del vecchio domenico ferrero

“NON CI SONO DIALOGHI CON LEONARDO DEL VECCHIO” – GIOVANNI FERRERO SMENTISCE L’ESISTENZA DI UNA TRATTATIVA CON IL PAPERONE DI AGORDO “A TEMA AZIONARIATO DI MEDIOBANCA” – DOVE AVRÀ LETTO MARIGIA MANGANO DEL “SOLE 24 ORE” LE “INDISCREZIONI” SUL CORTEGGIAMENTO TRA I DUE? MA CERTO, SU DAGOSPIA QUASI UN MESE FA…

 

giovanni ferrero 5

1 – FERRERO SCARICA DEL VECCHIO

Da “Libero Quotidiano”

 

Nessun dialogo tra Ferrero e Del Vecchio in merito alla partita che riguarda Mediobaca. Il gruppo di Alba smentisce ogni voce. «In merito alle indiscrezioni che circolerebbero e che sono state riportate» da un quotidiano economico «Ferrero smentisce fermamente che vi siano in corso dialoghi di alcun genere con Leonardo del Vecchio a tema azionariato di Mediobanca», afferma in una nota il gruppo produttore della Nutella.

 

LEONARDO DEL VECCHIO NAGEL

2 – COME MAI DEL VECCHIO, SECONDO UOMO PIÙ RICCO D'ITALIA, AVREBBE INIZIATO A CORTEGGIARE IL PRIMO PAPERONE, GIOVANNI FERRERO, CHE FINORA SI È TENUTO ALLA LARGA DALLA FINANZA? IL PROBLEMA STA TUTTO NELLA CARTA D'IDENTITÀ: HA COMPIUTO 85 ANNI A MAGGIO, E SI RITROVA UNA COMPLICATA SUCCESSIONE FAMILIARE DA GESTIRE, AVENDO AVUTO SEI FIGLI DA TRE DONNE DIVERSE - L'EREDE FERRERO HA SOLO 56 ANNI, DUNQUE NESSUNO POTREBBE CERTO METTERE IN MEZZO LA SUA ETÀ COME OSTACOLO AL CONTROLLO DI MEDIOBANCA E GENERALI…. (DAGOSPIA DEL 4 AGOSTO 2020)

Leonardo Del Vecchio

https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/fanta-finanza-come-mai-nbsp-vecchio-secondo-uomo-piu-ricco-243852.htm

 

 

3 – L’ARTICOLO DEL “SOLE 24 ORE” SULLE POSSIBILI ALLEANZE FERRERO-DEL VECCHIO CHE NON CITA DAGOSPIA

Marigia Mangano per “il Sole 24 Ore” (28 agosto 2020)

 

Il via libera della Bce alla scalata in Mediobanca di Leonardo Del Vecchio, 85 anni, fondatore di Luxottica, sostiene in Borsa il titolo di piazzetta Cuccia (+0,7%), mentre il mercato si interroga su quali potranno essere i nuovi equilibri del sistema Mediobanca-Generali in presenza di un unico azionista proiettato al 20% della banca milanese.

Francesco Saverio Vinci DG Mediobanca Alberto Nagel Ad e Renato Pagliaro Presidente di Mediobanca 0_pr

 

I tre blocchi di piazzetta Cuccia

L' ottenimento da parte di Delfin dell' autorizzazione di Francoforte a salire dal 10 al 20% in Mediobanca ha alimentato sul mercato le attese di una imminente verifica degli assetti azionari del sistema Mediobanca. I riflessi, secondo diversi osservatori, si registrano sia nel libro soci della banca milanese, sia in quello della storica partecipata Generali.

giovanni ferrero 4

 

Sul fronte Mediobanca il primo, immediato, effetto della prospettata ascesa di Delfin nel capitale della banca è il venir meno del ruolo, seppur consultivo, del patto dei soci storici di piazzetta Cuccia. Il rafforzamento della finanziaria, di fatto, crea tre blocchi di riferimento nel capitale dell' istituto guidato da Alberto Nagel: il primo azionista Del Vecchio, oggi al 10% ma in prospettiva al 20%, il patto di consultazione fermo al 12,6%, e gli investitori istituzionali.

silvio berlusconi ennio doris

 

In particolare l' accordo, una sorta di patto leggero, ha ridimensionato il peso nel capitale di Mediobanca dopo che lo scorso 6 novembre UniCredit ha deciso di uscirne, collocando sul mercato la quota dell' 8,8%. Nel patto, il primo socio è Mediolanum, con il 3,3%, seguito dalla famiglia Benetton col 2,1% e da Fininvest col 2%.

