cartelle esattoriali 8

E QUELLI CHE PAGANO SEMPRE SO' STRONZI? - LA CORTE DEI CONTI BOCCIA IL CONDONO: "E’ UNA SPINTA A EVADERE" - LEGA E M5S SPINGONO PER L’ANNULLAMENTO DELLE CARTELLE FINO A 5 MILA EURO RELATIVE AL PERIODO TRA IL 2000 E IL 2010, PER I SOGGETTI CON REDDITO INFERIORE A 30 MILA EURO - LA SANATORIA HA UN IMPATTO ANCHE SUI CONTI DELL'INPS: E’ DI DUE MILIARDI IL BUCO LEGATO AI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI EVASI…

Luca Monticelli per “la Stampa”

 

CARTELLE ESATTORIALI

Si riaccende lo scontro sullo stralcio delle cartelle esattoriali. Dopo gli attacchi di Cgil, Cisl e Uil al condono inserito nel Decreto Sostegni, arrivano le critiche di Banca d' Italia, dell' Ufficio parlamentare di bilancio e della Corte dei Conti. La sanatoria fu il primo grande motivo di tensione all' interno del governo Draghi e obbligò il premier a una lunga e delicata mediazione per rompere lo stallo che si era creato tra due schieramenti: Lega e Movimento 5 stelle da una parte, Pd e Leu dall' altra. Il braccio di ferro però continua perché l' anima gialloverde dell' esecutivo spinge per ampliare la platea dei beneficiari mentre la sinistra punta a una riforma della riscossione.

 

corte dei conti1

Il provvedimento del 22 marzo sui ristori prevede l' eliminazione delle sanzioni per le irregolarità riscontrate nelle dichiarazioni del 2017 e del 2018 delle partite Iva che abbiano subito un calo del fatturato di almeno il 30 per cento nel 2020. E, soprattutto, l' annullamento delle cartelle fino a 5 mila euro relative al periodo tra il 2000 e il 2010, per i soggetti con reddito inferiore a 30 mila euro.

 

Norme, spiega Bankitalia nella memoria sul Decreto Sostegni depositata in occasione dell' esame del Senato, che «si prospettano come condoni, con le connesse conseguenze in termini di incentivi negativi per l' affidabilità fiscale degli operatori economici e disparità di trattamento nei confronti dei contribuenti onesti». Palazzo Koch invita il Parlamento a considerare una riforma in grado di rendere «più efficienti i meccanismi di riscossione e di rafforzare la lotta all' evasione fiscale».

CARTELLE ESATTORIALI 8

 

L' Ufficio parlamentare di Bilancio ricorda come lo stralcio sia anche una misura finalizzata a migliorare l' attività dell' Agenzia delle entrate. Infatti, fu il direttore Ernesto Maria Ruffini a segnalare più volte l' urgenza di procedere alla totale o parziale eliminazione dei crediti fiscali inesigibili, pari attualmente al 91% dei ruoli da riscuotere.

 

Quindi, evidenzia l' Upb, cancellare ciò che è difficile recuperare «consente di concentrare la riscossione sugli atti esigibili». Tuttavia «un decreto volto a sostenere le imprese, i lavoratori e le famiglie per i disagi subiti per effetto della pandemia non appare lo strumento più idoneo per introdurre un condono».

BANKITALIA 3

 

Severo il giudizio della Corte dei Conti che teme «una spinta all' evasione». Secondo la Corte il beneficio viene «erogato a un vastissimo numero di soggetti, molti dei quali presumibilmente non colpiti sul piano economico dalla crisi, generando disorientamento e amarezza per coloro che pagano». La sanatoria ha un impatto anche sui conti dell' Inps. Il presidente dell' Istituto, Pasquale Tridico, quantifica in due miliardi il buco legato ai contributi previdenziali evasi.

 

CARTELLE ESATTORIALI

«Siamo in buona compagnia nel criticare questa misura», commenta Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, che aggiunge: «Comprendo l' imbarazzo dei ministri ma almeno i parlamentari di M5s e Pd annuncino di non essere disponibili a votare un provvedimento così ingiusto». Il Movimento «si è schierato dalla parte sbagliata», dice il senatore pentastellato, Primo Di Nicola, che presenterà un emendamento per cancellare il condono, «un regalo ai contribuenti disonesti».

Ultimi Dagoreport

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)