COSTA DISCORDIA - DAL RAPPORTO DELLA CAPITANERIA DI PORTO DI LIVORNO VIENE FUORI CHE LA COLPA DEL NAUFRAGIO NON FU SOLO DI SCHETTINO - CERTO, HA FATTO I SUOI ERRORI, MA DIEDE INDICAZIONI ESATTE AL TIMONIERE CHE PERÒ NON CAPÌ NULLA, MANDANDO LA NAVE CONTRO GLI SCOGLI - CONCORDIA-BABELE: L’EQUIPAGGIO PARLAVA LINGUE DIVERSE, ERA IMPREPARATO, E LA NAVE AVEVA GIÀ 3 AVARIE PRIMA DI PARTIRE...

Franco Bechis per "Liberoquotidiano.it"

Tre avarie non denunciate prima della partenza, fra cui quella a due radar su quattro. Personale impreparato e che non capiva gli ordini nella lingua in cui venivano impartiti. E l'errore fatale del timoniere, che non capì l'ordine (esatto) del comandante e corresse la rotta troppo tardi, portando la nave a schiantarsi sullo scoglio.

La Costa concordia aveva già tre avarie a bordo prima di partire per lo sciagurato inchino all'isola del Giglio, ma né il capitano Francesco Schettino, né la compagnia le avevano segnalate alle autorità di navigazione prima della partenza dal porto di Civitavecchia quel tragico 13 gennaio 2012. Erano fuori uso la capsula del sistema di registrazione VDR, il pannello di controllo delle pinne stabilizzatrici sul ponte di comando della nave e due dei quattro radar di navigazione. Non solo: il naufragio è dovuto certo al rischio che Schettino si era preso con l'inchino troppo in prossimità dell'isola del Giglio. Ma è stato fondamentale un errore del timoniere della nave, l'indonesiano Jacob Rusli Bin, che ha capito male un ordine dato correttamente da Schettino in lingua inglese effettuando una manovra che così ha portato alla collisione diretta con lo scoglio.

Sono solo alcune delle clamorose ricostruzioni contenute in un lungo rapporto finale sul naufragio della Costa Concordia trasmesso alla procura di Grosseto l'8 ottobre scorso dalla Capitaneria di Porto di Livorno, a firma del contrammiraglio Ilarione Dell'Anna. Oltre cento pagine di lunga inchiesta che unisce carte e testimonianze processuali con l'esame attento della documentazione audio, video e cartacea trovata a bordo e con i rapporti della stessa capitaneria da cui quella notte partì l'indignato ordine a Schettino: "Torni a bordo, cazzo!".

Il rapporto non è tenero con il comandante, che avrebbe compiuto numerosi errori sostanzialmente rimanendo paralizzato e incapace di prendere decisioni nel momento del naufragio. Ma è anche un atto di accusa clamoroso alla stessa compagnia di navigazione - la Costa Crociere - di cui individuano rilevanti responsabilità sia nella gestione e preparazione di quella nave, sia omissioni nei minuti chiave della tragedia che hanno contribuito in modo decisivo al ritardo cui le autorità di navigazione sono state costrette pria di potere organizzare la macchina dei soccorsi.

Sono davvero tante le accuse all'equipaggio e alla compagnia. Prima di tutto, la tolda di comando della nave non era adeguatamente preparata alla sua funzione, e la sua incapacità è stata chiara nell'emergenza. Secondo fattore: anche l'equipaggio non era adeguatamente preparato a quel che sarebbe avvenuto, perché addestrato in modo non conforme alle prescrizioni. La compagnia ne era a conoscenza, perché lo aveva segnalato proprio Schettino. La Capitaneria di Livorno ha trovato un rapporto (un "Master Audit") scritto proprio da Schettino lo scorso 31 dicembre sulla inadeguatezza dell'equipaggio: "Adesso siamo sicuramente in regola", scriveva Schettino, "con la gestione cartacea, ma ho seri dubbi sul reale livello di competenza e di metabolizzazione di tutte le informazioni date e la relativa confusione dei concetti acronimi etc..".

