1. DURANTE LO SCREENING DI 2MILA CANDIDATURE PER LA LISTA MONTI, ENRICO BONDI SI È IMBATTUTO DENTRO LA MISTERIOSA FINANZIARIA TAX & FINANCE, SEDE LONDRA-LUGANO. SECONDO INDISCREZIONI IMPORTANTI FAMIGLIE ITALIANE E UN PROTAGONISTA DELLA SVOLTA POLITICA DI MONTI AVREBBERO USATO I SERVIZI DI QUESTA FINANZIARIA SCONOSCIUTA 2. FINMECCANICA, CHE PUZZA DI BRUCIATO! LA BATTAGLIA CONTRO IL TEMPO DI ORSI: NON C’È ALCUNA CHANCE DI SOPRAVVIVERE QUANDO BERSANI ARRIVERÀ A PALAZZO CHIGI 3. RISPUNTA L’IPOTESI DI UN CATRICALà CANDIDATO PER L’AUTHORITY DEI TRASPORTI CHE NON È STATA VARATA PER IL CONFLITTO TRA LA NTV DI LUCHINO E LE FERROVIE DI MORETTI 4. MA QUALI MALDIVE, MONTEZEMOLO HA FESTEGGIATO NATALE E CAPODANNO A DUBAI IN UNA MERAVIGLIOSA SUITE DA 5MILA DOLLARI A NOTTE CON LA VISTA SUL GOLFO PERSICO

1.FINMECCANICA, CHE PUZZA DI BRUCIATO!
Gli uscieri di Finmeccanica sentono puzza di bruciato e hanno ragione.
Ciò che è avvenuto ieri con l'arresto dell'amministratore delegato di Telespazio Carlo Gualdaroni è un'altra ferita all'immagine del Gruppo che da troppi mesi è invischiato nelle vicende giudiziarie. Nessuno di loro sospettava tuttavia che Gualdaroni, un ingegnere romano di 62 anni, finisse in modo cosi' balordo dentro le torbide vicende svelate dalla magistratura napoletana..

Che l'anno non sarebbe cominciato nel migliore dei modi gli uscieri l'avevano capito nel giorno di Capodanno quando con una procedura, inconsueta e brutale nella forma, il comandante supremo Giuseppe Orsi ha emesso l'ordine di servizio N. 35 con il quale è stato sollevato dalla sua poltrona Simone Bemporad, il giovane manager che negli ultimi anni ha curato a Washington i rapporti istituzionali con gli Usa.

Nella sua infinita miseria Dagospia aveva percepito fin dall'ottobre scorso che forse Bemporad se ne sarebbe andato in Luxottica, e lo aveva avvisato sulle minacce alla stabilita' del suo ricco strapuntino, ma lui con una lettera a questo sito aveva smentito qualsiasi intenzione di muoversi dal bellissimo ufficio di North America che si trova al 12° piano di un palazzo con vista sulla Casa Bianca.

Adesso le sue funzioni, che facevano gola all'assistente di Orsi Alessandro Toci, sono state affidate al mite Marco Forlani, che oltre a curare le relazioni esterne per portare Orsi nel grembo dell'Udc, dovrà occuparsi anche degli affari internazionali esercitando le funzioni di superlobbista attribuitegli in misura piu' che generosa da un articolo dell'Espresso.

In realtà gli uscieri di Finmeccanica che con le loro famiglie sono andati in America per fare shopping, sanno benissimo che le attività di North America sono diventate residuali perché saranno assorbite integralmente da American Defense, la società nella quale il bastone del comando è fermamente tenuto dal colosso Drs. Finmeccanica ha negli Stati Uniti qualcosa come 10mila dipendenti e opera in 29 Stati, ma toccherà al socio Drs (acquistato a peso d'oro da Guarguaglini) battersi con i tagli della Difesa previsti dopo l'approvazione del fiscal cliff.

Il governo americano si è preso due mesi per decidere dove usare le forbici, ma i primi segnali sono già arrivati con lo stop alla fornitura di 20 aerei da trasporto G-222 prodotti da Alenia Aermacchi. Toccherà quindi a William Lynn, l'ex-vice ministro alla Difesa oggi testa di ponte di American Defense, salvare il business di Finmeccanica in America, e dovra' farlo con una politica di alleanze che appare sempre più problematica a causa delle vicende che scuotono il Gruppo in Italia.

Nonostante questo scenario sempre più problematico il piacentino Orsi si sta agitando per arrivare davanti al prossimo Governo con qualche medaglietta sul petto. È di oggi la notizia che ha varato l'organizzazione di superSelex, la nuova conglomerata per l'elettronica della Difesa che dovrebbe fatturare 4 miliardi. Ma non è solo questo, e nemmeno la notizia che Wanda Costa, la nuora dell'ineffabile Emmanuele Emanuele (presidente della Fondazione Roma) è entrata a piedi giunti dentro l'ufficio legale di Finmeccanica, a dimostrare che Orsi ha fretta di presentarsi al prossimo Governo con un piatto ricco.

Il jolly che Orsi pensa di avere ancora tra le mani è quello di Ansaldo Energia, la società genovese sulla quale i tedeschi di Siemens sono stati stoppati. Anche durante le ultime festività gli uscieri rimasti a Roma hanno visto entrare a piazza Monte Grappa frotte di coreani interessati all'acquisto del 54,5% dell'azienda che costruisce centrali. E insieme a loro sono stati pizzicati anche i numerosi legali che rappresentano la cordata italiana composta dalla Cassa Depositi e Prestiti, da alcuni industriali del Nord e dalla Fondazione Carige.

