MONTE DEI PACCHI - UN DIRIGENTE AVVERTI’ RIPETUTAMENTE IL DG VIGNI DEL PERICOLO “ALEXANDRIA” (“UN MOSTRO DORMIENTE CHE SI SAREBBE RISVEGLIATO PRESTO”): CACCIATO! – E SPIEGA AI PM DI SIENA COME FUNZIONA IL TRUCCO - SE LE OPERAZIONI IN DERIVATI PASSANO ATTRAVERSO UN BROKER, SI PUO’ FORMARE UNA “PROVVISTA” OCCULTA - SE IL TITOLO SALE LA BANCA CI GUADAGNA LO STESSO - SE SCENDE ASPETTA LA SCADENZA…

Paolo Mondani per il "Corriere della Sera"

L'interposizione di un broker nelle operazioni in derivati di Mps potrebbe essere servita a nascondere provviste illecite. Come? Facciamo l'esempio di un titolo di Stato che vale nominalmente 100 milioni, ma sul mercato ha un prezzo inferiore. Il broker lo vende aggiungendoci un margine che sarà il suo profitto. Se successivamente i tassi di interesse si abbassano e il titolo sale la banca ha guadagnato.

Se invece i tassi si alzano e il prezzo del titolo scende la banca può comunque decidere di tenerselo fino a scadenza quando sarà rimborsato a 100 e quindi in ogni caso presenterà un profitto rispetto al prezzo pagato. L'operazione è profittevole per tutti: il broker, la banca, che però incassa molto meno di quel che avrebbe potuto. Ma nessuno se ne accorge

È uno dei dirigenti che ha descritto Alexandria ai magistrati di Siena. Ore di deposizione raccolte ai primi di gennaio alla fine delle quali ha depositato molti atti tra cui lo schema-Alexandria. Ma a parte i documenti consegnati, i tanti che aveva nella sede del Monte sono misteriosamente spariti insieme ai suoi documenti personali.

I magistrati senesi gli hanno chiesto di fare l'autopsia alla finanza derivata made in Siena e lui ha dato persino prova di tutti i warning inviati ovunque ai vari livelli della banca.
Va premesso che il dirigente in questione è stato per anni alla guida di una Filiale Estera del Gruppo Montepaschi e chiede di rimanere anonimo solo perché teme ritorsioni che potrebbero compromettere il suo futuro lavorativo. Anche perché è stato tra i primi dirigenti ad essere licenziato dal nuovo management senza apparente spiegazione e ora è ancora senza lavoro.

A chi lanciò il suo allarme? Snocciola i nomi: dal direttore generale Vigni all'Audit interno, dal capo dei crediti al risk management fino a tutti i capi dell'Area Estero. «Dissi a tutti che Alexandria era un mostro dormiente che si sarebbe risvegliato presto». Reazioni nessuna. Fu preso per visionario. Molti sapevano e arrivarono presto i guai e fu fatto rimpatriare con pochissimo preavviso, tanto che la Financial Services Authority, che regolamenta l'attività finanziaria, inviò una lettera a Rocca Salimbeni nella quale chiedeva perché venisse rimosso. «Ma risposte naturalmente non ne arrivarono».

Come è noto Alexandria venne pianificata dall'Area Finanza diretta da Gianluca Baldassarri che «riceveva ordini dai direttori generali che si sono avvicendati in quegli anni». Perché «nessuno può davvero pensare che fare tutti quei derivati e investire 25 miliardi di euro in Btp poteva essere una decisione assunta dal solo Baldassarri».

Il desk di Londra si occupava della gestione dei fondi di capitale della banca. E in troppe operazioni sono stati usati broker stranieri per intermediare titoli. «La via di utilizzare i broker piuttosto che quella di trattare direttamente con un'altra banca è sicuramente molto poco trasparente». Dietro le commissioni si intravedono ben altre operazioni.
Come funziona l'investimento su un titolo dove c'è un broker come intermediario? «Facciamo l'esempio di un titolo che vale nominalmente 100 milioni e il cui vero valore di mercato sia 97. In questa differenza si infila il diavolo». E il diavolo che fa?

«Diciamo che lo si può pagare 98,5, quindi più 1,5, lasciando questo 1,5 al broker intermediario. A questo punto possono capitare due cose: i tassi si abbassano e il titolo sale diciamo fino a 105. La banca ha guadagnato 6,5 milioni ed è contenta. Se invece i tassi si alzano e il prezzo del titolo scende a circa 95 la banca comunque decide di tenerselo fino a scadenza quando sarà rimborsato a 100 e quindi in ogni caso presenterà un profitto di 1,5 rispetto al prezzo pagato. Comunque vada ci guadagnano tutti: il broker, la banca, ma molto meno di quel che avrebbe potuto. Però tanto nessuno se ne accorge».

Tra i broker usati per confezionare Alexandria si è parlato della coreana Coyro, di Lutifin, di Enigma services ma potrebbero non essere tutti. All'ex dirigente chiedo se sa che nel 2007 l'Area finanza di Baldassarri aveva investito decine di milioni di dollari su un prodotto strutturato chiamato Anthracite legato alla performance dei fondi della società londinese Tarchon di Alberto Marolda, fratello di Giovanni che con Raffaele Ricci erano i capi salesman della Dresdner Bank, gli uomini che con Baldassarri pianificarono Alexandria.

Annuisce. Chiedo ancora se sa che uno dei consiglieri indipendenti del nuovo consiglio d'amministrazione del Montepaschi è l'avvocato Michele Briamonte, allievo prediletto di Franzo Grande Stevens, consulente dello Ior e membro dell'advisory board del fondo Tarchon. Risposta secca: «Sembra che le cose facciano veramente fatica a cambiare».

 

 

SEDE DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA MPS LINGRESSO DI ROCCA SALIMBENI SEDE DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA MUSSARI VIGNI paolo mondanigianluca baldassarri Logo Dresdner Bankfiat08 franzo grande stevens lap

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."