1. IL GROVIGLIO FRUTTUOSO DI INTERESSI (300 MILIONI) CHE ANCORA OGGI LEGA LE ASSICURAZIONI GENERALI DELL’ERA PERISSINOTTO AL SUO AZIONISTA, LA DE AGOSTINI DI LORENZO PELLICIOLI (E POI PONTIFICANO DEI CONFLITTI DI INTERESSI DI SILVIO BANANONI!) 2. A GROS-PIETRO LA BENEDIZIONE UFFICIALE DEL GRANDE VECCHIO DI CARIPLO, GUZZETTI 3. QUANDO SI DECIDE ALEDANNO DI PUBBLICARE L’AUTODIFESA DAL “REPORT”-GABANELLI?

1-  POTERI MARCI - IL GROVIGLIO FRUTTUOSO DI INTERESSI CHE ANCORA OGGI LEGA LE GENERALI ALLA DE AGOSTINI DI LORENZO PELLICIOLI.

Oggi Cesarone Geronzi ha più di un motivo per essere soddisfatto.
Forse non riuscirà a tirare la volata all'amico Massimo D'Alema per il Quirinale, ma un articolo del "Sole 24 Ore" alza il velo sull'intreccio di interessi che ancora oggi lega le Generali alla De Agostini di Lorenzo Pellicioli.

Nel suo libro "Profitterol" scritto a quattro mani con Massimo Mucchetti l'ex-banchiere e assicuratore non aveva risparmiato strali nei confronti del manager bergamasco che alle 9,30 del 6 aprile 2011 si presentò nell'ufficio di Geronzi a piazza Venezia per annunciargli la richiesta di dimissioni.

Secondo il racconto del libro l'uomo del Gruppo De Agostini era accompagnato da Alberto Nagel, che per l'occasione sembrava più pallido del solito mentre ad entrambi - così ha raccontato Geronzi - tremava la voce. All'ex-banchiere di Marino il golpe era stato annunciato dall'amico Caltagirone e sapeva benissimo che i congiurati avevano dietro le spalle lo scarparo marchigiano Dieguito Della Valle, ma in quel momento si presentarono come i veri e propri mandanti del blitz che mandò a casa Geronzi dopo 337 giorni trascorsi sulla poltrona del Leone di Trieste.

L'articolo del "Sole 24 Ore" arriva a scoppio ritardato e mette in luce l'intreccio tra le Generali di Perissinotto e il socio De Agostini di Novara che nel 2006 ha venduto alla Compagnia triestina la Toro Assicurazioni acquisendo una partecipazione superiore al 2%. Non è però su questa operazione che il giornale di Confindustria spara la sua bomba.

La novità assoluta - che farà godere Geronzi - è rappresentata dalla conferma che ancora oggi, a distanza di tre anni esatti dal golpe, la società di Pellicioli è ancora legata alle Generali da importanti operazioni nel settore dei fondi di private equity.

In pratica ,risulta che le Generali, sulla base di accordi presi al momento della vendita di Toro Assicurazioni, hanno messo un piede pesante dentro i fondi che fanno capo al Gruppo De Agostini. Si tratta di promesse di investimenti (committments) per circa 270 milioni di cui sono stati tecnicamente investiti solo 150 milioni di euro. In questo modo le Generali si sono impegnate e rimangono ancora oggi legate al Gruppo di Novara in un fondo oggi gestito da IDea Capital nato nel gennaio 2007.

Se qualcuno voleva la conferma dell'intreccio tra le 100 mammelle di Trieste e il tandem Pellicioli-Drago, la puo' trovare in questa combinazione che ha come finalità investimenti redditizi. L'aspetto più deprecabile è rappresentato dal fatto che, al di là delle rivelazioni di Geronzi e Mucchetti sui vantaggi che Pellicioli e Nagel hanno avuto dentro le Generali , nessuno finora aveva portato alla luce e reso pubblico questo groviglio fruttuoso tra la Compagnia di Trieste e il suo azionista di Novara.


