giuseppe conte roberto gualtieri 8

DEFICIT D’ATTENZIONE – NEL NUOVO DEF CI SARÀ SCRITTO NERO SU BIANCO CHE L'INDEBITAMENTO NETTO ITALIANO QUEST’ANNO SARÀ ALMENO DELL’8%. MA RISCHIA DI ARRIVARE ANCHE AL 10, VISTO CHE IL DECRETO APRILE (SLITTATO A MAGGIO) SI STA GONFIANDO A DISMISURA E CHE PROBABILMENTE RICHIEDERÀ 60 MILIARDI DI SCOSTAMENTO – STIMA SUL PIL: -8%, CON IL DEBITO PUBBLICO AL 160

1 – “REUTERS”: IL GOVERNO ITALIANO STIMA CHE IL DEFICIT ITALIANO SALIRÀ AL 9-10% – Dagospia del 16 aprile – https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/deficit-39-attenzione-ndash-nbsp-ldquo-reuters-rdquo-governo-233643.htm

 

2 – DEF IL DEFICIT SUPERA IL 9% RINVIATO IL CDM: È TENSIONE

Andrea Bassi per “il Messaggero”

 

Gualtieri Conte

Ancora uno slittamento. Altre dodici ore per provare a far decantare la tensione all'interno del governo. Il consiglio dei ministri per chiedere l'autorizzazione al Parlamento per un nuovo scostamento del deficit dopo quello da 20 miliardi di marzo, e per approvare il documento di economia e finanza, è stato spostato a questa mattina e sarà preceduto da una riunione con i capigruppo. Inizialmente era previsto per lunedì, poi era stato posticipato a ieri, fino al nuovo slittamento. Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, per settimane ha lavorato a una ipotesi di chiedere nuovo deficit per al massimo 40 miliardi di euro per finanziare il decreto anti-crisi di aprile (ormai slittato a maggio).

 

ROBERTO GUALTIERI AKA MAO TSE TUNG

In questo modo avrebbe potuto presentare a Bruxelles un Def con un indebitamento di circa l'8% del Pil, e con la promessa di più che dimezzarlo l'anno successivo. Ma il nuovo decreto anti-crisi si sta gonfiando per strada. Le richieste dei partiti di maggioranza sono molte e a queste si aggiungono quelle che arrivano dai ministeri. Il ministro del lavoro, guidato dalla grillina Nunzia Catalfo, ha stimato in 25-30 miliardi le risorse necessarie a rifinanziare gli ammortizzatori sociali, il bonus da 800 euro per gli autonomi e il nuovo Reddito di emergenza tra 400 e 800 euro per i lavoratori senza protezione, compresi quelli irregolari.

 

STEFANO PATUANELLI

Lo Sviluppo economico tramite il pentastellato Stefano Patuanelli chiede almeno 10 miliardi di euro per gli indennizzi alle imprese, soprattutto quelle più piccole, che hanno subito cali di fatturato superiori al 50%. Senza contare gli sconti sulle bollette elettriche attraverso la riduzione degli oneri di sistema, gli aiuti per gli affitti e molte altre voci. Il ministro della Sanità Roberto Speranza chiede altri 4-5 miliardi. Il Tesoro, dal canto suo, vorrebbe azzerare da subito le clausole con gli aumenti automatici dell'Iva in modo da cancellare definitivamente il fardello dai conti pubblici.

 

ROBERTO SPERANZA CORONAVIRUS

Il conto delle misure, insomma, è lievitato dai 40 miliardi iniziali fino a 50-55 miliardi di euro, anche se nella maggioranza c'è chi vorrebbe spingere l'asticella fino a 60 miliardi. Probabile che oggi dal consiglio dei ministri arrivi il via libera ad uno scostamento di questa entità. Ma la giornata di ieri, e probabilmente anche le prime ore di questa mattina, saranno utili a far digerire ai partner europei un nuovo intervento di queste dimensioni.

 

I SEGNALI

ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE

La preoccupazione del Tesoro è non dare segnali di spaccatura né interna alla maggioranza di governo, ma neppure nei confronti degli altri partner europei. Quest'anno l'Italia dovrà collocare decine di miliardi in più sul mercato dei titoli di Stato. E nonostante l'ombrello protettivo della Banca centrale europea sia aperto, la fiducia degli investitori va mantenuta a tutti i costi. Anche perché l'Italia uscirà dalla crisi con un debito pubblico tra il 155 e il 160% e un'economia che quest'anno arretrerà dell'8%. Il Tesoro vorrebbe comunque fare in modo che il prossimo anno si possa arrivare immediatamente a un deficit dimezzato rispetto a quello del 2020. Tutti numeri che saranno guardati comunque con attenzione sul mercato, a partire dalle agenzie di rating (domani sarà il turno di Standard & Poor's dare un giudizio sull'Italia).

 

LE MOSSE

ANGELO BORRELLI ROBERTO SPERANZA GIUSEPPE CONTE DEBITO PUBBLICO

Con uno sforamento di 55 miliardi, il valore totale del decreto è destinato ad arrivare a 85 miliardi di euro, perché vanno tenuti in considerazione i 30 miliardi di euro necessari a finanziare le garanzie pubbliche decise con il cosiddetto decreto liquidità. Ci sono poi altri 40 miliardi che saranno a disposizione della Cassa depositi e prestiti per entrare nel capitale delle imprese strategiche, sia che queste siano oggetto di attenzione da parte di concorrenti stranieri, sia che si trovino in condizioni di temporanea necessità a causa della pandemia.

roberto gualtieri giuseppe conte 1

 

In questo caso il meccanismo dovrebbe essere simile a quello utilizzato a suo tempo per il salvataggio di Mps. Verrebbe cioè messa una somma a disposizione della Cassa, 40 miliardi di euro, da utilizzare di volta in volta per le opeazioni di salvataggio o di intervento. Una cifra che si scaricherebbe sul debito pubblico solo al momento dell'attivazione che, comunque, comporterebbe di contro un'operazione di aumento del patrimonio pubblico. Una volta rivendute le azioni, lo Stato rientrerebbe dei soldi.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…