FIAT LUX: LE BANCHE D’AFFARI CHE SI OCCUPANO DELLA FUSIONE DANNO PIZZINI ALLA STAMPA E IL TITOLO VOLA: +4% ANCHE OGGI

1. BORSA: MILANO ACCELERA (+2,2%) CON EUROPA DOPO DATI USA BENE PREZZI CASE E FIDUCIA CONSUMATORI, FIAT CORRE SU CHRYSLER
(ANSA) - Ulteriori acquisti in Piazza Affari e sulle Borse europee dopo i molti dati macroeconomici Usa di giornata: prima i prezzi delle case in aumento e poi la fiducia dei consumatori nettamente migliore delle stime della vigilia. Milano cresce del 2,2% con un'ulteriore accelerazione delle banche (Unicredit +4,3%) e di Fiat, che cresce del 4% sulle ipotesi di fusione di Chrysler. Tra i titoli a minore capitalizzazione, Risanamento sale del 5%, Seat scende specularmente.


2. FIAT STRINGE CON LE BANCHE PER CHRYSLER
Marco Ferrando per "Il Sole 24 Ore"

Per ora sono solo sensazioni. Ma bastano (e avanzano) a far correre il titolo Fiat, che ieri ha indossato per il secondo giorno consecutivo la maglia rosa di Piazza affari: dopo il +4,2% di venerdì, il titolo principe del Lingotto ieri ha chiuso con un balzo del 4,43%, sull'impressione che il negoziato con Veba sia in dirittura d'arrivo (e con esso la fusione tra Fiat e Chrysler, con conseguente quotazione del gruppo a Wall Street).

Di nuovo, in realtà, non c'è molto. Di vero, solo le stime del Wall Street Journal, che sabato ha dato nuovo risalto alla vicenda e ipotizzato in 20 miliardi il valore complessivo della fusione, e l'attivismo delle banche d'affari, che continuano a spingere gli acquisti sui titoli del Lingotto (ieri anche Exor ha messo a segno un rialzo del 3,87%) e intanto a trattare con Sergio Marchionne sulle coperture.

Sì, perché l'ad di Fiat sta lavorando contemporaneamente su due tavoli. Da un lato, c'è la trattativa con il Veba per acquistare il 41,5% di Chrysler che fa ancora capo al fondo assistenziale: in attesa che la Corte del Delaware si pronunci sulla prima tranche del 3,32% opzionata dal Lingotto (la prossima udienza è attesa a settimane), venditori e acquirenti stanno trattando per un eventuale accordo sull'intero pacchetto, per il quale le posizioni di partenza sono molto distanti, visto che Fiat sarebbe disponibile a pagare 1,8 miliardi di dollari e l'azionista americano ne vuole più del doppio.

Secondo diversi addetti ai lavori questa trattativa è alle battute decisive, e proprio per questo si è acceso l'interesse del mercato su Fiat. In ogni caso, chiusa questa partita, per Marchionne resterebbe quella che sta giocando sull'altro tavolo: qui di fronte si trova non il sindacato ma le banche finanziatrici di Chrysler, e al centro del negoziato i 2,9 miliardi di dollari di linee sottoscritte dalla casa americana per ripagare il governo americano, ma anche i 3,2 miliardi di bond sul mercato sempre a marchio Chrysler; in caso di fusione, entrambi gli strumenti andrebbero rinegoziati, perché nel primo caso c'è da togliere il tetto (500 milioni) per il trasferimento di liquidità da Detroit verso Torino, nel secondo invece vanno ridiscussi alcuni covenant restrittivi per la proprietà di Chrysler.

A quanto si apprende, le banche - tra le altre ci sarebbero Goldman Sachs, Bank of America e Deutsche Bank - hanno già manifestato la propria disponibilità a smontare e rimontare tutto, ma alzando il prezzo, e proprio questo sarebbe l'oggetto del contendere su cui è impegnato Marchionne, che ieri è rientrato a Torino.