2. A GROS-PIETRO È ARRIVATA LA BENEDIZIONE UFFICIALE DEL GRANDE VECCHIO DI CARIPLO, GIUSEPPE GUZZETTI
Nella comunità degli economisti il top dell'eleganza appartiene a Gian Maria Gros-Pietro, il 70enne torinese che sta diventando il recordman delle poltrone.

Per questo professore che si è laureato all'università di Torino quando i docenti erano Bobbio, Galante Garrone e Franco Reviglio, l'eleganza è un principio estetico prima ancora che scientifico.

Nulla a che vedere con la sciatteria dei colleghi Marcello De Cecco,Innocenzo Cipolletta e Francesco Daveri che appaiono in televisione con la cravatta lasca e le punte della camicia al vento. L'eleganza estetica di Gros-Pietro è impeccabile e le sue cravatte di seta rosa sono sempre state apprezzate in Eni, Iri, Fiat, Edison, Atlantia e nelle altre decine di società dove è diventato presidente o consigliere di amministrazione.

La sua aria distesa è la conferma più eloquente che per avere successo bisogna tener d'occhio la fortuna. Quest'ultima non è sempre cieca, e non è semplicemente "un attimo" come ha scritto Aldo Busi nel 1969. È semplicemente strabica, e chi la sa afferrare con un po' di merito, riesce a far diventare la vita un'esperienza gratificante.

Adesso i colleghi gli riconoscono l'abilità del purosangue che con la voce dimessa e la discrezione tipica dei sabaudi sa entrare nei salotti giusti. Se poi volete dare un'occhiata alla vostra libreria dove tenete le collezioni di Tex Willer e i due dvd "Wall Street" con Michael Duglas nella parte di Gordon Gekko, avrete difficoltà a trovare un libro di Gros-Pietro che abbia pagine memorabili. È sicuramente un grande esperto di politica macroindustriale, ma non è un guru e tantomeno un banchiere. Ciò non gli impedisce di essere il candidato più forte per la presidenza del Consiglio di Gestione di Intesa SanPaolo dove dovrà vedersela con il presidente Abramo-Bazoli ed Enrico Cucchiani, un duplex di potere che non perde tempo con gli altri manager.

Ieri a Gros-Pietro è arrivata la benedizione ufficiale del grande vecchio di Cariplo, Giuseppe Guzzetti, che con parole entusiastiche ha detto che il professore sabaudo potrebbe ricoprire la carica nel consiglio di gestione "come uomo competente, capace ed esperto di industria".

A chi gli chiedeva le ragioni per cui l'elegante professore prenderà il posto occupato dall'avvocato torinese Beltratti (scelto dopo una cena nel maggio 2010 alla quale era presente anche la ministra delle lacrime Fornero) l'anziano Guzzetti che gioca in tandem con Bazoli ha tagliato corto insistendo sul curriculum "eccezionale e splendido" di Gros-Pietro.


3. QUANDO SI DECIDE ALEDANNO DI PUBBLICARE SUL SUO SITO L'ANNUNCIATA AUTODIFESA DAL "REPORT" DI MILENA GABANELLI?

Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che a distanza di tre giorni dalla trasmissione "Report" in cui Milena Gabanelli ha disintegrato la gestione del Comune di Roma, il sindaco dalle scarpe ortopediche Alemanno non ha ancora pubblicato sul sito ufficiale del Campidoglio l'annunciata autodifesa.

E c'è chi sostiene che nemmeno la querela nei confronti della candidata al Quirinale sia stata depositata".

 

LUIGI ZINGALES Lorenzo PelliccioliNAGEL GERONZIDiego della vallePERISSINOTTO GIAN MARIA GROSS PIETRO - copyright pizziGIUSEPPE GUZZETTI resize GIOVANNI BAZOLI FOTO ANSA Milena Gabanelli candidata Stelle al Colle h partb gianni alemanno gnam

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...