Per stringere i tempi Orsi e Pansa hanno messo un ultimatum alla cordata dei patrioti e agli altri soggetti interessati. Entro il 23 gennaio dovranno pervenire - così scrive il "Messaggero" del suocero di Casini in un articolo ispirato dal mite Marco Forlani - le offerte vincolanti. Da questi movimenti, che per adesso hanno avuto soltanto l'effetto di far schizzare il titolo in Borsa davanti a una Consob intorpidita dai panettoni, si capisce che quella del comandante supremo è una battaglia contro il tempo. Per lui non c'è alcuna chance di sopravvivere quando Bersani arriverà a Palazzo Chigi.

Il leader del Pd , aiutato dietro le quinte da D'Alema e Massimo Mucchetti, chiuderà definitivamente la parentesi del manager piacentino che finora è riuscito a sopravvivere ai temporali giudiziari.

2. RISPUNTA L'IPOTESI DI UN CATRICALETTA CANDIDATO IDEALE PER QUELLA AUTHORITY DEI TRASPORTI
Solo chi non lo conosce si è stupito che Antonio Catricalà, per gli amici Catricaletta, non abbia fatto la sua discesa in politica.
Eppure rispetto a tanti piccoli e nuovi notabili che stanno cercando di aggrapparsi al carro di Monti, Tonino avrebbe avuto tutte le carte in regola per occupare una poltrona di primo piano.

In un'intervista pubblicata lunedì su "Il Mattino", il 61enne giurista di Catanzaro spiega che la politica non è nel suo Dna e conferma la voglia di restare un tecnico. Chi pensa che Catricaletta abbia fatto questa scelta mangiando con la moglie la solita pizza nella trattoria vicino a piazza Mazzini, sottovaluta l'astuzia di quest'uomo che associa un'intelligenza acuta alla insuperabile conoscenza dell'amministrazione pubblica. Sono questi gli ingredienti che gli hanno consentito di galleggiare nel ruolo di grand commis nei governi di diverso colore. Le sue segretarie sono affascinate dalla sua furbizia e lo definiscono un topo che conosce le abitudini degli altri topi.

D'altra parte a scoraggiare l'idea di una candidatura è anche la dose di scetticismo ben nascosto che Catricaletta ha maturato nei confronti del Professore Superman e di quel Bondi che dal latte di Parmalat è passato a scremare 2mila curriculum di potenziali candidati.

Il magistrato calabrese non ha mai dato segni di insofferenza, ma tutti ricordano lo scazzo del 9 ottobre scorso con il ministro Patroni Griffi a proposito della nomina di un
Commissario anticorruzione. Quella fu l'unica occasione in cui Catricaletta venne allo scoperto e il povero ministro confessò di aver appreso la notizia mentre si faceva la barba.

Il tema della corruzione e della lotta alla criminalità ritorna anche nell'intervista di lunedì al quotidiano di Napoli, e fa pensare che il sottosegretario alla Presidenza del Governo uscente sia papabile per il ruolo di Commissario previsto dalla legge di stabilità. C'è però chi fa notare che su questa materia dovrebbe misurarsi con l'altro magistrato Piero Grasso che è stato fulminato sulla via di Bersani. E allora ecco che rispunta l'ipotesi di un Catricaletta candidato ideale per quella Authority dei Trasporti che non è stata varata per il conflitto tra la Ntv di Luchino e le Ferrovie di Moretti.

3. MA QUALI MALDIVE, MONTEZEMOLO IN REALTÀ HA FESTEGGIATO NATALE E CAPODANNO A DUBAI
Nei corridoi della Confindustria a viale dell'Astronomia stanno commentando le candidature di alcuni personaggi che dentro le stanze del Palazzo hanno avuto un ruolo importante. Mentre non si sprecano parole per il burocrate Giampaolo Galli e per l'uomo Fiat, Ernesto Auci, a riempire i commenti e' l'arruolamento di Bombassei.

Nessuno si aspettava che questo 73enne di origine vicentine si sarebbe buttato nella mischia della politica. Dopo la sconfitta subita nel duro scontro con Giorgio Squinzi per la presidenza di Confindustria, il buon Bombassei, considerato un falco nelle relazioni industriali, si era messo dietro le quinte senza esternazioni politiche.
Nei corridoi di Confindustria sostengono che a smuoverlo non sia stato il Professore bocconiano, ma Luchino di Montezemolo al quale è legato da rapporti di amicizia e di interesse.

I freni sono stati mollati quando Bombassei ha ricevuto una telefonata da Dubai. Vi chiederete chi da quell'emirato lontano può aver usato l'iphone 5 per stimolare le ambizioni del patron di Brembo. Ebbene nella sua reiterata miseria Dagospia è in grado di rivelare il piccolo inganno natalizio di Luchino di Montezemolo che secondo tutti i giornali se ne è andato con la famiglia alle Maldive, mentre in realtà ha festeggiato Natale e Capodanno in una meravigliosa suite da 5mila dollari a notte nel fantastico hotel con la vista sul Golfo Persico.

A fare da tramite per smuovere le ultime perplessità di Bombassei è stato Carlo Calenda, il manager di Ntv che briga per infilare nella lista Monti un gruppetto di uomini capaci di presidiare gli interessi del "latitante" Luchino e dei suoi compagni di merenda.
Un ruolo che Bombassei può svolgere alla grande.

4. TAX & FINANCE
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che durante lo screening di 2mila candidature per la lista Monti, l'ex-lattaio Enrico Bondi si è imbattuto dentro la misteriosa finanziaria Tax & Finance.
Si tratta di una società specializzata in materia fiscale e private equità che prima di trasferirsi a Lugano aveva sede a Londra nell'elegante quartiere Mayfair di Londra al numero 32 di Sackville Street. Secondo alcune indiscrezioni importanti famiglie italiane e un protagonista della svolta politica di Monti avrebbero usato i servizi di questa finanziaria sconosciuta".

 

 

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