carlo de benedetti

INGEGNERE? NO, MAGO OTELMA – LA PREVEGGENZA DI CARLO DEBENEDETTI: CASUALMENTE VENDE LA POP DI VICENZA PER COMPRARE ETRURIA DOPO AVER PARLATO CON RENZI E BANKITALIA. PER I PM DI ROMA E’ TUTTO OK – LA SUA ROMED HA UN DEBITO QUASI PARI AL CAPITALE, MA LE BANCHE GLI CONTINUANO A PRESTARE DENARO. COME GARANZIA PORTA LE AZIONI CHE COMPRA E VENDE AL SUPERMERCATO DI PIAZZA AFFARI 

 

La registrazione della telefonata tra Carlo De Benedetti e Gianluca Bolengo è allegata al fascicolo che la Procura di Roma ha trasmesso alla Commissione parlamentare banche.

 

MATTEO RENZI E CARLO DE BENEDETTI A LA REPUBBLICA DELLE IDEE A firenze

[…]

De Benedetti: Quindi volevo capire una cosa (incomprensibile) salgono le Popolari?

Bolengo: Sì su questo se passa un decreto fatto bene salgono.

 

De Benedetti: Passa, ho parlato con Renzi ieri, passa.

 

Bolengo: Se passa è buono, sarebbe da avere un basket sulle Popolari. Se vuole glielo faccio studiare, uno di quelli che potrebbe avere maggiore impatto e poi però bisognerebbe coprirlo con qualcosa.

 

De Benedetti: Togliendo la Popolare di Vicenza.

Bolengo: Sì.

[…]

 

UN POKERISTA A PIAZZA AFFARI

Fabio Pavesi per La Verità

 

carlo de benedetti agnese renzi

Agli atti per ora ci sono le dichiarazioni del presidente della Consob Giuseppe Vegas che ha rivelato alla Commissione d’inchiesta che ci furono dei colloqui tra Carlo De Benedetti e Bankitalia nonché con l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi pochi giorni prima del via libera al decreto sulle Popolari del 20 gennaio del 2015. Lo stesso Vegas ha però aggiunto che l’istruttoria avviata dalla stessa Authority ha portato all’archiviazione sia per Renzi che per De Benedetti. Anche la Procura di Roma ha precisato che nessun procedimento è stato avviato nei confronti di entrambi.

 

Fin qui la cronache di queste giornate convulse e del retroscena mai chiarito su chi abbia speculato sulle banche Popolari prima della notizia del decreto del Governo. Quel balzo del 60% di Banca Etruria tra volumi intensi in poche sedute non è passato inosservato.

 

CARLO DE BENEDETTI E MATTEO RENZI A DOGLIANI DA CHI

Non erano certo i piccoli soci a muoversi sul titolo, ma mani forti dato l’amplissimo flottante ha bisogno di volumi alti per far salire il prezzo verso l’alto con tanta veemenza. Tra queste mani forti continua ad aleggiare il sospetto che sia proprio stato Carlo De Benedetti a muoversi con grande tempismo. Da questo punto di vista  depone quell’intercettazione della Guardia di Finanza in cui l’Ingegnere ordina il 16 gennaio (il venerdì prima dell’approvazione del decreto) a Intermonte Sim l’acquisto di titoli delle Popolari che sarebbero state rivendute subito dopo fruttando una plusvalenza in pochi giorni. Va detto che anche in questo caso l’indagine che coinvolse Intermonte è finita con un’archiviazione.

 

Resta il fatto che l’anziano patriarca dei De Benedetti non è nuovo alle scorribande borsistiche. Lui che ha creato un impero industriale che si allunga da Cofide e Cir fino al Gruppo L’Espresso a Sogefi e alla sanita privata e fino al 2015 alla disastrosa avventura in Sorgenia, ha sempre coltivato la passione tutta finanziaria per la Borsa. Fin da giovane. L’ingegnere ha sempre amato la finanza e l’azzardo della scommessa al rischio.

DE BENEDETTI VISCO

 

Nulla di male, tutto lecito per carità. Ma quella passione potrebbe averlo spinto oltre nella caccia a informazioni privilegiate. Tanto più dall’alto delle sue frequentazioni abituali con il Potere. Supposizioni ovviamente. Sta di fatto che uno come Carlo De Benedetti ha strumenti e competenze tali da non soffrire di asimmetrie informative, come il più classico dei piccoli cassettisti. Quella passione per il mordi e fuggi sui mercati è tra l’altro più che redditizia a guardare i conti della sua holding personale, la Romed da cui attinge le risorse per comprare e vendere titoli e coltivare la sua passione per il trading.

 

giuseppe vegas

La Romed possiede una serie di partecipazioni immobiliari in Francia (in Avenue de Montaigne a Parigi in particolare, ma anche a Marbella) che ne costituiscono l’ossatura storica, ma per una buona metà del suo bilancio, la Romed vive di compravendite di titoli azionari e di derivati. L’ingegnere compra e vende con assiduità sia titoli che derivati di ogni genere: su indici, cambi, e ancora su titoli. Un vero giocatore di Borsa. E non da poco. E anche acuto e fortunato nelle sue puntate. Nel 2016 la Romed Spa ha portato a casa 31,5 milioni di utili. Ne fece oltre 36 nel 2015. Senza contare i ben 93,5 milioni di profitti del 2014. Un triennio straordinariamente ricco per l’Ingegnere.

PIGNATONE

 

Le sole attività finanziare in pancia a Romed valevano 65 milioni nel 2015 sono salite a 94 milioni nel 2016, ultimo bilancio disponibile. E quel po’ po’ di denaro investito in titoli ha fruttato laute plusvalenze lungo tutto un triennio. Nel 2014 i proventi finanziari sono assommati a 24 milioni, saliti a 37,5 milioni nel 2015 (l’anno della presunta speculazione sulle Popolari) e attestatisi a 12 milioni l’anno scorso.

 

pierluigi boschi

Giocare in Borsa rende bene al capostipite della famiglia De Benedetti. Non solo ma la passione per il rischio si nutre anche di ogni genere di derivato. Come una piccola banca d’’affari Carlo De Benedetti muove da solo derivati per 34 milioni. Scommette su futures e opzioni sia sugli indici che sui cambi che su singoli titoli. Certo lo fa con soldi suoi, in fondo Romed è ben capitalizzata con un patrimonio che supera ampiamente i 100 milioni.

 

CATTELAN PIAZZA AFFARI BORSA MILANO

Ma per una parte consistente Carlo De Benedetti si indebita per le sue puntate borsistiche. I debiti con le banche nel 2016 erano vicine all’intero patrimonio. 123 milioni di prestiti. In fondo l’Ingegnere è uno degli uomini più solidi e garantiti d’Italia. Nessun rischio per gli istituti di credito a concedere finanziamenti al suo veicolo finanziario personale.

 

zonin popolare vicenza

E qui però va in scena il vecchio copione con cui le banche si garantiscono o dovrebbero farlo. Che vale per gli immobiliaristi rampanti con poco capitale, ma evidentemente vale anche per uno degli uomini più ricchi d’Italia. Di quei 123 milioni di crediti vantati dalle banche verso Romed, ben 80 milioni risultano garantiti da quei titoli azionari che De Benedetti compra e vende su cui le banche hanno iscritto pegni. Va bene la fiducia ma meglio coprirsi le spalle. Anche con Carlo De Benedetti.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI, PRESSATO DA VANNACCI, SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA FUTURA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…