LO STILISTA CUCINELLI PREPARA LA SUCCESSIONE E FA UN TRUST PER LE DUE FIGLIE - ENAV AI RINVII SULLE NOMINE - LA SVOLTA ISLAMICA DEL TESORO INGLESE - COOP CONTINUA A CRESCERE ORA VALE IL 19% DEL MERCATO

1. CUCINELLI FA UN TRUST PER LE DUE FIGLIE

Da "il Giornale"

 

Brunello Cucinelli si porta avanti nel passaggio generazionale e dà vita a un trust di cui sono beneficiare le figlie Camilla (che siede già nel cda) e Carolina. Nei dettagli, Cucinelli che controlla la società attraverso la Fedone Srl (61,5% del capitale della maison della moda) ha istituito un trust irrevocabile, trasferendo a Esperia Trust Company (gruppo Banca Esperia), in qualità di trustee, l’intera partecipazione.

 

BRUNELLO CUCINELLI SERGIO BALBINOT ADOLFO GUZZINI BRUNELLO CUCINELLI SERGIO BALBINOT ADOLFO GUZZINI

Cucinelli specifica che lo scopo di questa operazione è di garantire l’unitarietà della gestione della partecipazione nella Brunello Cucinelli, garantire l’unitarietà del patrimonio immobiliare del Borgo di Solomeo» e infine garantire il sostentamento alla Fondazione Brunello Cucinelli.

 

2. VERONICA LARIO SCONTA LA CRISI DEL MATTONE

Ch.C. per "il Sole 24 Ore"

 

BARBARA PALOMBELLI BRUNELLO CUCINELLI GIULIANA GERONZI BARBARA PALOMBELLI BRUNELLO CUCINELLI GIULIANA GERONZI

Anche Veronica Lario paga la crisi del mattone. Il Poggio, la società in cui l'ex Lady Berlusconi ha concentrato tutti gli immobili di proprietà (per un valore di oltre 51 milioni), ha chiuso infatti il 2013 in rosso per 539mila euro. Il motivo? Principalmente gli immobili sfitti, che hanno causato un calo dei ricavi dell'11%, a partire da Palazzo Borromini di Segrate, fino a poco tempo fa quartier generale della tedesca Schering, poi trasferitosi a Roma.

 

enavenav

Il quarto esercizio consecutivo in perdita ha convinto la Lario a dare il via a un restyling del portafoglio immobiliare, puntando subito a un miglioramento degli uffici di Palazzo Canova di Segrate, rilevato nel 2009 per quasi 30 milioni di euro e, ironia della sorte, tra le prime costruzioni del Cavaliere. Per l'operazione, Il Poggio - come rivelato da Radiocor - è tuttavia ricorsa al debito: un mutuo da 4 milioni stipulato a maggio 2013 con la Banca di credito cooperativo di Carate Brianza. Il garante? Direttamente Veronica Lario.

 

3. ENAV AI RINVII SULLE NOMINE

L.Ser per "il Sole 24 Ore"

 

Ancora un rinvio per le nomine Enav. Il terzo nel giro di un mese: l'assemblea in prima convocazione a fine maggio non si è tenuta. In seconda convocazione, a metà giugno, è stata rinviata a oggi. Ma anche oggi è atteso un nulla di fatto (nemmeno l'approvazione del bilancio 2013) con un probabile nuovo rinvio all'8 luglio. Questo continuo rimandare non è un bel segnale, soprattutto perché la società è sulla rampa di lancio per privatizzazione, anche se probabilmente non se ne farà nulla prima del 2015.

veronica lario veronica lario

 

Sarà una coincidenza, ma anche le nomine previste in una decina di controllate di Poste Italiane, i cui cda sono già stata prorogati di un mese, sono state ulteriormente rinviate. È sempre più forte la sensazione che i rinnovi dei board delle controllate indirettamente dal Tesoro o, nel caso di Enav, la nomina di un intero cda visto che sinora c'è stato un amministratore unico, possa diventare un'unica partita da gestire assieme per l'ennesimo bilancino politico sui posti di consigliere di amministrazione.

 

4. LA SVOLTA ISLAMICA DEL TESORO INGLESE

L.Mais. per "il Sole 24 Ore"

 

Due miliardi per duecento milioni. Uno a dieci il rapporto fra domanda e offerta per il primo sukuk sul mercato occidentale. Il Tesoro inglese debutta nel bond Islamico testando un mercato che ha numeri globali molti diversi se è vera la previsione di Moodys secondo cui nel 2014 ci saranno emissioni per 60 miliardi di dollari.