Intanto, a Milano - dove la Consob ieri per la seconda seduta consecutiva ha monitorato da vicino gli scambi sul titolo - si è fatto notare un report di Intermonte, che ha alzato il rating su Fiat da neutral a speculative buy, alzando il target price da 5 a 6,40 euro. Dietro al giudizio, la convinzione che si stiano stringendo i tempi della fusione, che resta uno dei driver più significativi per il titolo del Lingotto; in particolare, la valutazione di Intermonte incluso il 100% di Chrysler indica un fair value di 6,4 euro per azione, da cui si spiega il target price.

Qualche novità potrebbe arrivare in settimana, magari dopodomani quando Sergio Marchionne parteciperà all'assemblea degli azionisti della holding Exor. Il giorno dopo, dovrebbe svolgersi invece l'incontro con il ministro allo Sviluppo economico, Flavio Zanonato, con cui l'ad del Lingotto ha avuto un colloquio telefonico nei giorni scorsi.

 

 

SERGIO MARCHIONNE SERGIO MARCHIONNE jpegSERGIO MARCHIONNE FIAT CHRYSLER LA SEDE DI GOLDMAN SACHS A NEW YORK jpegBANK OF AMERICA bob-king-

Ultimi Dagoreport

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – COSE MAI VISTE NELLA GUERRA IN CORSO TRA LA FINANZA MILANESE E IL GOVERNO DI ROMA: IERI E' APPARSA UNA PAGINA DI PUBBLICITÀ SUL “GIORNALE” DI ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM, CARO ALLA LEGA DEL MINISTRO GIORGETTI, SPARA UN GIGANTESCO "NO" ALL’OPS DI UNICREDIT...

simone inzaghi arabia saudita massimiliano allegri antonio conte vincenzo italiano

DAGOREPORT - QUEL DEMONE DI SIMONE INZAGHI, ALLA VIGILIA DELLA DUE PARTITE PIÙ IMPORTANTI DELLA STAGIONE CON IL COMO IN CAMPIONATO E CON IL PSG IN CHAMPIONS, SAREBBE FORTEMENTE TENTATO DALL’OFFERTA DA 20 MILIONI DI PETRO-DOLLARI ANNUI DELL’AL HILAL - L'INTER, CON LA REGIA DI MAROTTA, STAREBBE GIÀ CERCANDO DI BLOCCARE IL CONTE MAX ALLEGRI, CHE AVREBBE RICEVUTO UN’OFFERTA DA 6 MILIONI DI EURO DAL NAPOLI DA AURELIONE DE LAURENTIIS CHE SI STA CAUTELANDO DAL PROBABILE ADDIO DI ANTONIO CONTE, CORTEGGIATO DALLA JUVENTUS – E IL MILAN, SFUMATO VINCENZO ITALIANO, CHE RESTA A BOLOGNA, STAREBBE VIRANDO SU…

rai giampaolo rossi giancarlo giorgetti silvia calandrelli antonio marano felice ventura

DAGOREPORT – COME MAI LA LEGA HA DATO L’OK A FELICE VENTURA, IN QUOTA FDI, E GIA' CAPO DEL PERSONALE RAI, AL DOPPIO INCARICO CON LA PRESIDENZA DI RAI PUBBLICITÀ? - DOPO LO SHAMPOO DI GIORGETTI ALL'AD ROSSI CHE VOLEVA LA DEM CALANDRELLI (IL MEF E' L'AZIONISTA AL 99,56% DELLA RAI), È ANDATA IN SCENA LA PIÙ CLASSICA DELLE SPARTIZIONI DI POTERE, SOTTO L'ABILE REGIA DI MARANO, PRESIDENTE PRO-TEMPORE DI VIALE MAZZINI, IN QUOTA LEGA: IL CARROCCIO, IN CAMBIO DELL’OK A VENTURA, OTTIENE DUE VICEDIREZIONI A RAISPORT (CON BULBARELLI E DE LUCA) - UN COLPO IMPORTANTE PER LA LEGA IN VISTA DELLE "SUE" OLIMPIADI INVERNALI MILANO-CORTINA (RAISPORT HA UNA SEDE A MILANO)...

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”