA BATTAGLIA PER IL LEONE? LA RESA DEI CONTI È VICINA: IL 27 SETTEMBRE È CONVOCATO IL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE DELLA COMPAGNIA, CHE SARÀ DECISIVO. LE DOMANDE CHE SI FANNO TUTTI SONO: RIUSCIRÀ PHILIPPE DONNET A TENERE LE REDINI DEL COMANDO? ALLA CONTA "CALTA" E I SUOI ALLEATI NON HANNO I NUMERI PER FAR PASSARE I SUOI DESIDERATA. BISOGNA CHE MEDIOBANCA SCHIERI IL SUO 13% (COSA CHE NAGEL NON HA INTENZIONE DI FARE) – LE NOZZE IN BARCA TRA LEONARDO MARIA DEL VECCHIO E LA BELLISSIMA ANNA CASTELLINI BALDISSERA (DAGO-RIVELATE)

PHILIPPE DONNET GENERALI

FLASH! – SIETE PREGATI DI NON DISTURBARE LEONARDO DEL VECCHIO: OGGI SI SPOSA IL FIGLIO NUMERO QUATTRO (SU SEI), IL VISPO LEONARDO MARIA DEL VECCHIO, BEN CHIACCHIERATO SULLE CRONACHE MONDANE PER LE SUE CONQUISTE, TRA CUI QUELLA CON MADALINA GHENEA - LA FORTUNATA SPOSA, LA BELLISSIMA ANNA CASTELLINI BALDISSERA, GRAN COGNOME MENEGHINO CHE FA MOLTO MARANGHI, FA LA MODELLA ED E' FIGLIA DELLA SIGNORA COIN...

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/flash-ndash-siete-pregati-non-disturbare-leonardo-vecchio-oggi-si-281299.htm

 

francesco gaetano caltagirone philippe donnet

 

PROVE GENERALI

Paolo Madron per www.tag43.it

 

Come andrà a finire? Riposta nel cassetto sfinita dall’afa, la fatidica domanda su quello che sarà il destino delle Assicurazioni Generali rispunta in questi ultimi e più freschi scampoli dell’estate. Nel mentre la data della resa dei conti si avvicina (il consiglio d’amministrazione della compagnia è convocato per il 27), e i protagonisti della tenzone affilano armi e strategie.

 

leonardo del vecchio con il figlio leonardo maria

La vicenda ruota attorno a due personaggi, protagonista e antagonista della storia. Con loro una pletora di comprimari, generici, comparse, corifei per l’una o l’altra causa. E nonostante in ballo ci sia il futuro del più importante gruppo finanziario italiano, tutto si svolge in modo composto, a regime di bassa intensità.

 

Non c’è l’enfasi delle grandi battaglie del passato, il pathos che in alcuni memorabili scontri nella galassia Mediobanca di cui anche Generali faceva parte stravolse le vite degli uomini e la scena del potere.

 

anna castellini baldissera 1

Decisivo il consiglio d’amministrazione Generali del 27 settembre

La posta in gioco si riduce a una semplice domanda: riuscirà Philippe Donnet a tenere le redini del comando? Riuscirà Francesco Gaetano Caltagirone, detto Franco, a togliergliele? Nell’attesa che l’arcano si sveli, i rispettivi eserciti si muovono nelle loro trincee. Lanciano messaggi, sparano colpi in aria, insufflano i giornali offrendo polpette, qualcuna di pregevole impasto, altre avvelenate. Si allertano i rispettivi comunicatori.

 

Mosse e contromosse. Donnet raduna la sua prima linea nella ridente tenuta di Grezzana, terra di buon vino (Amarone e Ripasso), Caltagirone mette in circolo i nomi di chi, tra gli attuali manager, potrebbe prenderne il posto. Naturalmente i prescelti sono lì con l’attuale amministratore delegato, e c’è da immaginarne l’imbarazzo.

francesco gaetano caltagirone foto mezzelani gmt45

 

Qualcuno sussurra nell’etere che il coriaceo ingegnere alla fine potrebbe anche recedere dai suoi propositi, e lui in tutta risposta fa subito sapere di aver comprato altri pacchetti di azioni Mediobanca e Generali, un tesoro che ai valori di borsa attuali vale quasi 2 miliardi di euro. Tanta roba, troppa per una soluzione che non preveda di far sua la partita.

 

L’ad Donnet si è detto disponibile per un altro mandato

GENERALI

Ma dal fronte opposto subitanea è la reazione: interpellato su cosa intendesse fare nel 2022 alla scadenza del mandato, Donnet risponde serafico di essere disponibile a rimanere. Calta la prende male, come un reato di lesa maestà all’articolo quinto, il solo che conosce: chi ha i soldi ha vinto. Ma qui, non so se si è capito, i soldi per ora non garantiscono la felicità a chi ce li mette.

 

PHILIPPE DONNET ALBERTO NAGEL

C’è la governance, il mercato, le autorità regolatorie, le aspirazioni di chi vorrebbe fosse il consiglio a proporre la lista dei futuri amministratori. Se ne comincerà a discutere proprio il 27, ma il significato della scelta è sin d’ora chiaro a tutti: se sarà il cda a formularla, inevitabilmente Donnet vi farà parte, e quindi sarà ancora lui a guidare la compagnia per i prossimi anni. Insomma, contrariamente a quel che diceva Enrico Cuccia, ovvero il fondatore di Mediobanca, qui davvero le azioni si contano e non si pesano.

 

leonardo del vecchio

E alla conta Caltagirone e i suoi alleati, Del Vecchio e Benetton,  non hanno i numeri per far passare i loro desiderata. Perché ciò avvenga, bisogna che Mediobanca schieri al loro fianco anche il suo 13 per cento, cosa che l’istituto non ha alcuna intenzione di fare.