 

La mappa è completata da quote più piccole comprese tra lo 0,3% e lo 0,6% detenute da storiche famiglie azioniste di piazzetta Cuccia, dal gruppo Ferrero a Gavio, Lucchini e Seragnoli. Tale accordo, ad ogni modo, è più formale che sostanziale. Di fatto, il "liberi tutti" è nella natura stessa del patto.

 

HUBERT SAGNIERES E LEONARDO DEL VECCHIO

Un aspetto che potrebbe così agevolare nuove alleanze e raccogliere consensi intorno all' imprenditore di Agordo a seconda dei temi gestionali e strategici che saranno sollevati. Tanto più che proprio sotto la regia dell' avvocato Sergio Erede - crocevia delle più importanti partite finanziarie degli ultimi mesi, tra cui la consulenza a Urbano Cairo e Rcs contro Blackstone nella vendita del palazzo di via Solferino - il patron di Delfin ha avviato più incontri per consolidare vecchie relazioni e avviarne di nuove.

GIANNI MION

Molte delle quali, come per esempio quella con Cairo, nell' entourage dello stesso avvocato milanese. Indiscrezioni trapelate nelle settimane scorse riferiscono di un dialogo sempre più frequente tra Del Vecchio e Giovanni Ferrero, storico socio di Mediobanca e in ottimi rapporti con il suo ceo Alberto Nagel.

 

Così come c' è chi ricorda che Edizione, socia al 2% del patto, ha appena rinnovato la presidenza a Gianni Mion che proprio con il patron di Luxottica ha rapporti consolidati, tanto che siede nel board di Essilor-Luxottica.

 

giovanni ferrero nutella

Fuori dal libro soci di Mediobanca, ma attento osservatore degli sviluppi nella banca milanese e della sua controllata assicurativa, figura poi il capo di UniCredit Jean Pierre Mustier con cui Del Vecchio ha costruito negli ultimi anni un legame di reciproca fiducia. Oltre a cedere a Delfin il pacchetto che ha permesso alla finanziaria di arrivare a un soffio dal 10% nell' ambito del collocamento della quota in Mediobanca, Mustier ha affiancato Del Vecchio nella partita per l' ampliamento dello Ieo seguendo il dossier in prima persona.

Sergio Erede

 

Al momento Del Vecchio non ha rappresentanti nel cda di Mediobanca, né avrebbe intenzione di chiederne. Ma è altrettanto vero che nel cda di Mediobanca, si fa notare, siede Elisabetta Magistretti, in quota UniCredit, e la stessa è presente nel consiglio di amministrazione di Luxottica dal 2012.

giovanni ferrero 3

 

In uno scenario in divenire, dove l' attesa è che il patron di Delfin punti a un accordo con il management di Mediobanca, Del Vecchio sembra dunque candidarsi a diventare potenzialmente il perno di un nuovo nocciolo duro di azionisti "italiani", pronti a sostenere Piazzetta Cuccia, ma soprattutto la partecipata Generali, di cui Mediobanca ha il 13%.

mediobanca nagel

 

Cambiano gli equilibri di Trieste Proprio in Generali appare ancor più evidente il rimescolamento degli equilibri storici della compagnia. Intanto perché, come osserva una fonte, la storica divisione dell' azionariato tra soci privati e piazzetta Cuccia viene meno.

leonardo del vecchio

 

Negli ultimi anni, a suon di acquisti, il capitale di Trieste ha visto la costruzione di posizioni intorno al 5% di imprenditori come lo stesso Del Vecchio, Francesco Gaetano Caltagirone ed Edizione dei Benetton, a cui si deve sommare anche il pacchetto dell' 1,7% in capo al gruppo De Agostini.

 

Un nocciolo diventato sempre più ingombrante al punto da superare il peso storico di Mediobanca, ferma al 13% e in prospettiva destinata a ridimensionare la posizione fino al 10%. Il blocco dei soci privati, anche se non sempre allineato, in diverse occasioni è riuscito a fare da contraltare proprio alla storica influenza di piazzetta Cuccia su Trieste diventandone un interlocutore di peso.

ennio doris urbano cairo

 

Il nuovo ruolo di Del Vecchio in Mediobanca sposta così gli equilibri. Con il risultato che l' influenza sulla banca milanese sembra destinata a salire dal 13% al 18%, se si considera la quota diretta del suo primo azionista nella compagnia, Del Vecchio appunto, mentre il fronte dei soci privati ne potrebbe uscire indebolito o "rafforzato" da una Mediobanca sempre meno public company.

 

GIANNI MION 1GIANNI MION giovanni ferrero

Ultimi Dagoreport

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...