roberto gualtieri tasse

FISCO INFERNO – STRETTA SUGLI EVASORI E PIU’ VERSAMENTI DIGITALI, IL PIANO TRIENNALE DI GUALTIERI PER TAGLIARE LE TASSE - PENE INASPRITE PER CHI NON PAGA (IL PAESE SI TROVA SUL GROPPONE 100 E PIÙ MILIARDI DI EVASIONE FISCALE) - SI ACCELERA SULLA RIFORMA DEL CATASTO...

Paolo Baroni per “la Stampa”

 

fisco 55

Un piano in tre anni, per rendere ancora più efficiente la macchina del Fisco, ridurre il cosiddetto tax gap, e quindi i 100 e più miliardi di evasione fiscale che il Paese si trova sul groppone, incentivando sempre più l'uso della moneta elettronica ed inasprendo le pene e le sanzioni a carico dei grandi evasori, e quindi - come risultato di tutte le azioni - ridurre le tasse.

 

roberto gualtieri 1

È questo il programma che tratteggia il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri nell'atto di indirizzo per il 2020-2022 diramato ieri ed indirizzato a tutta l'amministrazione finanziare ed alle agenzie fiscali, da Entrate e Riscossione alle Dogane a Monopoli, Demanio e Guardia di Finanza.

 

Otto gli obiettivi fissati dal responsabile del Mef: migliorare la governance del sistema fiscale, sostenere la crescita del Paese ed elevare la qualità dei servizi resi ai contribuenti-utenti, favorire la compliance volontaria e prevenire gli inadempimenti tributari, contrastare evasione ed elusione fiscale, assicurare la legalità negli ambiti di competenza.

fisco 32

 

stati generali gualtieri

Il nuovo piano «Il Ministero - scrive Gualtieri - ha avviato negli ultimi anni una revisione della struttura organizzativa e funzionale dell'Amministrazione fiscale, in modo da razionalizzare e valorizzare le risorse a disposizione, semplificare e facilitare gli adempimenti tributari e fornire servizi di qualità al fine di assicurare una maggiore compliance volontaria da parte dei contribuenti - anche attraverso un rinnovato rapporto tra fisco e cittadini - e contrastare più efficacemente l'evasione e l'elusione fiscale».

 

Un approccio, aggiunge il ministro, che nel prossimo triennio «contribuirà a migliorare la performance dell'Amministrazione finanziaria, nella prospettiva di mitigare gli effetti economico-sociali conseguenti all'emergenza epidemiologica e di ridurre la pressione fiscale sui contribuenti, promuovendo così un sistema fiscale sempre più equo e favorevole al rilancio economico del Paese».

ROBERTO GUALTIERI

 

La sfida del tax gap In particolare il miglioramento delle performance dell'Amministrazione «consentirà di proseguire la politica di diminuzione della pressione fiscale». In questa prospettiva, la riduzione del tax gap (109, 7 miliardi di euro secondo le stime più recenti, 98, 3 di mancate entrate tributarie e 11, 4 di contributi non versati) «rappresenta una priorità» e «contribuirà ad assicurare una maggiore equità del prelievo fiscale, sia nella prospettiva di attuazione del principio costituzionale secondo cui tutti debbono concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva, sia per tutelare la concorrenza tra le imprese».

fisco 5

 

La lotta all'evasione e all'elusione fiscale continueranno dunque ad essere considerati obiettivi prioritari, tanto più se si tiene conto del nuovo contesto economico-sociale e delle dinamiche innescate dall'emergenza Covid. Avanti con l'implementazione di misure come la fattura elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi, ma anche il potenziamento degli organici, degli strumenti e delle nuove tecnologie a disposizione dell'amministrazione finanziaria.

 

Si punta poi a rendere sempre più efficienti le attività di riscossione e a ridurre i tempi di lavorazione delle cartelle di pagamento. Nella lista stilata da Gualtieri, infine, c'è un nuovo passo in avanti verso la riforma del catasto con l'impegno di «incrementare tutte le azioni necessarie» a rendere disponibile al Paese l'Anagrafe immobiliare integrata. Che se decollasse davvero sarebbe una vera rivoluzione.

fisco auto bancomat fiscofisco 1

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – OH, NO: VUOI VEDERE CHE ABBIAMO DI NUOVO SOPRAVVALUTATO TAJANI? PENSAVAMO CHE IL SUSSULTO SULLO IUS SCHOLAE FOSSE LO SLANCIO DI UN LEADER, PER QUANTO AL SEMOLINO, PRONTO A METTERCI LA FACCIA PER UNA BATTAGLIA DEL SUO PARTITO. E INVECE NO: NEI PALAZZI ROMANI SI MORMORA CHE DIETRO LE SUE DICHIARAZIONI (OSTILI ALLA LEGA) CI FOSSE LA ZAMPETTA DI GIORGIA MELONI, IMPEGNATA A SEMINARE ZIZZANIA NELLA LEGA DI SALVINI, ORMAI VANNACCIZZATA, CHE VEDE LO IUS SCHOLAE COME LA KRYPTONITE – UN "PIZZINO" PER GLI SCOMODI ALLEATI DEL CARROCCIO: NON TIRATE TROPPO LA CORDA - E IL "MAGO OTELMA" DI FROSINONE, TRAVESTITO DA MINISTRO, HA LANCIATO IL SASSO E POI NASCOSTO LA MANO...

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...