Non solo, nello stesso rapporto scritto pochi giorni prima del naufragio, Schettino segnalava alla compagnia anche il deficit funzionale del sistema Mistral utilizzato a gestire il Ruolo Emergenza: "ha difficoltà in merito alla chiusura di movimentazioni equipaggio (...) Spesso il Mistral per varie ragioni si blocca, sia a causa d'operatività del personale del crew office, sia per probabili limitazioni del sistema...". Secondo il rapporto non risultano misure adottate dalla compagnia.

A bordo della Costa crociere non era nemmeno stata istituita una squadra di pronto intervento, che invece era obbligatoria. La compagnia aveva scelto come lingua ufficiale per le istruzioni a bordo l'italiano. Ma gran parte dell'equipaggio non comprendeva una sola parola di italiano. Per questo alcuni ordini erano dati in inglese, ma anche qui c'è il dubbio sulla conoscenza profonda della lingua da parte di membri chiave dell'equipaggio che ricevevano così ordini e istruzioni.

Il dubbio è venuto anche a proposito del timoniere indonesiano, che equivoca almeno quattro ordini datigli in inglese da Schettino nei cinque minuti precedenti alla collisione davanti al Giglio. L'ultimo errore è stato fatale. Attenzione ai secondi, perché la collisione è avvenuta alle 21.45 e 07 secondi di quella sera. Ecco il rapporto della capitaneria su quel che è accaduto nei due minuti precedenti: "Il comandante Schettino probabilmente si rende conto di essere troppo vicino alla costa, i suoi ordini non sono più per prore, ma per angoli di barra;progressivamente arriva a dare ordine al timoniere di dare tutta la barra a dritta e successivamente: 21.44.36: "Mid Ship" (barra al centro).

Il timoniere conferma ed esegue. 21.44.43: "Port ten" (dieci gradi a sinistra). 21.44.45 :"Port Twenty" (venti gradi a sinistra). Il timoniere conferma gli ultimi due ordini ricevuti, ma li attua in modo errato. Arriva fino a cinque gradi a sinistra ed invece di proseguire per portare il timone a sinistra di 20 gradi, come chiesto dal Comandante, lo porta 20 gradi a dritta". L'errore viene capito e corretto 8 secondi dopo, ma ormai è troppo tardi. E la nave prende lo scoglio.

Parole dure anche sull'unità di crisi della Costa crociere: il rapporto prova che fossero a conoscenza dello stato reale della nave, destinata ad affondare, ma che fino a quando non sono stati messi alle strette, non l'hanno comunicato alla capitaneria di porto facendo perdere minuti preziosi. Hanno anche pasticciato dando indicazioni errate a chi era a bordo. E alla fine non erano in grado nemmeno di dire quale fosse il compito che era loro affidato in momenti così. L'ultima delle falle in una vicenda che ha impressionato tutto il mondo.


IL RAPPORTO TECNICO DELLA CAPITANERIA DI LIVORNO SUL DISASTRO DELLA COSTA CONCORDIA

http://www.scribd.com/doc/109978638/Rapporto-capitaneria-di-Livorno-su-naufragio-Costa-Concordia-13-gennaio-2012-depositato-8-ottobre-2012-in-procura

 

 

schettino FRANCESCO SCHETTINO CAPITANO DELLA COSTA CONCORDIA SCHETTINO A QUINTA COLONNA DA SALVO SOTTILE jpegNAUFRAGIO CONCORDIA TURISTI DELLORRORE IL NAUFRAGIO DELLA CONCORDIA NAUFRAGIO CONCORDIA GLI OGGETTI SOMMERSI COSTA CONCORDIA LA NAVE COSTA CONCORDIA costa crocierecosta crociere logoil presidente costa crociere pier luigi foschi

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...