DUE NEMICI SUL TRENINO - NTV È ANCORA PIENA DI DEBITI, E ORA I SOCI DEVONO CACCIARE 100 MILIONI DI EURO: LE FERROVIE FRANCESI E SCIARRONE HANNO DETTO ADDIO, RESTA BANCA INTESA, INCHIODATA DAI CREDITI. E DELLA VALLE, CHE DOVRÀ DIRE ''GRAZIE'' ALL'ARZILLO VECCHIETTO BAZOLI

Marco Franchi per ''il Fatto Quotidiano''

 

della valle bazoli geronzi GetContent asp jpegdella valle bazoli geronzi GetContent asp jpeg

La missione del neo amministratore delegato Flavio Cattaneo è condurre i treni Italo di Nuovo trasporto viaggiatori (N tv) verso la stabilità finanziaria. Ma ancora alla fine del 2014 la strada da percorrere per arrivare a destinazione sembrava lunga. Per rendersene conto basta dare uno sguardo alla relazione con cui, il 16 luglio, i revisori dei conti di Deloitte hanno firmato il bilancio di Ntv.

 

Se, da una parte, gli esperti contabili concedono il proprio benestare ai numeri dell' ultimo esercizio, dall' altra, elencano una serie di criticità che mette a dura prova il presupposto di continuità aziendale, cioè di sopravvivenza, su cui per legge si deve fondare ogni bilancio.

 

ALCUNI DEI SOCI DEL GRUPPO NTV - TRA I QUALI DELLA VALLE, PASSERA, MONTEZEMOLOALCUNI DEI SOCI DEL GRUPPO NTV - TRA I QUALI DELLA VALLE, PASSERA, MONTEZEMOLO

La società dei treni Italo ha chiuso il 2014 con una perdita di esercizio di 53,7 milioni, che va a sommarsi a quella di 77 milioni del 2013. E qui cominciano i guai perché con questi numeri, e un patrimonio netto di 61,2 milioni, Ntv ricade in pieno nell' articolo 2446 del codice civile, che impone di correre ai ripari quando il capitale è diminuito di oltre un terzo in conseguenza di perdite. In realtà, la società fondata nel 2006 per fare concorrenza alle Ferrovie dal quartetto composto da Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle, Gianni Punzo e Giuseppe Sciarrone, non ha mai chiuso un bilancio in utile.

SCIARRONE E MONTEZEMOLO SCIARRONE E MONTEZEMOLO

 

E oggi, a quasi dieci anni dalla sua nascita e dopo più di tre anni dalla partenza dei primi treni, per restare in piedi, si trova nella situazione di dovere chiedere denaro agli azionisti e sconti alle banche. Ecco che così l' assemblea degli azionisti di Ntv di metà luglio ha deliberato una manovra patrimoniale basata sull' ennesimo aumento di capitale dei soci, che già tra il 2013 e il 2014 avevano dovuto sborsare 85 milioni.

Giuseppe Sciarrone Giuseppe Sciarrone

 

Questa volta agli azionisti sono stati chiesti 60 milioni subito più l' impegno a versarne ulteriori 40 in caso di necessità, per un totale di 100 milioni. La nuova ricapitalizzazione è destinata a mutare profondamente gli equilibri nell' azionariato. Le Ferrovie francesi, prima di questa operazione al 20 per cento di Ntv, hanno deciso di non mettere mano al portafogli. E lo stesso vale per il fondatore Sciarrone, che ha così lasciato al terzetto Montezemolo-Della Valle-Punzo, ora al 35 per cento, la patata bollente di dovere sottoscrivere anche la parte delle nuove azioni che gli altri soci non hanno voluto. Chi dei tre tirerà fuori più soldi? Si dice Della Valle.

montezemolo giuseppe sciarrone NTV lapmontezemolo giuseppe sciarrone NTV lap

 

Che al suo fianco, a farsi carico della parte di aumento non sottoscritta, dovrebbe avere la Banca Intesa del suo nemico-amico Giovanni Bazoli, con cui mister Tod' s da tempo ama scontrarsi nel salotto della Rcs. L' istituto di credito, prima dell'aumento già al 20 per cento di Ntv, dovrebbe ulteriormente rafforzarsi nell' azionariato. Non solo: va restituita a Intesa la maggior parte dei 683 milioni di debito bancario totale della società dei treni. La quota più significativa è rappresentata dai 451 milioni verso la società di leasing Mediocredito Italiano (gruppo Intesa) per l' acquisto dei treni Italo.

 

flavio cattaneoflavio cattaneo

Tra l'altro, tra i dubbi elencati dai revisori di Deloitte c' è anche il metodo di contabilizzazione del contratto di leasing finanziario, avvenuta secondo gli esperti "in parziale deroga ai principi contabili italiani". Indovinare quale banca abbia garantito a Ntv la linea per fare fronte agli obblighi verso Mediocredito Italiano non è difficile: Imi, altra società del gruppo Intesa.

 

Così come non è difficile indovinare che l' accordo di ristrutturazione del debito da 683 milioni, che rientra nella manovra di sopravvivenza e che prevede anche lo spostamento in avanti della scadenza, abbia già ricevuto la benedizione delle banche. L' istituto più coinvolto, Intesa, essendo anche primo azionista singolo, ha tutto l' interesse perché i treni di Italo continuino a correre.

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...