 

Non male per un titolo che in ossequio alla Shari non può pagare dividendi. Gli interessi in realtà saranno distribuiti calcolando il reddito dagli affitti di immobili pubblici in una complessa procedura che garantisce un margine appena al di sopra del 2%.

veronica lario in svizzera veronica lario in svizzera

 

Il via è stato comunque soddisfacente e consente a Londra di continuare a sperare di diventare hub mondiale della finanza musulmana almeno nel mondo occidentale. Per riuscirci dovrà accontentare di più le banche islamiche molte delle quali si sono lamentate per l'esclusione dal collocamento esteso invece a Hsbc e Standard Chartered

 

5. ELKANN: IN MASERATI INCONTRO POSITIVO, IL PIANO VA CONDIVISO

R. E. per "La Stampa"

 

«L’incontro di Marchionne con i delegati della Maserati è stato molto positivo. Per portare avanti il piano gli obiettivi devono essere condivisi da tutti quelli che lavorano in un gruppo che ha oltre 300 mila persone». Lo ha detto il presidente di Fiat Chrysler, John Elkann, a margine della presentazione del bilancio sociale della Fondazione Agnelli a Torino.

 

«Il rapporto nelle fabbriche è molto importante - ha aggiunto Elkann -. Gli obiettivi sono ambiziosi e perché possano essere raggiunti serve condivisione da tutti. Quello in Maserati è stato un incontro positivo e importante. Per noi la cosa più importante è quella di avere davanti oggi un piano, quello presentato un mese fa, condiviso».

 

4f66 maserati presidenziale ciampi sora franca4f66 maserati presidenziale ciampi sora franca

Quanto alla data dell’assemblea straordinaria, che dovrà approvare la fusione con Chrysler, Elkann ha detto: «Non siamo noi a dettare i tempi. Il cda l’ha approvata, ora tocca agli azionisti l’ultimo passaggio. Comunque sarà entro l’estate».

 

6. COOP CONTINUA A CRESCERE ORA VALE IL 19% DEL MERCATO

R. E. per "La Stampa"

 

 

Continua la crescita della quota di mercato di Coop, che nel 2013 ha superato il 19%. Il fatturato si è attestato a 12 miliardi e 724 mila euro. Aumentano anche i prodotti a marchio Coop, che salgono sopra il 27%. «In uno scenario che fa registrare timidi segnali di risveglio, Coop va meglio della media» dice il presidente Marco Pedroni. Il bilancio riconferma il buono stato di salute del gruppo, leader nella grande distribuzione.

 

LAPO E JOHN ELKANN FOTO LA STAMPA LAPO E JOHN ELKANN FOTO LA STAMPA

Segnali interessanti anche dalle vendite on line dove Coop ha debuttato lo scorso autunno: oltre 3,2 milioni di visitatori, 200.000 iscritti alla newsletter e un rafforzamento dell’offerta del sito, che raggiungerà circa 11.000 prodotti. Tra le novità annunciate ieri, la presenza nel Cda di Coop di tutte le 9 grandi cooperative e la nascita di un Comitato commerciale nazionale con i direttori commerciali delle cooperative.

 

7. BANKITALIA PROMUOVE BPM VIA LE PENALITÀ SUL PATRIMONIO

R. E. per "La Stampa"

 

LAPO E JOHN ELKANN CON LAVINIA BORROMEO FOTO ANSA LAPO E JOHN ELKANN CON LAVINIA BORROMEO FOTO ANSA

Buone notizie per Bpm: Bankitalia ha rimosso i requisiti patrimoniali aggiuntivi imposti dopo le ispezioni condotte tra il settembre del 2010 ed il marzo del 2011. La decisione era attesa, ma non la si attendeva così presto - viene indicato da ambienti vicini alla Banca di Piazza Meda - avendo il vertice dell’Istituto inviato la richiesta solo a inizio mese. La notizia ha fatto scattare immediatamente gli acquisti a Piazza Affari, dove il titolo ha chiuso con un rialzo del 6,18% a 0,68 euro, triplicando il progresso del 2% segnato fino al momento dell’annuncio.

 

La mossa, in termini patrimoniali, vale più dell’aumento di capitale da 500 milioni che si è chiuso lo scorso 25 maggio. L’incidenza della ricapitalizzazione su un Common Equity Tier 1 del 7,1% è stata infatti dell’1,3%, mentre - stima la banca - con la rimozione delle penalizzazioni di Bankitalia, si aggiunge un altro 1,8% al parametro patrimoniale, che raggiunge così quota 10,9%.

bankitalia big bankitalia big

 

Ultimi Dagoreport

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”