 

Anche perché si rischia il concerto tra soci, e sia mai che la prudentissima Consob stavolta alzi il sopracciglio imponendo una costosissima quindi impraticabile offerta pubblica sul capitale. Per la verità la storia non è liscia come l’olio, ma piena di discese ardite e risalite. A luglio sembrava che piazzetta Cuccia avesse deciso di alzare bandiera bianca. Forse la realpolitik che non le ha mai fatto difetto suggeriva ad Alberto Nagel quanto fosse illusorio opporsi all’assedio concentrico di Caltagirone e Leonardo Del Vecchio.

philippe donnet

 

L’ultimo acquisto di Caltagirone che ha insospettito Mediobanca

Poi qualcuno però deve averlo fatto riflettere sul fatto che la determinazione dei due grandi vecchi non si sarebbe accontentata della testa di Donnet ma avrebbe, subito dopo, preteso di decollare anche la sua. Così che ad agosto il manager che sta in Piazzetta Cuccia da quando aveva i calzoni corti è tornato sui suoi passi, complice anche una mossa del Calta che lo ha non poco insospettito. Nel suo impeto accumulatorio il geniale protocapitalista in pieno agosto aveva comprato altre azioni Mediobanca senza nemmeno avvertirlo.

philippe donnet gabriele galateri di genola alberto minali

 

O, meglio, avendolo avvertito a cose fatte, anche se nella narrazione le versioni divergono. Caltagirone dice di averlo cercato tutto il giorno per avvisarlo, ma Nagel era a fare immersioni al largo della Corsica e si sa che sott’acqua il telefonino non prende. Quando finalmente si sono parlati il manager non ha certo fatto i salti di gioia.

 

Dunque, per continuare la metafora, tutto di nuovo in alto mare e diplomazie al lavoro nel tentativo di trovare la non facile quadra. Ovvero far restare Donnet senza che ciò si configuri come una sonora sconfitta di Caltagirone. Che, è bene ricordarlo, è quello che sta in avanscoperta ma dietro ha un alleato da novanta che però, a differenza sua, nelle ultime settimane si è guardato bene dal fare troppo rumore.

 

anna castellini baldissera

Nozze in barca per Del Vecchio junior e la nipote di Maranghi

Ciò non toglie che non vi sia dubbio alcuno sul fatto che Del Vecchio voglia prendersi in un sol boccone Generali e Mediobanca. La seconda la vuole a tal punto che si è addirittura imparentato alla sua storia. Tutto grazie a un colpo di fulmine, sfuggito a tutti meno che all’occhio attento di Dagospia.

 

Quest’estate, in barca, il fatale incontro tra suo figlio Leonardino, il più piccolo dei sei, e Anna Castellini, nipote di Vincenzo Maranghi, che fu per 40 anni il braccio destro di Cuccia. Cupido scagliò con tale precisione la sue freccia che i due innamorati non hanno aspettato nemmeno l’attracco e si sono fatti sposare seduta stante dal capitano della nave.

 

anna castellini baldissera 3

Del resto Anna è talmente bella da oscurare persino la precedente fidanzata di Leo, quella Madalina Diana Ghenea che tutti ricordiamo immersa nelle acque termali che facevano da cornice a Youth, Giovinezza (una delle cose che i soldi purtroppo non garantiscono), il film di Paolo Sorrentino. Fu insomma il loro vero amore, non come qualcuno aveva subito pensato, essendoci di mezzo Luxottica dove il rampollo lavora, una montatura buona ad alimentare il gossip di fine agosto.

 

Mediobanca si chiama fuori mentre i pontieri lavorano al compromesso

Ora non ci resta che abbozzare il trailer delle prossime mosse, consapevoli che da qui al cda del 27 la giostra comincerà a girare sempre più vorticosa, e tutto da un giorno all’altro potrebbe cambiare. Prima di quella data è in programma un comitato nomine dove il presidente della compagnia Gabriele Galateri riferirà che alla domanda se fosse interessato a un rinnovo Donnet ha detto sì. Del comitato fa parte anche Caltagirone, e non è difficile immaginarne le sue reazioni.

 

leonardo maria del vecchio

I pontieri nel frattempo continuano a lavorare, architettando ardimentose alchimie per scongiurare la battaglia finale e salvare capra Donnet e cavoli Caltagirone. Mentre, in una girandola di telefonate e riservati incontri, continua serrato il confronto tra quanti, forti dei numeri, pensano (De Agostini in testa) che i risultati portati dal manager francese ora cittadino d’Italia meglio di così non avrebbero potuto essere, e quanti invece sono delusi dalla mancanza di fuochi d’artificio, ovvero pirotecniche fusioni e acquisizioni.

 

philippe donnet gabriele galateri di genola

Intanto Mediobanca con rimarchevole fiuto e pensando alla vicina Svizzera ha dichiarato la sua neutralità. Tutto avvenga dentro al consiglio, ha fatto sapere, rispettando i dettami della governance senza interferenze degli azionisti, a cominciare da se stessa che è la prima della lista. Mancano 19 giorni al cda, week end compresi. Non tanti, ma nemmeno pochi, per scongiurare che la madre di tutte le battaglie (che finora si è combattuta nel totale disinteresse della politica) passi dalla bassa intensità alla deflagrazione rumorosa.

LEONARDO MARIA DEL VECCHIO MADALINA GHENEA

gabriele galateri di genola philippe donnet donnet conte galateri

anna castellini baldissera 5anna castellini baldissera 2

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